domenica 23 aprile 2017

Geometri, negli ultimi 10 anni hanno fatturato quasi 32 mila euro annui

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/04/professione/geometri-negli-ultimi-10-anni-hanno-fatturato-quasi-32-mila-euro-annui_57688_33.html

Quadruplicate le certificazioni energetiche e aumentati rilievi architettonici e direzione lavori

Negli ultimi 10 anni il fatturato dei geometri si è mantenuto stabile su circa 32 mila euro, superando il PIL medio nazionale procapite, grazie alla diversificazione dei clienti e all'acquisizione di competenze multidisciplinari.
 
Questi gli aspetti evidenziati da due ricerche, una condotta dall’Università degli Studi di Genova e una realizzata dal Future Concept Lab di Milano, presentate a Roma lo scorso 20 aprile durante l’evento “Valore Geometra”, organizzato dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, dalla Cassa Italiana Previdenza ed Assistenza Geometri liberi professionisti e dalla Fondazione Geometri Italiani.
 

Fatturati geometri: positivi negli ultimi 10 anni

La ricerca dell’Università di Genova (condotta sulla base dei dati statistici forniti dalla Cassa Geometri relativi all’evoluzione del fatturato e dei redditi dei geometri in un arco temporale compreso fra il 2006 ed il 2016 e arricchita da 17.857 risposte ad un questionario mirato) dimostra che il geometra ha conservato mediamente un livello di fatturato superiore al Pil pro capite italiano: a fronte di un Pil pro capite italiano di 27.027 euro, il fatturato del geometra è stato il 31.832 euro con una differenza media di 4.805 euro in favore dei geometri.
 
Per quanto concerne il livello di reddito, dalla ricerca emerge come il 60% del campione ritenga il reddito del 2016 non inferiore a quello dell’anno precedente, guardando anche al futuro con ottimismo.
 

Geometri: una professione multidisciplinare

Secondo lo studio “la professione del geometra nell'arco degli ultimi 10 anni ha saputo affrontare le difficoltà modificando la tipologia di servizi offerti, esaltando la propria figura di professione polifunzionale e orientandosi alla consulenza”.
 
Dall’analisi si evince che il geometra svolge attività diverse dal passato: nel 2016, rispetto al 2006, sono diminuite le pratiche catastali (dal 48,1% al 45,6%) ma sono aumentate le attività di certificazione energetica (in media quattro volte maggiori) ed acustica, rilievi architettonici, direzione lavori, dichiarazioni di successione e pratiche fiscali e burocratiche.
 
Inoltre l’interlocutore non è più solo la Pubblica Amministrazione, ma anche condomìni, imprese, Enti territoriali, privati e l’autorità giudiziaria.
 

La situazione dei giovani geometri

La ricerca analizza anche la situazione dei giovani geometri rispetto ai giovani italiani: mentre a livello nazionale quasi due giovani su tre (il 67,3%) sono ancora a casa, la metà dei geometri under 35 (campione analizzato) è economicamente indipendente. Di questi il 10,6% può permettersi di vivere da solo e il 39% con un nuovo nucleo familiare. 
 

Il futuro della professione

La ricerca condotta da Future Concept Lab si è, invece, soffermata sugli highlights che delineano in prospettiva futura l’identità dei geometri professionisti. In particolare per gli intervistati, “in futuro fare il geometra vuol dire soprattutto” essere un consulente a 360°, flessibile e polivalente, esperto in molti ambiti, diversi e collegati tra loro (47,4%) e, a seguire, un esperto del proprio territorio, che ne conosce tutti gli aspetti e in grado di fornire anche un servizio alla comunità (27,7%) un problem solver, in grado di trovare soluzioni veloci, efficaci e precise (21,9%) e un esperto delle tematiche della sostenibilità, utile per i privati e per le comunità (3,0%).
 
Emerge in sintesi, dalla ricerca Future Concept Lab, come in futuro per i geometri sarà importante far convergere e consolidare azioni diverse:
- essere un facilitatore dello sviluppo, accompagnando i cittadini nel dare la giusta importanza alla prevenzione e alla sicurezza dei propri ambienti di vita;
- essere un consulente globale, aprendosi a logiche collaborative, anche intergenerazionali su tematiche di urgenza sociale (monitoraggio e prevenzione rischi sismici, incendio, cantieri temporanei...);
- godere di un upgrade professionale, affermando le capacità acquisite nel trovare “soluzioni” sul campo;
- raggiungere un profilo culturalmente evoluto, ampliando le proprie competenze culturali con le competenze specifiche, per avere un quadro completo del contesto socio-ambientale odierno.
 
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