Sardegna e Puglia proseguono fino al 2017, Marche, Sicilia, Toscana, Calabria e Veneto fino al 2018. Senza scadenza in Liguria, Umbria, Valle d’Aosta
Nuovo giro di boa per i Piani Casa delle Regioni. Anno dopo anno le misure per il rilancio dell’edilizia attraverso incentivi all’ampliamento volumetrico e alla demolizione e ricostruzione degli edifici cambiano pelle e allungano i loro termini.
Nate per essere norme a tempo, molte Regioni le prorogano periodicamente. Altre hanno deciso di renderle strutturali, mentre in alcuni casi gli Enti hanno scelto di farle scadere.
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In Puglia si è optato per la proroga annuale, fino al 31 dicembre 2017. Rispetto agli scorsi anni, gli ampliamenti potranno avvenire non solo in contiguità e sopraelevazione, ma anche con un corpo edilizio separato. Gli immobili non residenziali potranno essere ampliati fino al 20%, senza superare i 1000 metri cubi (prima erano 500 mc).
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Nelle Marche il Piano Casa durerà fino al 31 dicembre 2018. Oltre alla proroga delle vecchie misure, è stata riconosciuta la possibilità di un ulteriore ampliamento, fino al 15% della volumetria o della superficie utile lorda, nel caso in cui l'intervento da realizzare preveda anche un adeguamento sismico della struttura portante dell'intero edificio esistente.
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La Sicilia ha prorogato al 31 dicembre 2018 la possibilità di ampliamento volumetrico fino al 20% per gli immobili residenziali e fino al 15% per quelli produttivi, nonché i premi di cubatura fino al 35% per gli interventi di sostituzione edilizia.
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Il Veneto ha allungato la validità del Piano Casa fino al 31 dicembre 2018 e ha spiegato che è consentita la deroga alle distanze minime contenute nei regolamenti edilizi comunali, ma non a quelle previste dalle norme statali.
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La Calabria ha prorogato al 31 dicembre 2018 le possibilità di ampliamento e sostituzione edilizia. I premi volumetrici inizialmente riconosciuti sono stati ridotti. Al contrario, sono incentivati maggiormente i lavori che prevedono l'adeguamento sismico di tutto l'aggregato strutturale.
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Anche la Toscana ha optato per la proroga di due anni. Fino al 31 dicembre 2018 si potranno quindi effettuare interventi di ampliamento fino al 20% e sostituzione edilizia con premi volumetrici fino al 35%. Secondo le intenzioni della Regione, questa sarà l'ultima proroga.
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La Basilicata in questi giorni sta votando la proroga al 31 dicembre 2018. Ci saranno quindi due anni in più per gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia degli edifici residenziali e a destinazione diversa, anche condonati.
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Il Piemonte ha optato per una mini proroga di sei mesi. Fino al 30 giugno 2017 sarà possibile effettuare gli interventi di ampliamento a condizione che sia operato il miglioramento energetico o sismico di tutto l'edificio.
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In Molise, il Piano Casa scadrà il 31 dicembre 2017. I premi volumetrici, riconosciuti agli interventi di ampliamento e demolizione e ricostruzione, sono maggiori in presenza di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
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In Friuli Venezia Giulia la scadenza delle misure è stata fissata al 19 novembre 2017. Sono ammessi ampliamenti fino al 35% e demolizioni e ricostruzioni fino al 50% sia degli edifici residenziali sia a destinazione produttiva.
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Il Piano casa della Campania scadrà il 31 dicembre 2017. Gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione devono rispettare le norme statali sulle distanze minime e le altezze massime, mentre si può derogare a quelle contenute nei piani regolatori.
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In Valle d’Aosta questa scelta è stata fatta fin dall’inizio, cioè dal 2009, anno del debutto del Piano Casa. Sono ammessi interventi di ampliamento e sostituzione edilizia sia sugli immobili residenziali sia su quelli a destinazione diversa. Gli interventi devono essere realizzati utilizzando criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia alternative e rinnovabili o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche.
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Nella Provincia di Bolzano dal 2010 il Piano Casa è stato reso a tempo indeterminato. Le norme consentono l’ampliamento e la sostituzione edilizia degli edifici residenziali. La Provincia di Trento , invece, non ha mai recepito il Piano Casa.
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In Umbria il Piano Casa è stato reso strutturale dalle norme sul governo del territorio. Le misure puntano alla riqualificazione del patrimonio esistente, con incentivi maggiorati per la rimozione dell’amianto dai capannoni e gli edifici residenziali che, dopo gli interventi, si collocano in classe energetica A.
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In Liguria le misure sono diventare strutturali nel 2015. Gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia beneficiano di bonus volumetrici maggiori nell’entroterra rispetto alla costa. I lavori sono consentiti anche nei parchi, a condizione che la loro normativa interna lo consenta.
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Nate per essere norme a tempo, molte Regioni le prorogano periodicamente. Altre hanno deciso di renderle strutturali, mentre in alcuni casi gli Enti hanno scelto di farle scadere.
