Arriva il nuovo anno e si porta dietro un carico di novità fiscali che
riguardano i consumatori. Si va dagli sgravi sui costi sostenuti per la
casa alle agevolazioni per le famiglie, dalla rottamazione delle
cartelle esattoriali all'addio al roaming
Anno nuovo con la stessa certezza: anche il 2017 si porta dietro un carico di
novità fiscali che riguardano i contribuenti. Si va dalla lotta senza quartiere all’
evasione ai
bonus previsti per
casa e
famiglie, passando per bollette,
Canone Rai e
dichiarazioni dei redditi. Ecco cosa ci aspetterà.
ADDIZIONALI – Prorogato a tutto il 2017 il blocco degli aumenti dei
tributi comunali e regionali. In altre parole, per tutto l’anno buste paga e pensioni non risentiranno di maggiorazioni
Irap o addizionali
Irpef decise dagli enti locali. Fa eccezione la
Tari (la tassa sui rifiuti) che, ad esempio, a Venezia e Olbia aumenterà del 5%.
BOLLETTE LUCE E GAS – Per rendere meno traumatico per i consumatori il passaggio obbligatorio al
mercato libero dell’energia elettrica previsto nel 2018, da quest’anno scatta un
regime transitorio, battezzato Tutela Simile, in cui i gestori devono offrire
tariffe competitive
rispettando alcuni requisiti minimi, mentre i clienti che attualmente
si trovano sotto tutela (cioè il 64,5% su 31 milioni totali) avranno un
po’ più di tempo a disposizione per scegliere un nuovo fornitore tra
tantissime offerte diverse e difficili da comparare. Da subito, intanto,
una cattiva notizia: secondo quanto stabilito dall’Autorità per
l’Energia, nell’abituale decisione trimestrale, dal primo gennaio la
bolletta elettrica registrerà un aumento dello 0,9%, mentre per il gas
l’aumento sarà del 4,7%. In particolare, per l’elettricità la spesa (al
lordo tasse) per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il primo aprile
2016 e il 31 marzo 2017, sarà di 498 euro, ma comunque in diminuzione
dell’1,5% rispetto ai 12 mesi precedenti (con un risparmio di appena 8
euro), quando si è registrata una corposa diminuzione delle tariffe.
Mentre per il gas (raffrontando gli stessi periodi), la spesa
complessiva sarà pari a 1.022 euro, con calo del 6,5% e un risparmio di
71 euro.
BONUS –
E’ ancora una volta la casa il riferimento per gli sgravi fiscali che si possono richiedere per le
ristrutturazioni edilizie (sconto del
50% fino al 31 dicembre 2017),
energetiche (
65% fino al 2022),
antisismiche (
50%) e
condominiali (detrazione fino al
70% nel caso di interventi sull’involucro del palazzo e fino al
75% se si migliora la prestazione energetica). Confermato lo sconto fiscale del
50% sulle spese per l’
acquisto di mobili e grandi elettrodomestici
ma con un’importante limitazione: ne potranno beneficiare solo coloro
che dimostreranno di aver iniziato nel 2016 gli interventi di recupero
del patrimonio edilizio. Non è stato, invece, prorogato il
bonus mobili per le giovani coppie.
Sul fronte della
famiglia, invece, i sostegni fiscali prevedono: il
premio alla nascita (800 euro una tantum), il
bonus bebè (960 euro l’anno per tre anni con reddito Isee fino a 25mila euro), il
bonus nido (vale 1.000 euro l’anno per i nati nel 2016), il
voucher baby sitter
(600 euro mensili per massimo 6 mesi a tutte le mamme lavoratrici che
tornano a lavoro al termine del congedo obbligatorio, non cumulabili con
il bonus per l’asilo nido) e il
bonus cultura di 500 euro ai neo maggiorenni.
CANONE RAI – Dopo l’
avvio disastroso dell’addebito diretto nella bolletta della luce, questo secondo anno parte con una novità: il
canone scenderà da 100 a 90 euro.
E se nel 2016 il primo addebito è avvenuto con la bolletta di luglio,
da quest’anno avverrà già da gennaio. Dal momento che l’addebito viene
fatto direttamente
presumendo il possesso della televisione, quando è attiva in casa un’utenza per l’energia chi non ha la tv deve
presentare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate
(tramite un’applicazione web e utilizzando le credenziali Fisco online o
Entratel, oppure rivolgendosi a Caf e professionisti) in cui attesta di
non detenerne in nessuna delle abitazioni per le quali è titolare di
un’utenza elettrica. Se arrivasse comunque l’addebito, si deve
richiedere il rimborso.
CONTANTI – Non si potranno prelevare dal conto corrente più di
mille euro al giorno e più di 5.000 euro al mese,
se non si vuole finire nel mirino del fisco. Nuove regole valide però
solo per gli imprenditori. Tuttavia le norme sulla tracciabilità non si
applicano nel rapporto cliente-banca. Così, anche se nel 2016 il limite
all’utilizzo di denaro contante è salito da mille a
3mila euro
è ancora possibile prelevare comunque la cifra necessaria senza che lo
sportellista si opponga o chieda giustificazioni da trasmettere alla
direzione.
