Sottosegretario Giacomelli: nel 2014 effettuata e programmata la riqualificazione di 560 mila metri quadri
16/06/2015 - C’è ancora molto da fare per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici. È quanto emerso dall’interrogazione presentata alla Camera dall’on. Davide Crippa nei giorni scorsi.Gli obiettivi per l’efficienza energetica
Come riferito dal sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, è in fase di definizione ildecreto interministeriale che disciplina le modalità di esecuzione del programma di interventi per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale, previsto dal D.lgs. 102/2014.Per permettere alle Pubbliche Amministrazioni centrali di elaborare le proposte di progetto per l'efficientamento dei loro immobili e di perseguire l'impegno preso a livello europeo, è stata organizzata l’attività di programmazione e valutazione degli interventi di riqualificazione energetica degli immobili.
Dopo la prima fase, che si è conclusa il 15 ottobre 2014, sono stati presentati 30 progetti che sono risultati finanziabili. Le Amministrazioni sono inoltre state invitate a presentare altre proposte progettuali entro il 15 luglio 2015. I progetti saranno finanziabili non appena sarà pronto il decreto interministeriale.
Oltre a questo canale, i fondi strutturali residui 2007-2013 finanzieranno progetti di manutenzione del parco immobiliare della PA centrale promossi dall'Agenzia del demanio.
Efficienza energetica, a che punto siamo
Il sottosegretario Giacomelli ha reso noto che, come riportato nella relazione annuale inviata alla Commissione europea il 30 aprile scorso, la superficie totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà e occupati da Pubbliche Amministrazioni centrali che è stata riqualificata o la cui riqualificazione è stata programmata nel corso dell'anno 2014, è pari a oltre 560 mila metri quadri.Il Decreto interministeriale 9 gennaio 2015 ha inoltre definito il funzionamento della cabina di regia per il coordinamento degli interventi e delle misure per l'efficienza energetica. Al momento i lavori della cabina di regia si sono concentrati nel promuovere le iniziative per la riqualificazione del parco immobiliare nazionale, stimolare la realizzazione di edifici ad energia quasi zero, attivare il Fondo nazionale per l'efficienza energetica. In questo ambito è stato infine deciso di avviare una mappatura dei certificati di prestazione energetica negli edifici della pubblica amministrazione.
La risposta non ha soddisfatto l’on. Crippa, ma ha fatto luce sullo stato di fatto raggiunto.
Cosa prevedono le norme sull’efficienza energetica
fino al 2020, si dovrà procedere alla riqualificazione energetica di almeno il 3% della superficiecoperta utile climatizzata degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione centrale. L’obbligo vale per gli edifici superiori a 500 mq, soglia che dal 9 luglio 2015 scenderà a 250 mq.Sono esclusi gli immobili vincolati, se gli interventi modificano “in maniera inaccettabile il loro carattere o aspetto”, gli immobili destinati alla difesa, i luoghi di culto. Al raggiungimento dell’obiettivo annuo di riqualificazione energetica devono collaborare gli occupanti degli edifici, con misure organizzative e comportamentali di consumo energetico.
Gli interventi devono basarsi su una diagnosi energetica o seguire quanto indicato nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Le pubbliche amministrazioni centrali devono favorire il ricorso al finanziamento tramite terzi, ai contratti di rendimento energetico o affidarsi ad una o più ESCO.
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