martedì 27 agosto 2013

catasto fabbricati Ruderi, il Fisco spiega se e come accatastarli

Nessuna rendita se il degrado è tale da non produrre reddito e non ci sono collegamenti a luce, gas e acqua di Paola Mammarella 28/08/2013 - I ruderi devono essere accatastati? Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate con la nota 29440 del 30 luglio 2013 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/nota/2013/29440/agenzia-delle-entrate-dichiarazioni-in-catasto-di-unit%C3%A0-collabenti_14742.html), che spiega come identificare questo tipo di immobili e quali procedure seguire. Il Fisco chiarisce innanzitutto che i ruderi, classificati come unità collabenti nella categoria F/2, sono tali se privi della copertura e della struttura portante, ma anche se delimitati da muri che non abbiano almeno l'altezza di un metro. Le condizioni di degrado devono inoltre essere tali da renderli incapaci di produrre reddito. A detta delle Entrate, questi immobili possono essere iscritti al Catasto solo per l’identificazione, con l’indicazione dei caratteri specifici e della destinazione d’uso, ma non viene loro attribuita nessuna rendita. Sussiste, quindi, la possibilità e non l’obbligo dell’aggiornamento dei dati catastali. La dichiarazione segue una procedura semplificata e deve essere corredata da un’autocertificazione in cui si dichiara l’assenza di allacciamento alle reti di elettricità, acqua e gas. Il professionista chiamato all’iscrizione in Catasto delle unità collabenti devono redigere una relazione, datata e firmata, sullo stato dei luoghi, con particolare riferimento alla condizione delle strutture e alla conservazione del manufatto, che devono essere documentate anche da apposite foto. L’atto del professionista deve essere infine accompagnato dall’autocertificazione sull’assenza di servizi idrici ed elettrici. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/08/normativa/ruderi-il-fisco-spiega-se-e-come-accatastarli_35001_15.html

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