Raggiunto l’accordo sulle definizioni di ‘superficie’. A breve il Regolamento completo
19/02/2016 - La Veranda è un “locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.
Il Volume tecnico è costituto dai “vani e spazi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'accesso alle apparecchiature degli impianti tecnici al servizio dell’edificio (idrico, termico, di condizionamento e di climatizzazione, di sollevamento, elettrico, di sicurezza, telefonico, ecc.).
La Superficie utile è la “superficie di pavimento degli spazi di un edificio misurata al netto della superficie accessoria e di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre”.
Queste e altre 39 definizioni standardizzate (per un totale di 42) sono state decise dal tavolo tecnico tra Ministeri delle Infrastrutture e della Funzione pubblica, Regioni e Comuni; saranno parte integrante del nuovo Regolamento Edilizio Unico e metteranno finalmente ordine negli uffici tecnici degli oltre 8.000 Comuni italiani.
La Superficie totale è la somma delle superfici di tutti i piani fuori terra, seminterrati ed interrati comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio. La Superficie lorda è la somma delle superfici di tutti i piani comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio escluse le superfici accessorie. La Superficie utile è la superficie di pavimento degli spazi di un edificio misurata al netto della superficie accessoria e di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre.
La Superficie accessoria è la superficie di pavimento degli spazi di un edificio aventi carattere di servizio rispetto alla destinazione d’uso della costruzione medesima, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre. Ricomprende: portici e gallerie pedonali, ballatoi, logge, balconi e terrazze, tettoie, cantine, sottotetti, vani scala interni alle abitazioni, garage, parti comuni.
La Superficie complessiva è la somma della superficie utile e del 60% della superficie accessoria (SC=SU+60% SA). La Superficie calpestabile è quella risultante dalla somma delle superfici utili (SU) e delle superfici accessorie (SA) di pavimento.
Una volta definiti questi aspetti, lo schema di Regolamento Unico andrà in Conferenza Stato Regioni, per poi essere definitivamente approvato. A quel punto le Regioni lo recepiranno entro sei mesi e gli enti locali dovranno farlo proprio.
“Consideriamo una nostra vittoria - sottolinea il presidente Leopoldo Freyrie - poter passare dalla follia normativa degli oltre 8 mila regolamenti, uno per Comune, ad uno schema, sul quale si baserà il Regolamento Edilizio Unico, che contiene solo 42 definizioni e che consente finalmente di semplificare non solo la costruzione, ma soprattutto la rigenerazione degli edifici”.
“Ci auguriamo - conclude Freyrie - che al più presto la Conferenza Stato Regioni provveda a svolgere gli atti di sua competenza affinché il provvedimento possa essere approvato al più presto. Il nostro Paese ha bisogno di norme chiare e prestazionali, condivise su tutto il territorio nazionale, che favoriscano la qualità dell’abitare invece della buro-edilizia fonte, tra l’altro, di corruzione e di abusivismo. Precedere verso la semplificazione è necessario proprio per garantire il rispetto della legalità e la trasparenza”.
Il Volume tecnico è costituto dai “vani e spazi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'accesso alle apparecchiature degli impianti tecnici al servizio dell’edificio (idrico, termico, di condizionamento e di climatizzazione, di sollevamento, elettrico, di sicurezza, telefonico, ecc.).
La Superficie utile è la “superficie di pavimento degli spazi di un edificio misurata al netto della superficie accessoria e di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre”.
Queste e altre 39 definizioni standardizzate (per un totale di 42) sono state decise dal tavolo tecnico tra Ministeri delle Infrastrutture e della Funzione pubblica, Regioni e Comuni; saranno parte integrante del nuovo Regolamento Edilizio Unico e metteranno finalmente ordine negli uffici tecnici degli oltre 8.000 Comuni italiani.
Le definizioni di ‘superficie’
Le ultime definizioni sulle quali si è trovato l’accordo sono state quelle relative alle‘superfici’: gli enti locali della Regione Lombardia hanno contestato quelle proposte dal Governo e accolte dalle altre Regioni, ritardando la messa a punto dell’elenco. Alla fine si è deciso di dare sei differenti definizioni di ‘superficie’: totale, lorda, utile,accessoria, complessiva e calpestabile.La Superficie totale è la somma delle superfici di tutti i piani fuori terra, seminterrati ed interrati comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio. La Superficie lorda è la somma delle superfici di tutti i piani comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio escluse le superfici accessorie. La Superficie utile è la superficie di pavimento degli spazi di un edificio misurata al netto della superficie accessoria e di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre.
La Superficie accessoria è la superficie di pavimento degli spazi di un edificio aventi carattere di servizio rispetto alla destinazione d’uso della costruzione medesima, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre. Ricomprende: portici e gallerie pedonali, ballatoi, logge, balconi e terrazze, tettoie, cantine, sottotetti, vani scala interni alle abitazioni, garage, parti comuni.
La Superficie complessiva è la somma della superficie utile e del 60% della superficie accessoria (SC=SU+60% SA). La Superficie calpestabile è quella risultante dalla somma delle superfici utili (SU) e delle superfici accessorie (SA) di pavimento.
Il dimensionamento dei piani
Altro timore degli enti locali era l’impatto che il nuovo Regolamento avrebbe potuto avere sul dimensionamento dei piani. Per evitare problemi con le previsioni insediative già definite, si è deciso di prevedere che, in caso di difformità tra le cubature di piano e quelle risultanti dal nuovo Regolamento unico, prevalgano le prime.I prossimi step
Sono in via di perfezionamento gli articoli del Regolamento Unico che fissano i limiti alla facoltà degli enti locali di definire le regole di attuazione dei piani urbanistici, che dovranno rispettare la normativa nazionale e regionale e le definizioni standardizzate appena decise.Una volta definiti questi aspetti, lo schema di Regolamento Unico andrà in Conferenza Stato Regioni, per poi essere definitivamente approvato. A quel punto le Regioni lo recepiranno entro sei mesi e gli enti locali dovranno farlo proprio.
Il commento degli Architetti
“Con l’approvazione delle definizioni standardizzate siamo finalmente ad un passo dall’effettivo avvio del Regolamento Edilizio Unico per l’adozione del quale gli architetti italiani si sono battuti, mettendo a disposizione tutte le loro competenze, al fine di realizzare una svolta per il mondo dell’edilizia e per cittadini che finalmente potranno contare su norme chiare e prestazionali, condivise su tutto il territorio nazionale e che favoriranno la qualità dell’abitare”. Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.“Consideriamo una nostra vittoria - sottolinea il presidente Leopoldo Freyrie - poter passare dalla follia normativa degli oltre 8 mila regolamenti, uno per Comune, ad uno schema, sul quale si baserà il Regolamento Edilizio Unico, che contiene solo 42 definizioni e che consente finalmente di semplificare non solo la costruzione, ma soprattutto la rigenerazione degli edifici”.
“Ci auguriamo - conclude Freyrie - che al più presto la Conferenza Stato Regioni provveda a svolgere gli atti di sua competenza affinché il provvedimento possa essere approvato al più presto. Il nostro Paese ha bisogno di norme chiare e prestazionali, condivise su tutto il territorio nazionale, che favoriscano la qualità dell’abitare invece della buro-edilizia fonte, tra l’altro, di corruzione e di abusivismo. Precedere verso la semplificazione è necessario proprio per garantire il rispetto della legalità e la trasparenza”.
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