Stimati investimenti per 24,1 miliardi di euro l’anno nel settore residenziale e 17,5 miliardi l’anno nel non residenziale http://www.edilportale.com/news/2014/07/risparmio-energetico/efficienza-energetica-pronto-il-piano-d-azione-nazionale-2014_40542_27.html
15/07/2014 - Sta per vedere la luce il Piano d’azione italiano per l’efficienza energetica 2014, il programma di interventi di riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati con il quale l’Italia intende raggiungere l’obiettivo del taglio del 20% dei consumi di energia primaria entro il 2020.Il Piano d’azione, redatto dall’Enea, effettua una ricognizione di tutta la normativa vigente, degli strumenti a disposizione e delle risorse già in campo per la riduzione dei consumienergetici.
Limitatamente all’edilizia, considerata un settore-chiave per il raggiungimento degli obiettivi 2020, il Piano ricorda che laStrategia Energetica Nazionale prevede il rafforzamento degli strumenti esistenti e l’eventuale introduzione di nuove misure, in particolare:
- il rafforzamento degli standard energetici minimi per la realizzazione di nuovi edifici e per la ristrutturazione di quelli esistenti, che porti progressivamente all’incremento degliedifici a energia quasi zero, in linea con quanto previsto dalla direttiva 2010/31/UE (EPBD recast);
- il consolidamento delle detrazioni fiscali, prevalentemente dedicate al settore delle ristrutturazioni civili, che andranno aggiornate per renderle più efficaci ed efficienti in termini di costo/beneficio;
- il rafforzamento delle misure di incentivazione degli interventi sul patrimonio immobiliare della Pubblica Amministrazione, alla quale si attribuisce un ruolo esemplare e di guida per tutto il settore dell’efficienza energetica in edilizia;
- il rafforzamento degli obiettivi del meccanismo deiCertificati Bianchi, prevalentemente dedicato al settore industriale, ma che avrà un ruolo fondamentale nello spostamento dell’attenzione dei player economici verso il tema dell’efficienza energetica.
Per quel che riguarda il patrimonio edilizio esistente, sul territorio nazionale sono stati individuati circa 13,6 milioni di fabbricati di cui più dell’87% destinati al residenziale, e la restante parte al non residenziale (alberghi, uffici, commercio, ospedali, chiese, ecc.). Circa 700.000 edifici risultano non utilizzati, per recupero edilizio o perché in condizioni precarie di sicurezza.
Su questo stock si potrebbero realizzare interventi di isolamento termico dell’involucro, sostituzione serramenti, adeguamento del sistema di regolazione dell’impianto di climatizzazione, sostituzione del generatore di calore, installazione di un sistema di domotica, rifacimento dell’impianto illuminotecnico, utilizzo delle fonti rinnovabili.
Per il residenziale, si stimano investimenti per 13,6 miliardi di euro l’anno per interventi globali e 10,5 miliardi di euro per interventi parziali, per un totale di 24,1 miliardi di euro l’anno.
Per il non residenziale, invece, è stato stimato che la superficie degli edifici, pubblici e privati, che può essere riqualificata annualmente in maniera efficace, sia pari a 13 milioni di mq (5,5 milioni di mq ad uso ufficio - circa 2000 edifici; 6,0 milioni di mq ad uso scolastico - circa 3800 edifici; 1,5 milioni di mq per gli alberghi - circa 500 edifici.
Intervenendo su questi immobili, si otterrebbe un risparmio energetico del 60% per il settore pubblico (uffici e scuole), del 45% per il settore privato (uffici, alberghi, scuole e banche) e del 35% per i centri commerciali. Gli investimenti da sostenere per questi interventi si stimano in 17,5 miliardi di euro l’anno, a fronte dei quali si prevede un risparmio energetico potenziale al 2020 pari a circa 17.229 GWh/a, equivalenti a 1,49 Mtep/a.
È di recente introduzione l’obbligo, previsto dalla direttiva 2012/27/UE, di riqualificare annualmente, dal 1° gennaio 2014, il 3% della superficie coperta e climatizzata degli edifici con superficie utile totale superiore a 500 mq di proprietà e occupati dalla Pubblica Amministrazione centrale dello Stato. La soglia del 3% deve essere abbassata a 250 mq dal 9 luglio 2015.
Ad oggi si contano 2.904 edifici soggetti a questo obbligo, per un totale di 13.763.975 mq. Sommando quelli con superficie compresa tra i 250 e i 500 mq (par a 437.227 mq), si arriva a 14.201.202 mq. Di conseguenza, la quota soggetta complessivamente ad obbligo di ristrutturazione nel periodo 2014-2020 è pari a oltre 2,7 milioni di mq, cui corrisponde un consumo energetico complessivo di circa 413 GWh/anno.
Il Piano è stato redatto dal Ministero dello Sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente e d’intesa con la Conferenza Stato Regioni Province autonome. A breve sarà approvato dal Consiglio dei Ministri e subito dopo verrà trasmesso alla Commissione europea.
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