DICHIARAZIONE REDDITI – Arrivati al
terzo anno di dichiarazione precompilata, dal 2017 i modelli 730 e Unico conterranno già i dati relativi alle
spese per farmaci da banco
e a quelle per assistenza specifica, come le prestazioni fornite da
psicologi, ottici, infermieri, fisioterapisti, radiologi o parafarmacie.
Una novità che avrebbe dovuto scattare già dal 2016, ma è slittata per
problemi tecnici. Confluiranno direttamente in dichiarazione anche le
detrazioni Irpef per le spese di frequenza a
corsi universitari e per quelle sostenute per interventi di
recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica.
EVASIONE – Messi al bando i
maxi blitz di Capodanno
con gli 007 del fisco sguinzagliati alla ricerca dei furbetti, ora la
caccia agli evasori si annuncia (sulla carta) “come una lotta senza
quartiere”. L’Agenzia delle Entrate, che nel 2015 ha recuperato circa
15 miliardi di euro, ha comunicato che continuerà da un lato a esortare i “distratti” a mettersi in regola da soli (
nel 2016 sono state inviate circa 700mila lettere di avviso bonario) e dall’altro spingerà sull’acceleratore di controlli sempre più mirati su chi fa orecchie da mercante. Sul fronte della
voluntary disclosure bis,
la nuova finestra per il rientro dei capitali, dal 2 gennaio sono
pronti i modelli definitivi per regolarizzare le violazioni commesse
fino al 30 settembre 2016. Sul fronte delle
partite Iva,
l’Agenzia si concentrerà “sui contribuenti meno collaborativi e
trasparenti, che hanno strutturato complessi sistemi di evasione o di
frode o, comunque, ritenuti fiscalmente pericolosi”, “migliorando anche
la qualità delle verifiche sulle imprese medio-grandi”.
EQUITALIA – Se dal 24 dicembre all’8 gennaio restano congelate
380mila cartelle esattoriali grazie alla consueta
tregua natalizia
(sono però esclusi gli atti inderogabili vicini alla prescrizione), il
nuovo anno consacra l’addio a Equitalia che verrà sostituita da luglio
dall’
Agenzia delle Entrate-Riscossione. Sul fronte della
rottamazione dei ruoli
(le prime tre scadono a luglio, settembre e novembre 2017, le altre due
ad aprile e settembre 2018, ma il 70% dell’importo va pagato entro il
2017), c’è tempo fino al
31 marzo per presentare la
domanda che può riguardare anche il bollo auto e tutte le cartelle
esattoriali affidate agli altri concessionari.
IVA – Le
clausole di salvaguardia
su Iva e accise, introdotte nelle precedenti manovre, sono state fatte
slittare nuovamente. Una buona notizia che è solo parziale: se il
governo non interverrà, nel
2018 è previsto che l’
Iva agevolata passi
dal 10% al 13% e quella
ordinaria dal 22% al 25%, mentre nel 2019 potrebbe arrivare al 25,9%.
MULTE STRADALI – Il primo gennaio scatta un
rincaro dello 0,1%
che, per effetto degli arrotondamenti, in soldoni significa che solo
oltre i 500 euro si farà sentire l’adeguamento all’inflazione che
corrisponde a circa 1-2 euro in più sulle sanzioni fino a mille euro (ad
esempio l’
eccesso di velocità per più di 60 km/h passa da 828 euro a 829) e di 2-4 euro per quelle oltre i 2mila euro, come per i veicoli con
targa contraffatta per beffarsi della Ztl, con la sanzione che passa da 2.004 euro a 2.006 euro.
RACCOMANDATE – Cattive notizie arrivano da
Poste italiane che ha dato il via a una revisione del piano tariffario dei servizi di
recapito pacchi e lettere
rivedendo al rialzo i costi previsti dal 10 gennaio. Ad esempio, per
gli invii della classica raccomandata fino a 20 grammi si passa da
4,5 euro a 5 euro. Rincari previsti anche per la
Posta Raccomandata Internazionale,
per le tariffe dell’atto giudiziario in tutti gli scaglioni di peso
(gli invii fino a 20 grammi che passano da 6,6 a 6,8 euro) e per la
Posta Assicurata (la tariffa per gli invii di valore fino a 50 euro e di peso da 20 a 50 grammi varia da 6,9 7,25 euro).
TARIFFE CELLULARI –
Dal
15 giugno 2017 scatterà la tariffa unica europea con l’
abolizione del roaming che
dovrebbe mettere la parola fine alle trappole e ai salassi se alle
prese con chiamate, messaggi e Internet quando si usa il cellulare in
Europa. Però, approvate le regole anti abuso che impediscono l’utilizzo
di una scheda acquistata in un Paese diverso con tariffe migliori per
usarla in modo continuativo nel proprio, resta lo scoglio dell’
accordo sui prezzi all’ingrosso.
Il regolamento Ue prevede che se gli operatori dimostreranno di non
poter recuperare i loro costi, incidendo sui prezzi interni, le autorità
nazionali di regolamentazione potrebbero autorizzarli ad imporre, in
casi eccezionali, maggiorazioni minime per recuperarli. E quindi si
continuerà a pagare di più per usare il cellulare in Europa.
di
Patrizia De Rubertis | 29 dicembre 2016http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/29/fisco-2017-tutte-le-novita-dai-bonus-alle-addizionali-passando-per-multe-canone-e-tariffe-postali/3275103/