Alla Camera quattro ddl per istituire percorsi turistici riutilizzando anche alzaie dei fiumi e mulattiere
14/07/2015 - È stata avviata lo scorso 8 luglio in Commissione Ambiente della Camera la discussione di quattro disegni di legge per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete della mobilità dolce. Si tratta dei ddl 72 Realacci, 599 Bocci, 1640 Famiglietti e 1747 BustoLe tematiche dei disegni di legge - mobilità dolce e la riqualificazione delle ferrovie dismesse per lo sviluppo di itinerari ciclo-turistici - sono da anni oggetti di un intenso dibattito, ha ricordato il relatore Mirko Busto (M5S), volto alla ricerca degli strumenti per introdurre nel Paese un sistema di mobilità, caratterizzato da percorsi di tipo ecologico, in grado di riutilizzare tratti di ferrovie dismesse, che rappresentano un grande patrimonio ambientale e naturalistico.
La Rete Nazionale di Mobilità Dolce
I ddl puntano dunque a realizzare una Rete Nazionale di Mobilità Dolce, che favorisca il turismo, il tempo libero, l’attività fisica delle persone - con particolare attenzione ai diversamente abili, ai bambini e agli anziani - e la salvaguardia dei beni territoriali diffusi, attraverso il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione delle infrastrutture dismesse o sottoutilizzate.La Rete dovrebbe essere costituita da: linee ferroviarie in disuso, argini e alzaie dei fiumi e dei canali, tratti stradali secondari o dismessi, percorsi prevalentemente pedonali, strade rurali, mulattiere di rilevante interesse storico, sentieri di pianura e montagna, cammini storici italiani dedicati ad un’utenza ciclopedonale, tramvie extraurbane, percorsi usati per la transumanza e tratturi.
Salvaguardia del territorio
Secondo le proposte di legge, la Rete assumerà rilevante importanza per la messa in sicurezza del territorio rispetto al rischio di dissesto idrogeologico e come presidio contro l’abbandono delle zone montane, appenniniche e, in generale, interne, contribuendo alla salvaguardia del patrimonio storico, naturale e testimoniale nazionale.Per realizzare la Rete Nazionale di Mobilità Dolce, i ddl prevedono che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti stili un elenco delle ferrovie in disuso e definisca le linee guida di mobilità dolce. Successivamente le Regioni elaboreranno i programmi regionali di mobilità dolce e provvederanno al recupero, riqualificazione e valorizzazione dei percorsi individuati, promuovendo la partecipazione degli enti locali e dei cittadini.
Si propone, inoltre, la diffusione della cultura della mobilità dolce nelle scuole, l’istituzione della ‘Giornata nazionale della mobilità dolce’ e il progetto ‘Bicitalia’, una rete nazionale di percorribilità ciclistica ad uso prevalentemente turistico costituita prevalentemente dalle ‘Vie verdi’, itinerari di particolare interesse ambientale, paesaggistico e testimoniale.
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