domenica 20 luglio 2014

Obbligo di POS, il Ministro Guidi al lavoro per ridurre i costi

Avviato un tavolo di lavoro con banche, imprese e professionisti. La Cgia di Mestre ha stimato una spesa di circa 1200 euro all’anno http://www.edilportale.com/news/2014/07/professione/obbligo-di-pos-il-ministro-guidi-al-lavoro-per-ridurre-i-costi_40633_33.html

21/07/2014 - È stato avviato nei giorni scorsi dal Ministero dello Sviluppo economico il tavolo di confronto sull’obbligo per i professionisti e le imprese, in vigore dal 30 giugno, di installare il POS per accettare i pagamenti di importo superiore a 30 euro effettuati con carte di debito.
Al tavolo, aperto dal Ministro Federica Guidi e coordinato dal capo della segreteria tecnica Stefano Firpo, partecipano i rappresentanti della Banca d’Italia  e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
 
La prima riunione si è svolta con i rappresentanti del Consorzio Bancomat e dell’ABI. Domani si terrà il secondo incontro, con i rappresentanti dei principali operatori del mercato dei pagamenti elettronici, al fine di completare l’analisi dei costi e delle commissioni associate all’installazione, alla manutenzione e all’utilizzo dei POS.
 
Nelle prossime settimane - fa sapere il Ministero - il tavolo proseguirà i suoi lavori incontrando le organizzazioni di categoria dei commercianti, degli artigiani e deiprofessionisti, in modo da condividere un percorso comune che possa da un lato colmare il forte ritardo, rispetto agli altri Paesi europei, che l’Italia registra nell’uso della moneta elettronica e, dall’altro, possa condurre ad unariduzione dei costi associati a questa modalità di pagamento, attivando economie di scala, efficientamenti e maggiore concorrenzialità.
 
Ricordiamo che, secondo uno studio della Cgia di Mestre, tra canone mensile, canone annuale e percentuale di commissione sull’incasso, un professionista o un’impresa con un ricavo annuo pari a 100mila euro dovrebbe sostenere unaspesa di circa 1200 euro all’anno.

L’obbligo del POS è stato introdotto dal decreto Sviluppo Bis (DL 179/2012), convertito nella Legge 221/2012, ed è stato in seguito disciplinato dal DM 24 gennaio 2014. Tuttavia, chi non vi ottempera non è soggetto ad alcuna sanzione, perché la legge non lo prevede.

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