Parte il progetto 'Mappe d'Italia' per valorizzare le potenzialità del patrimonio italiano
12/01/2015 - Tracciare e quantificare per i territori la capacità di produrre innovazione e "qualità del futuro", a fianco alla canonica mappatura della situazione attuale.Questo l’obiettivo che si propone il progetto chiamato "Mappe d'Italia" promosso dall'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU).
Il progetto è in fase embrionale e si è concentrato su un’area ristretta, in Emiliani Romagna, ma con il passare del tempo e il raffinamento degli indicatori valutativi, sarà possibile estenderlo a livello nazionale.
I risultati di questa mappatura innovativa potranno essere utilizzati in vari modi; ad esempio da aziende interessate ad
Le "Mappe d'Italia" potranno essere utilizzate comestrumento di
Il responsabile del progetto, Gianluca Cristoforetti, ha dichiarato: "L'obiettivo è la mappatura relativa alla capacità dei territori di immaginare la 'qualità del futuro' provando a superare il concetto per cui la qualità della vita (analisi della situazione presente) possa essere anche e necessariamente qualità del futuro”.
“Mappare l'importanza della pianificazione del buon uso dei beni comuni, ad esempio, o delle strategie che provano a mettere le comunità al centro dei processi decisionali. Questo, al di là degli slogan tipo 'zero consumo di suolo', permetterebbe di tracciare realmente le traiettorie di sviluppo dei territori mettendo a sistema qualità dell'ambiente, resilienza, paradigma smart e sostenibilità sociale".
La novità più importante, secondo Cristoforetti, risiede nelvalorizzare il patrimonio del nostro Paeseimmaginando e coniugando “il fare delle nostre comunità con la bellezza che ha pervaso, fino a un certo punto, la nostra storia”.
“L'Italia può farcela se ritrova la capacità di costruire qualità, anche del proprio futuro, attraverso la pianificazione che oggi qualcuno paradossalmente ritiene un freno allo sviluppo. Per questo dobbiamo essere in grado di valutarci, di verificare quali sono i nostri gap, di comprendere che esistono territori dove investire risorse produce ricchezza ed altri dove gli investimenti hanno bisogno di un territorio capace prima di apprendere e poi caso mai di spendere", conclude Cristoforetti.
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