Secondo le rilevazioni della Cgia, nell'ultimo quinquennio la tassazione sulla casa è esplosa mentre i valori di mercato si sono contratti. Nel caso di un'abitazione di tipo "civile", il prezzo è passato da 200 a 170mila euro tra 2010 e 2014, mentre le tasse sono salite del 104%. Così l'incidenza del Fisco sul valore della casa è passata dall'1,5 al 3,6 per mille MILANO - Negli ultimi 5 anni la tassazione sulla casa è quasi raddoppiata, mentre il valore economico delle abitazioni è mediamente sceso del 15%. Lo rileva la Cgia la quale, prendendo come riferimento i dati medi nazionali, evidenzia che in una casa di tipo civile (categoria catastale A2) tra il 2010 e il 2014 il valore di mercato è sceso del 15% (da quasi 200.000 a poco meno di 170.000 euro), mentre le imposte ordinarie (cioè le imposte che generalmente sono versate da tutti i proprietari, come i rifiuti e la Tasi) sono salite del 104% (da 300 a 611 euro). Pertanto, l'incidenza delle imposte sul valore della casa è passata dall'1,5 per mille al 3,6 per mille. Ciò vuol dire che l'incremento è stato del 140%.
Per un'abitazione di tipo economico (categoria catastale A3), invece, la contrazione media del valore di mercato è stata anche in questo caso del 15% (da quasi 174.500 a poco più di 148.30 euro), mentre il peso fiscale è aumentato dell'88% (da 264 a 495 euro). In questa situazione, dunque, l'incidenza delle imposte sul valore di questa abitazione è salita dall'1,5 per mille al 3,3 per mille (+121%). Sempre nello stesso periodo, fa notare la Cgia, l'inflazione è aumentata del 7,3%.
"Tra il 2010 e il 2014 - osserva Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia - abbiamo assistito ad un incremento spaventoso del prelievo fiscale sulle abitazioni e, parallelamente, a una drastica riduzione del valore di mercato delle stesse. Due fenomeni di segno opposto che
(19 luglio 2014)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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