Anac: ‘ulteriore controllo sull’operato delle Amministrazioni, la trasparenza è l’argine principale alla corruzione’
“Con il ‘Foia’ ci sarà un ulteriore controllo sull’operato delle Amministrazioni e la trasparenza è l’argine principale alla corruzione”. Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione (Anac), ha commentato così il via libera alle linee guida che spiegano alle Amministrazioni come organizzarsi per consentire l’“accesso civico generalizzato”.
Si tratta della possibilità di prendere visione di dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni per i quali non sussiste uno specifico obbligo di pubblicazione. Dati che, in linea con il modello del "Freedom of Information Act" (FOIA) di matrice anglosassone, diventano di dominio pubblico. Tranne che in qualche caso.
Per rendere operativa la novità, il Governo ha messo a disposizione dei cittadini una pagina dedicata con i modelli e le istruzioni per la presentazione delle istanze di accesso.
Le linee guida chiudono il cerchio del D.lgs. 97/2016, attuativo della riforma della Pubblica Amministrazione (Legge 124/2015), che ha introdotto una serie di obblighi di trasparenza entrati in vigore il 23 dicembre.
Restano escluse dall’obbligo di trasparenza le informazioni coperte dal segreto di Stato. Si deve inoltre valutare volta per volta se la divulgazione di determinati documenti si riferisce a dati personali o sensibili o se può pregiudicare la sicurezza nazionale, le relazioni internazionali, lo svolgimento di attività ispettive, gli interessi economici e commerciali pubblici o privati, la segretezza della corrispondenza. In questi casi, il rifiuto va sempre adeguatamente motivato.
Gli enti devono creare un registro degli accessi e organizzare un ufficio per l’esame delle istanze. In ogni caso è obbligatorio dare, entro trenta giorni, risposte motivate agli utenti. Le uniche richieste che possono essere respinte sono quelle “irragionevoli”, che implicano un carico di lavoro tale da interferire con il buon funzionamento dell’amministrazione.
Sul nodo delle risorse si è soffermato anche Antonio Decaro, presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci). "Per innovare serve personale" ha dichiarato a La7, spiegando che al momento le assunzioni hanno subito un crollo, con il turnover fermo al 25%, ma è stato chiesto al Governo di portarlo al 75% per ringiovanire il personale e avere dipendenti più inclini all'innovazione.
Si tratta della possibilità di prendere visione di dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni per i quali non sussiste uno specifico obbligo di pubblicazione. Dati che, in linea con il modello del "Freedom of Information Act" (FOIA) di matrice anglosassone, diventano di dominio pubblico. Tranne che in qualche caso.
Per rendere operativa la novità, il Governo ha messo a disposizione dei cittadini una pagina dedicata con i modelli e le istruzioni per la presentazione delle istanze di accesso.
Le linee guida chiudono il cerchio del D.lgs. 97/2016, attuativo della riforma della Pubblica Amministrazione (Legge 124/2015), che ha introdotto una serie di obblighi di trasparenza entrati in vigore il 23 dicembre.
Foia: documenti aperti, ma alcuni dati restano segreti
Per fare un esempio dei documenti che è possibile consultare, nel caso dei contratti pubblici si può accedere alle informazioni inerenti alla struttura proponente, l’oggetto del bando, l’elenco degli operatori invitati a presentare offerte, l’aggiudicatario, l’importo di aggiudicazione, i tempi di completamento dell’opera, servizio o fornitura e l’importo delle somme liquidate.Restano escluse dall’obbligo di trasparenza le informazioni coperte dal segreto di Stato. Si deve inoltre valutare volta per volta se la divulgazione di determinati documenti si riferisce a dati personali o sensibili o se può pregiudicare la sicurezza nazionale, le relazioni internazionali, lo svolgimento di attività ispettive, gli interessi economici e commerciali pubblici o privati, la segretezza della corrispondenza. In questi casi, il rifiuto va sempre adeguatamente motivato.
Foia, come funzionano gli obblighi sulla trasparenza
Sono obbligati a rendere pubblici i documenti le Amministrazioni pubbliche, gli enti pubblici, gli ordini professionali, le associazioni o fondazioni con un bilancio superiore a 500mila euro.Gli enti devono creare un registro degli accessi e organizzare un ufficio per l’esame delle istanze. In ogni caso è obbligatorio dare, entro trenta giorni, risposte motivate agli utenti. Le uniche richieste che possono essere respinte sono quelle “irragionevoli”, che implicano un carico di lavoro tale da interferire con il buon funzionamento dell’amministrazione.
Foia, il commento di Anac e Anci
Come spiegato da Raffaele Cantone all’Agi, “c’è il rischio che il Foia venga visto come un adempimento burocratico perché si tratta oggettivamente di un aggravio difficile da quantificare. Non abbiamo elementi per prevedere quante saranno le richieste di accesso. Le amministrazioni si dovranno organizzare con il personale a disposizione. Il problema reale è che queste riforme vengono fatte a costo zero. Noi nelle linee guida abbiamo tenuto a sottolineare come si tratti di una svolta importante nella direzione del sistema vero delle democrazie occidentali. Le amministrazioni devono essere sempre più come 'case di vetro'. In alcuni casi le resistenze sono fisiologiche, in altri no”.Sul nodo delle risorse si è soffermato anche Antonio Decaro, presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci). "Per innovare serve personale" ha dichiarato a La7, spiegando che al momento le assunzioni hanno subito un crollo, con il turnover fermo al 25%, ma è stato chiesto al Governo di portarlo al 75% per ringiovanire il personale e avere dipendenti più inclini all'innovazione.
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