Il 21 il Tar del Lazio si pronuncerà sui criteri di esenzione. Possibili variazioni in base a ragioni pedo-climatiche e socio-economiche
14/01/2015 - A circa dieci giorni dalla scadenza dell’Imu agricola, prevista per il 26 gennaio 2015, il Governo sarebbe ancora al lavoro per rivedere i criteri per l’esenzione dell’imposta; inoltre il 21 gennaio il Tar del Lazio si pronuncerà sui criteri di definizione del tributo.Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero delle politiche agricole stanno lavorando insieme per arrivare ad una soluzione definitiva; infatti negli scorsi giorni il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina aveva dichiarato l’urgenza di una “revisione dei criteri e una nuova definizione in modo da concludere il lavoro fatto dai tavoli tecnici dei due ministeri".
L’impellenza nella revisione dei criteri è dovuta soprattutto alle enormi sollecitazioni del territorio e al ricorso presentato dall'Anci di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto al Tar del Lazio che ha ravvisato un "eccezionale e grave pregiudizio per l'assoluta incertezza dei criteri applicativi".
Si ricorda infatti che in base a quanto previsto dal DM 28 novembre 2014 l’esenzione riguarda solo i terreni agricoli dei comuni ubicati a un’altitudine maggiore di 601 metri e i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, dei comuni ubicati a un’altitudine compresa fra 281 metri e 600 metri.
Il 12 gennaio, nel corso di un’interrogazione parlamentare l’onorevole molisana del Partito democratico Laura Venittelli si è espressa in questo modo: “Un cuneo temporale ( la vicina scadenza del 26 gennaio) che preoccupa sia i coltivatori che gli enti locali e territoriali. Per questa ragione si è voluta promuovere una interrogazione per chiedere al Governo di rivedere i criteri di definizione delle aree svantaggiate e montane per l’esenzione dall’Imu dei terreni agricoli, individuando una griglia di criteri definiti sulla base delle caratteristiche pedo-climatiche per tener conto delle difficoltà oggettive di coltivazione, e sulla base dellecaratteristiche socio-economiche delle aree interessate per tener conto degli indici di infrastrutturazione e di organizzazione delle filiere agricole, nonché delle dimensioni e del
Inoltre sono state avanzate proposte per “istituire un tavolo di confronto con le organizzazioni agricole e con gli Enti locali per l’individuazione degli indici più rappresentativi dei criteri suddetti, di prorogare la data di scadenza del pagamento oltre il termine previsto del 26 gennaio 2015, fino alla definizione dei suddetti criteri, tenuto conto dell’esito dei ricorsi pendenti dinanzi al Tar del Lazio”.
Favorevole ad una proroga anche la senatrice del Pd, Maria Teresa Bertuzzi, componente della
Rassicurazioni sul lavoro di modifica dei criteri giungono anche dal Ministro degli
L’Anci, vista la situazione di confusione, ha dichiarato: "E' indispensabile abbandonare il proposito di ottenere gettito aggiuntivo dai territori montani con riferimento al 2014 e abolire i tagli in corso di effettuazione nei confronti di oltre 4 mila comuni, rimandando al 2015 l’obiettivo di una revisione sensata, attesa da anni e quindi sottoposta alla necessaria condivisione con le parti sociali e con i Comuni”
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