mercoledì 31 luglio 2013

via libera al dl lavoro. Sbloccati 20-25 mld per debiti Pubbliche Amministrazioni incentivi assunzioni rinvio aumento IVA

Senato, via libera al dl lavoro.
Sbloccati 20-25 mld per debiti PA

Tra le misure, incentivi alle assunzioni di giovani, il rinvio dell'aumento dell'Iva, stop alla pubblicità delle sigarette eletroniche. Un emendamento Pd libera nuove risorse per i pagamenti alle imprese creditrici con la garanzia dello Stato. Il viceministro dell'Economia Fassina: "Misura di enormi potenzialità. Può portare a rapido pagamento degli arretrati e dare ingente liquidità per investimenti produttivi"

ROMA -  Via libera del Senato al decreto lavoro-Iva. Il provvedimento è stato approvato con 203 sì, 35 no e 32 astenuti. Ora il decreto passa alla Camera in seconda lettura. Tra le novità più significative introdotte dal pacchetto occupazione-Iva, gli incentivi per le assunzioni di giovani under 29, intervalli più brevi per i contratti a termine, il rinvio dell'aumento dell'Iva a ottobre, stop alla pubblicità per le sigarette elettroniche.

Di particolare rilievo, inoltre, lo sblocco a partire dal 1 gennaio 2014 di altri 20-25 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione con la garanzia dello Stato attraverso un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti.

La misura in un emendamento al decreto Lavoro votato all'unanimità e presentato dal Pd, primo firmatario Giorgio Santini, che così commenta: "Tutti i debiti della Pa nei confronti delle imprese potranno essere pagati entro i primi mesi del 2014 grazie all'emendamento ad hoc approvato dal Senato nell'abito del decreto lavoro. In questo modo si potrà dare ulteriore ossigeno alle aziende, compiendo un'operazione di giustizia economica per il Paese, che il Pd chiede da tempo, affinché la pubblica amministrazione saldi i suoi debiti nei confronti delle aziende".

Tecnicamente, si viene a creare un fondo ad hoc presso la Cdp che costituirà la garanzia da parte dello Stato verso le banche per il pagamento di questa ulteriore tranche, che si aggiunge ai 40 miliardi già approvati e che riguarda i debiti di parte corrente. Il tasso massimo di sconto previsto per il fondo è del 2%.

"I debiti di parte corrente delle pubbliche amministrazioni, diverse dallo Stato, certificati secondo le disposizioni" del decreto 35 del 2013, si legge nel testo, "sono assistiti dalla garanzia dello Stato". I soggetti creditori possono quindi "cedere il credito certificato e assistito dalla garanzia dello Stato a una banca o a un intermediario finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro. Per i crediti assistiti dalla garanzia dello Stato non possono essere richiesti sconti superiori al 2% dell'ammontare del credito".

"Avvenuta la cessione del credito - prosegue il testo -, l'amministrazione debitrice, diversa dallo Stato può richiedere la ristrutturazione del debito con il piano di ammortamento, comprensivo di quota capitale e quota, interessi, di durata fino a un massimo di 5 anni, rilasciando delegazione di pagamento o altra simile garanzia a valere sulle entrate di bilancio. La garanzia dello Stato cessa al momento della ristrutturazione. L'amministrazione debitrice può contrattare con una banca o un intermediario finanziario, la ristrutturazione del debito, a condizioni più vantaggiose, previo contestuale rimborso del primo cessionario".

Viene quindi istituito presso il ministero dell'Economia, un "apposito fondo per la copertura degli oneri determinati dal rilascio della garanzia dello Stato". Inoltre "in caso di escussione della garanzia è attribuito allo Stato il diritto di rivalsa sugli enti debitori".

Il ministro del lavoro, Enrico Giovannini esprime soddisfazione per il lavoro svolto con impegno dalle commissioni in Senato, "che ha garantito tempi brevi di esame, selezione e approvazione degli emendamenti presentati dai vari gruppi parlamentari, dai relatori e dal governo". Il ministro si augura che la Camera "concluda con la stessa rapidità l'iter di conversione".

Molto positivo il commento del viceministro dell'Economia, Stefano Fassina all'emendamento che sblocca risorse per i pagamenti delle Pa. "Attiva una leva decisiva per la ripresa economica e l'occupazione. Introduce la garanzia dello Stato per la cessione alle banche e a Cdp dei crediti certificati delle imprese verso le pubbliche amministrazioni e prevede un tasso massimo di sconto del 2%. E' una misura di enormi potenzialità - rimarca Fassina -. La garanzia dello Stato all'anticipazione bancaria può infatti portare a rapida conclusione i pagamenti dell'intero stock di arretrati, sbloccare decine di miliardi di risorse e dare ingente liquidità per gli investimenti produttivi. E' la più rilevante misura anticiclica messa in campo: il sostegno alla domanda aggregata è condizione necessaria per rianimare l'economia".

Nessun commento:

Posta un commento