Accordo Mibact-Enea per check-up energetici dei musei e fonti rinnovabili ‘invisibili’ nelle aree archeologiche
09/06/2016 – La conservazione e la valorizzazione di musei, palazzi storici e aree archeologiche passerà da check-up energetici, interventi di efficientamento energetico e sistemi di protezione antisismica.
E’ ciò che prevede il protocollo d’intesa firmato da Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e da Federico Testa, presidente dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
L’accordo, di durata triennale, permetterà di superare uno dei principali ostacoli alla riqualificazione energetica dell’edilizia storica e monumentale, ovvero la scarsità di risorse pubbliche; l’ENEA infatti avrà anche il compito di supportare il MiBACT nell’individuazione delle opportunità di finanziamento e incentivazione, come ad esempio il ricorso a società che effettuano gli interventi di efficienza energetica assumendosi il rischio (ESCo), forme di Partenariato Pubblico-Privato (PPT), Finanziamento Tramite Terzi, Conto Termico 2.0, Ecobonus del 65% e fondi nazionali e Ue.
Ciò è particolarmente importante considerando che, secondo l’Enea, tra i settori più energivori della Pubblica amministrazione c’è il complesso dei musei nazionali che paga ogni anno una bolletta energetica pari a circa 250 milioni di euro, con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80.
A gravare maggiormente sul fabbisogno energetico degli oltre 5 mila luoghi della cultura italiani (musei, palazzi storici e aree archeologiche) sono illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT; servizi essenziali che vanno riprogettati per ridurre i consumi e garantire il massimo del comfort ambientale per una migliore conservazione e fruizione delle opere d’arte e delle strutture architettoniche stesse.
In campo energetico, l’accordo non riguarda solo interventi di efficienza e sistemi ICT per la gestione energetica dei beni artistici, ma anche la diffusione di tecnologie allo stato dell’arte per l’utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio il cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una sorta di pellicola integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud.
Previste inoltre, attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che possono garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.
“Un primo museo dove sperimentare l’efficacia di questo accordo potrebbe essere laGalleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma: un luogo stupendo, con ambienti molto ampi, dove la bolletta energetica rappresenta storicamente un costo elevato. Coniugare tutela e ricerca scientifica è la chiave per affermare il primato italiano nel mondo” ha concluso il Ministro.
Federico Testa, Presidente dell’ENEA ha dichiarato: “L’accordo siglato con il MiBACT apre a ricerca e innovazione la tutela del patrimonio culturale italiano, che avrà così a disposizione centri di ricerca altamente qualificati, personale esperto, laboratori, infrastrutture e strumentazioni all’avanguardia. In particolare, collaboreremo per ottimizzare i consumi energetici di musei e palazzi storici come stiamo già facendo a Roma per Palazzo Montecitorio. Questo permetterà di liberare risorse economiche da reinvestire nella valorizzazione dei beni culturali”.
E’ ciò che prevede il protocollo d’intesa firmato da Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e da Federico Testa, presidente dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
L’accordo, di durata triennale, permetterà di superare uno dei principali ostacoli alla riqualificazione energetica dell’edilizia storica e monumentale, ovvero la scarsità di risorse pubbliche; l’ENEA infatti avrà anche il compito di supportare il MiBACT nell’individuazione delle opportunità di finanziamento e incentivazione, come ad esempio il ricorso a società che effettuano gli interventi di efficienza energetica assumendosi il rischio (ESCo), forme di Partenariato Pubblico-Privato (PPT), Finanziamento Tramite Terzi, Conto Termico 2.0, Ecobonus del 65% e fondi nazionali e Ue.
Beni culturali ed efficienza energetica
L’accordo permetterà avviare progetti per la valutazione dell’impronta energetica degli edifici storici e di individuare adeguati interventi di efficientamento che, secondo le stime ENEA, potrebbero abbattere fino al 30% i consumi per la climatizzazione e tagliare fino al 40% quelli per l’illuminazione grazie all’installazione di lampade a LED e all’impiego di tecnologie di smart lighting.Ciò è particolarmente importante considerando che, secondo l’Enea, tra i settori più energivori della Pubblica amministrazione c’è il complesso dei musei nazionali che paga ogni anno una bolletta energetica pari a circa 250 milioni di euro, con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80.
A gravare maggiormente sul fabbisogno energetico degli oltre 5 mila luoghi della cultura italiani (musei, palazzi storici e aree archeologiche) sono illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT; servizi essenziali che vanno riprogettati per ridurre i consumi e garantire il massimo del comfort ambientale per una migliore conservazione e fruizione delle opere d’arte e delle strutture architettoniche stesse.
In campo energetico, l’accordo non riguarda solo interventi di efficienza e sistemi ICT per la gestione energetica dei beni artistici, ma anche la diffusione di tecnologie allo stato dell’arte per l’utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio il cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una sorta di pellicola integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud.
Previste inoltre, attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che possono garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.
Beni culturali ed antisismica
L’accordo prevede anche degli interventi sul fronte della protezione antisismica; l’Enea infatti utilizzerà sistemi non invasivi per valutare la vulnerabilità delle strutture architettoniche e delle opere d’arte, sia in esposizione che nel trasporto. È previsto inoltre l’utilizzo di modelli informatici per la stima dell’impatto sui monumentidell’inquinamento atmosferico e della variazione climatica.Efficienza energetica dei beni culturali: i commenti
Il Ministro Dario Franceschini ha commentato così l’intesa: “Il protocollo d’intesa per tagliare la bolletta energetica di musei e palazzi storici stabilizza, inquadra e rende permanente il rapporto tra ENEA e MiBACT. Penso davvero che ci sia un terreno enorme su cui lavorare per potenziare l’uso delle nuove tecnologie in progetti di tutela,conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale”.“Un primo museo dove sperimentare l’efficacia di questo accordo potrebbe essere laGalleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma: un luogo stupendo, con ambienti molto ampi, dove la bolletta energetica rappresenta storicamente un costo elevato. Coniugare tutela e ricerca scientifica è la chiave per affermare il primato italiano nel mondo” ha concluso il Ministro.
Federico Testa, Presidente dell’ENEA ha dichiarato: “L’accordo siglato con il MiBACT apre a ricerca e innovazione la tutela del patrimonio culturale italiano, che avrà così a disposizione centri di ricerca altamente qualificati, personale esperto, laboratori, infrastrutture e strumentazioni all’avanguardia. In particolare, collaboreremo per ottimizzare i consumi energetici di musei e palazzi storici come stiamo già facendo a Roma per Palazzo Montecitorio. Questo permetterà di liberare risorse economiche da reinvestire nella valorizzazione dei beni culturali”.
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