Lo sconosciuto «caso Roccucci» potrebbe, inavvertitamente, resuscitare i piani particolareggiati annullati dal Commissario Giacomo Barbato. La famiglia Roccucci è infatti titolare di diritto acquisito in base al piano particolareggiato R3 e che le avrebbe consentito di realizzare una lottizzazione da novemila metri cubi nei pressi di via Aspromonte, di cui il 95% per edilizia residenziale privata e il restante per servizi pubblici comunali (strade).
Il progetto era stato praticamente approvato quando è cominciata l’istruttoria disposta dal commissario Barbato sui piani; mancava l’autorizzazione a costruire, negata dall’Ufficio urbanistica formalmente per lacune nei requisiti del progetto nella parte dei servizi pubblici, ma nei fatti probabilmente perché il piano stava per essere annullato e dunque per evitare che si formasse un diritto soggettivo in capo al privato richiedente.
Avverso quel diniego la ditta Roccucci, rappresentata dall’avvocato Corrado De Simone, ha proposto ricorso al Tar di Latina chiedendo la sospensione dell’atto di diniego del Comune, rappresentato dall’avvocato Francesco Cavalcanti.
Nelle more della decisione sulla domanda cautelare di Roccucci il Commissario, su conforme parere dell’Ufficio Urbanistica, ha annullato i piani.
Il Tar ha comunque rigettato la domanda della ditta costruttrice lasciando intatto il diniego specifico alla costruzione in via Aspromonte e quindi tuttora la pratica è bloccata.
Ma Roccucci ha presentato appello al Consiglio di Stato per il diniego, aggiungendo anche che mancano degli elementi circa la valutazione dei piani.
Il progetto era stato praticamente approvato quando è cominciata l’istruttoria disposta dal commissario Barbato sui piani; mancava l’autorizzazione a costruire, negata dall’Ufficio urbanistica formalmente per lacune nei requisiti del progetto nella parte dei servizi pubblici, ma nei fatti probabilmente perché il piano stava per essere annullato e dunque per evitare che si formasse un diritto soggettivo in capo al privato richiedente.
Avverso quel diniego la ditta Roccucci, rappresentata dall’avvocato Corrado De Simone, ha proposto ricorso al Tar di Latina chiedendo la sospensione dell’atto di diniego del Comune, rappresentato dall’avvocato Francesco Cavalcanti.
Nelle more della decisione sulla domanda cautelare di Roccucci il Commissario, su conforme parere dell’Ufficio Urbanistica, ha annullato i piani.
Il Tar ha comunque rigettato la domanda della ditta costruttrice lasciando intatto il diniego specifico alla costruzione in via Aspromonte e quindi tuttora la pratica è bloccata.
Ma Roccucci ha presentato appello al Consiglio di Stato per il diniego, aggiungendo anche che mancano degli elementi circa la valutazione dei piani.
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