Immobili statali, residenze e case popolari nel programma di efficientamento previsto dal decreto che recepisce la Direttiva 2012/27/Ue http://www.edilportale.com/news/2014/04/normativa/800-milioni-per-la-riqualificazione-energetica-degli-edifici_38925_15.html
08/04/2014 - Quasi 800 milioni di euro per promuovere l’efficienza energetica di immobili pubblici, edifici residenziali, tra cui case popolari, e industrie. È la novità contenuta nella bozza di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri per recepire la Direttiva europea 2012/27/UE. Le risorse, ripartite in diverse iniziative, serviranno a raggiungere l’obiettivo di una riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020Riqualificazione energetica degli immobili dello Stato
Il decreto attuativo approvato dal CdM prevede che dal 2014 al 2020, entro il 30 novembre di ogni anno, i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture predispongano un piano di recupero degli edifici statali in grado di raggiungere una riqualificazione energetica almeno pari al 3% annuo della superficie coperta utile climatizzata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04 Mtep.
Dal programma di riqualificazione saranno esclusi gli edifici con superficie coperta utile totale inferiore a 500 metri quadri (la soglia passerà a 250 metri quadri a partire dal 9 luglio 2015), gli immobili vincolati, quelli della difesa e quelli adibiti a luoghi di culto.
Gli interventi potranno beneficiare di uno stanziamento di quasi 400 milioni di euro.
Fondo nazionale per l’efficienza energetica
Il decreto attuativo prevede inoltre l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica, che fino al 2020 potrebbe raggiungere una dotazione di circa 400 milioni di euro.
Le risorse saranno utilizzate per la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione, la realizzazione di reti per il teleriscaldamento e per il teleraffrescamento, l’efficienza energetica dei servizi e infrastrutture pubbliche, compresa l’illuminazione pubblica, la riqualificazione energetica di interi edifici destinati ad uso residenziale, compresa l’edilizia popolare, l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi.
Successivi decreti definiranno le priorità di intervento del Fondo. Ad ogni modo, avranno una via preferenziale gli interventi in grado di creare nuova occupazione, riqualificare energeticamente l’intero edificio, promuovere nuovi edifici a energia quasi zero e introdurre misure di protezione antisismica in aggiunta alla riqualificazione energetica.
In genrale, l'ENEA elaborerà una proposta di interventi di medio-lungo termine per la riqualificazione energetica degli immobili residenziali e commerciali sia pubblici che privati da sottoporre al Ministro dello sviluppo economico. La proposta dovrà contenere una rassegna del parco immobiliare, gli interventi più efficaci in termini di costi, un’analisi dei potenziali ostacoli alla realizzazione degli interventi, una stima del risparmio energetico e le misure di sostegno finanziario a disposizione di privati, enti ed imprese.
Diagnosi energetiche
Entro il 5 dicembre 2015, e successivamente ogni quattro anni, le grandi imprese dovranno eseguire una diagnosi energetica nei loro siti produttivi. Saranno esenti dall’obbligo le imprese che hanno adottato sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001. I dati sullo stato di attuazione delle diagnosi saranno curati dall’Enea.
Entro il 31 dicembre 2014, inoltre, il Ministero dello sviluppo economico pubblicherà un bando da per la selezione e il cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione nelle PMI di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001. Gli incentivi, che potranno ammontare al massimo a 10 milioni di euro all’anno, saranno erogati dopo che una diagnosi energetica o una certificazione provi la realizzazione delle misure di efficientamento.
I commenti
A detta del Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, il decreto punta a un’economia più efficiente sotto il profilo energetico, che è la chiave di volta per rilanciare la crescita economica e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro connessi alla diffusione di soluzioni tecnologiche innovative.
Secondo il Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, infine, la sfida dell’efficienza energetica può rappresentare un volano per la ripartenza del Paese, perché innescherà lavoro e quindi sviluppo sia nel pubblico che nel privato nell’ambito della Green Economy. In una realtà in cui il consumo degli edifici pubblici è pari al 18% di quello generale dello Stato, l’attuazione della Direttiva comporterà quindi un rilevante risparmio sia ambientale, in termini di minori emissioni di gas serra e polveri sottili, che economico grazie al minore consumo di energia.
Positivo anche il commento del Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, convinto che “per tornare a creare lavoro e dare risposta ai problemi delle famiglie oggi è fondamentale puntare sui cantieri della riqualificazione energetica ed edilizia delle nostre città” e che “non c’è crescita senza lo sviluppo e l’ammodernamento delle città”.
Soddisfatto il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, che ha sottolineato la necessità che tutte le azioni previste, dalla riqualificazione delle scuole all’estensione e stabilizzazione dell’ecobonus, siano coordinate tra loro per raggiungere il massimo dell’efficacia sia sul fronte della riduzione dei consumi energici e delle emissioni, sia sul fronte del rilancio dell’economia e dell’occupazione.
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