Dietrofront sullo sforamento del Patto di stabilità per le bonifiche. Confermate invece le norme su lavori privati e infrastrutture
13/11/2014 - È entrata in vigore ieri la Legge 164/2014 (Sblocca Italia) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ma è stata subito corretta da un decreto legge.Se non ci fossero state modifiche, la legge Sblocca Italia prevedeva al comma 7 dell’art. 34 la possibilità per gli enti locali di escludere le spese sostenute per gli interventi di bonifica dal patto di stabilità. Tuttavia nello stesso giorno della sua pubblicazione ufficiale il Decreto Legge 165/2014 modifica il comma 7, riportando ogni spesa sostenuta nei limiti del Patto.
Il motivo di questo dietrofront si trova nelle premesse del Dl 165/2014: “l'esclusione dal patto di stabilità per le spese relative agli interventi su siti inquinati di proprietà degli enti territoriali determinerebbe oneri non quantificati e privi di idonea copertura finanziaria”.
Viene quindi limitato il campo d’azione ai soli “interventi e opere richiesti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e infrastrutture”, escludendo le opere di bonifica.
Per il resto vengono confermate nella pubblicazione in GU tutte le misure precedentemente prese. I 3 miliardi e 890 milioni di euro destinati al Fondo Sblocca Cantieri che permetteranno una certa continuità dei lavori già in corso e il perfezionamento degli atti contrattuali che favoriranno l’avvio dei lavori nel 2014.
Altra conferma è quella relativa alla deduzione Irpef del 20% per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017 per acquistare case nuove in classe energetica elevata (A o B) o ristrutturare case esistenti e affittarle a canone concordato per almeno 8 anni.
Per i lavori interni alle abitazioni confermata la possibilità della Cil (Comunicazione inizio lavori) al posto della Scia per interventi di manutenzione straordinaria come frazionamenti o accorpamenti di abitazioni.
La Cil sarà valida anche ai fini dell’aggiornamento catastale: il Comune dovrà inoltrarla all’Agenzia del Territorio, ma solo se al termine dei lavori il proprietario dell’immobile invia allo Sportello Unico una ‘comunicazione di fine lavori’(tutti i dettagli sui lavori privati).
L’introduzione di un Regolamento Edilizio Unico che sostituirà gli oltre 8 mila regolamenti comunali oggi vigenti. Il regolamento-tipo sarà adottato da Governo, Regioni ed autonomie locali in Conferenza Unificata.
Inoltre grazie al permesso di costruire in deroga alle destinazioni d’uso e alla riduzione degli oneri di urbanizzazione, le Regioni e i Comuni potranno incentivare la rigenerazione urbana e la ristrutturazione edilizia favorendo le attività edilizie che contengono il consumo di suolo.
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