lunedì 30 settembre 2013
Latina Salasso Tia per i commercianti Aumenti medi del 30% per ristoranti, bar e generi alimentari
N
on solo le famiglie,
ma la stangata della Tia andrà a colpire in particolar modo i
commercianti. Ancora
una volta il sistema di
calcolo delle tariffe di
igiene ambientale finisce
per essere pesantissimo
per chi ha una attività
commerciale tipo bar, ristorante o frutta e verdura.
Aumenti stimati a circa il
30% medio in più rispetto
a un anno fa.
Numeri alla mano, quel
milione in più di Pef rispetto all’anno scorso, finirà per
essere pagato, in gran parte,
proprio dalla categoria degli
esercenti. L’aumento medio sarà del 30%. Un ristorante che un anno fa pagava
7000 euro l’anno di Tia,
finirà per pagarne quasi
9000. Per i bar di media
dimensione, l’aumento dovrebbe aggirarsi attorno ai
6-700 euro annuali. Le cifre
sono state al centro di alcune sedute della commissione bilancio, nel corso
dell’analisi del Pef. Ma sono passate in secondo piano, in quanto l’attenzione è
stata posta in particolare sugli aumenti, seppur maggiormente contenuti, per le
bollette delle utenze domestiche.
Ma è evidente che con
cifre di questo genere, per
molti operatori commerciali, la bolletta della Tia rischia di diventare un vero e
proprio colpo mortale, che
va ad aggiungersi a una
situazione di crisi già pefe, vanno aggiunte per percentuali tares, la nuova tassa
varata dal Governo Letta
per garantire ai Comuni delle entrate per sostenere in
generale i servizi offerti alla
cittadinanza. Come si vede,
uno scenario fosco per i
commercianti.
Ad ogni modo la maggio-ranza di centrodestra ha difeso a spada tratta il Pef.
«La dimostrazione che non
ci sono aumenti nei costi di
gestione del servizio rifiuti
sta nelle bollette già recapitate che sono più basse rispetto a quelle ante 2010,
nonostante l'aumento del
costo della vita, dei consumi e dei servizi (rispetto a
prima). Ciò evidentemente
dà fastidio a chi in questi
due anni ha gridato alla città, come sta facendo adesso,
che sarebbe accaduto esattamente il contrario». La
maggioranza, poi, ha criticato il Pd «secondo cui il
Pef avrebbe dovuto scriverlo Latina Ambiente, così da
fare pagare altri 2 milioni ai
cittadini». Su questo punto,
ancora non si conosce la
risposta dei revisori dei conti, a cui l’opposizione si era
rivolta per ottenere un chiarimento. Gli uffici del settore ambiente, però, hanno
garantito che il Pef è a norma di legge e, dunque, perfettamente regolare.
Il Partito democratico ha
garantito battaglia sul Pef in
aula: «Dobbiamo lavorare
in commissione per modificare i costi eccessivi ed inutili come quelli delle cooperative che effettuano il riassetto e le guardie ambientali
- ha spiegato il capogruppo
Giorgio De Marchis - Servizi che costano 800 mila
euro l’anno ma non offrono
risultati in termini di risparmio. Il problema di questo
Pef e dei costi delle bollette
è serio». Latina Oggi 30 settembre 2013
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