Piano Casa, le nuove proroghe
In Sardegna il Piano Casa è stato prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2017. Non cambiano i contenuti. Si potranno ampliare gli immobili residenziali e produttivi fino al 20% o al 30% in caso di miglioramento delle prestazioni energetiche. Con gli interventi di demolizione e ricostruzione si potrà ottenere un premio volumetrico fino al 45%.Scarica la guida di Edilportale
In Puglia si è optato per la proroga annuale, fino al 31 dicembre 2017. Rispetto agli scorsi anni, gli ampliamenti potranno avvenire non solo in contiguità e sopraelevazione, ma anche con un corpo edilizio separato. Gli immobili non residenziali potranno essere ampliati fino al 20%, senza superare i 1000 metri cubi (prima erano 500 mc).
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Nelle Marche il Piano Casa durerà fino al 31 dicembre 2018. Oltre alla proroga delle vecchie misure, è stata riconosciuta la possibilità di un ulteriore ampliamento, fino al 15% della volumetria o della superficie utile lorda, nel caso in cui l'intervento da realizzare preveda anche un adeguamento sismico della struttura portante dell'intero edificio esistente.
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La Sicilia ha prorogato al 31 dicembre 2018 la possibilità di ampliamento volumetrico fino al 20% per gli immobili residenziali e fino al 15% per quelli produttivi, nonché i premi di cubatura fino al 35% per gli interventi di sostituzione edilizia.
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Il Veneto ha allungato la validità del Piano Casa fino al 31 dicembre 2018 e ha spiegato che è consentita la deroga alle distanze minime contenute nei regolamenti edilizi comunali, ma non a quelle previste dalle norme statali.
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La Calabria ha prorogato al 31 dicembre 2018 le possibilità di ampliamento e sostituzione edilizia. I premi volumetrici inizialmente riconosciuti sono stati ridotti. Al contrario, sono incentivati maggiormente i lavori che prevedono l'adeguamento sismico di tutto l'aggregato strutturale.
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Anche la Toscana ha optato per la proroga di due anni. Fino al 31 dicembre 2018 si potranno quindi effettuare interventi di ampliamento fino al 20% e sostituzione edilizia con premi volumetrici fino al 35%. Secondo le intenzioni della Regione, questa sarà l'ultima proroga.
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La Basilicata in questi giorni sta votando la proroga al 31 dicembre 2018. Ci saranno quindi due anni in più per gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia degli edifici residenziali e a destinazione diversa, anche condonati.
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Il Piemonte ha optato per una mini proroga di sei mesi. Fino al 30 giugno 2017 sarà possibile effettuare gli interventi di ampliamento a condizione che sia operato il miglioramento energetico o sismico di tutto l'edificio.
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I Piani Casa già prorogati
In alcuni casi non sono stati necessari interventi normativi perché negli anni passati sono state adottate proroghe pluriennali.In Molise, il Piano Casa scadrà il 31 dicembre 2017. I premi volumetrici, riconosciuti agli interventi di ampliamento e demolizione e ricostruzione, sono maggiori in presenza di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
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In Friuli Venezia Giulia la scadenza delle misure è stata fissata al 19 novembre 2017. Sono ammessi ampliamenti fino al 35% e demolizioni e ricostruzioni fino al 50% sia degli edifici residenziali sia a destinazione produttiva.
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Il Piano casa della Campania scadrà il 31 dicembre 2017. Gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione devono rispettare le norme statali sulle distanze minime e le altezze massime, mentre si può derogare a quelle contenute nei piani regolatori.
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Piano Casa, ecco dove è strutturale
Alcune regioni hanno reso a tempo indeterminato le misure del Piano Casa.In Valle d’Aosta questa scelta è stata fatta fin dall’inizio, cioè dal 2009, anno del debutto del Piano Casa. Sono ammessi interventi di ampliamento e sostituzione edilizia sia sugli immobili residenziali sia su quelli a destinazione diversa. Gli interventi devono essere realizzati utilizzando criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia alternative e rinnovabili o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche.
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Nella Provincia di Bolzano dal 2010 il Piano Casa è stato reso a tempo indeterminato. Le norme consentono l’ampliamento e la sostituzione edilizia degli edifici residenziali. La Provincia di Trento , invece, non ha mai recepito il Piano Casa.
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In Umbria il Piano Casa è stato reso strutturale dalle norme sul governo del territorio. Le misure puntano alla riqualificazione del patrimonio esistente, con incentivi maggiorati per la rimozione dell’amianto dai capannoni e gli edifici residenziali che, dopo gli interventi, si collocano in classe energetica A.
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In Liguria le misure sono diventare strutturali nel 2015. Gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia beneficiano di bonus volumetrici maggiori nell’entroterra rispetto alla costa. I lavori sono consentiti anche nei parchi, a condizione che la loro normativa interna lo consenta.
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