domenica 27 luglio 2014

Consorzio industriale Roma-Latina, via alle trattative per la presidenza e il rinnovo del Consiglio

Gli organi direttivi dell'organismo sono ormai scaduti, diatriba tra la Capitale e la provincia di Latina per la guida dell'ente. Dietro le trattative l'ombra delle elezioni provinciali

Venti membri del Consiglio di amministrazione (tutti retribuiti) più il presidente (ovviamente retribuito) più una struttura che costa, ogni anno solo di contributi agli enti che la compongono esattamente 320mila euro. Più i soldi versati da ogni azienda, sono circa 400 compreso le multinazionali del territorio interessato. Il Consorzio industriale Roma-Latina è l'ultima frontiera della battaglia politica che si sta consumando in queste ore per uno dei pochi enti che, conti alla mano, resta sotto la gestione praticamente totale della classe dirigente del territorio. Tagliate le province (si fa per dire) e aboliti gli stipendi in molti (ma non tutti) gli organismi derivati, il Consorzio industriale da questo punto di vsita (senza entrare nel merito del lavoro, certamente importante ma anche oggetto di continue critiche e polemiche degli stessi imprenditori), è rimasto un baluardo. Un punto di arrivo, in alcuni casi un parcheggio in altri una specie di camera di compensazione per altre trattative, il Consorzio industriale è ormai al centro della scena politica soprattuttoi in vista delle prossime elezioni provinciali.
TRATTATIVE. Tanti posti in Consiglio di amministrazione (circa 1500 euro al mese per un consigliere, qualcosa di più per il presidente) significa tante amministrazioni o associazioni di categoria coinvolte. Ecco l'elenco in base alla rappresentatività, ossia al peso specifico di ciascuna amministrazione (dettato dalla grandezza dell'area industriale ospitata dal Comune o dal numero di quote possedute): Comune di Roma, Camera di commercio di Roma, Comune di Latina, Cisterna, Provincia di Latina, Comuni di Aprilia, Pontinia, Provincia di Roma, Comuni di Pomezia, Sermoneta, Sezze, Camera di commercio di Latina, Comuni di Sabaudia, Velletri, Lanuvio, Sonnino. Poi c'è Unindustria, la XIII Comunità Montana, la Cna di Latina e la Federlazio di Latina.
LA PRESIDENZA. Indiscrezioni confermano che dalla Capitale, stavolta, insistono per indicare il nome del futuro presidente che dovrà prendere il posto del fazzoniano Luigi Torelli, di Sermoneta. Proprio la cittadina lepina ottiene tuttavia "tradizionalmente" la presidenza dell'ente e per questo sta già lavorando l'ex sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli che sarebbe pronta a stringere un accordo per rientrare ufficialmente nel Partito Democratico. Lo stesso Pd, tuttavia, sempre alle prese con le trattative per la presidenza della Provincia (i renziani puntano su un accordo con l'indipendente Antonio Terra e un'asse trasversale con Ncd per scalzare definitivamente Forza Italia) non disdegna la possibilità di indicare un esponente dell'amministrazione di Aprilia: un modo per corteggiare il sindaco e garantirgli fiducia. La partita è comunque totalmente aperta anche e soprattutto perché da Roma, stavolta, spingono per ottenere uno spazio più prestigioso e meno marginale rispetto a quello avuto fino ad oggi. Ancora incerta, invece, la posizione del centrodestra: molto dipenderà da cosa decideranno di fare dal Comune di Cisterna, visto che è uno dei partner principali dell'ente e dai rapporti che, soprattutto Forza Italia e Fratelli d'Italia riusciranno ad avere con gli altri enti e con la Capitale. (Qui lo statuto del Consorzio industriale Roma-Latina e il metodo di nomina degli organismi con tutte le percentuali) http://www.corrieredilatina.it/news/economia/8645/Consorzio-industriale-Roma-Latina--via.html

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