mercoledì 31 luglio 2013
Umbria, via libera alla legge per la prevenzione delle cadute dall’alto
Per il rilascio del permesso di costruire sarà obbligatorio l’elaborato tecnico di coperture e facciate
di Giovanni Carbone
01/08/2013 - Prevenire le cadute dall’alto e da sfondamento nell’esecuzione di lavori su coperture e facciate: è l’obiettivo di una legge che la Regione Umbria, dopo l’approvazione del Consiglio, si appresta a pubblicare. La legge promuove la cultura della sicurezza sul lavoro attraverso una forte campagna di prevenzione, la formazione di lavoratori e addetti alla progettazione, attività di controllo, l’obbligo di rendicontazione tecnica scritta e di misure di protezione.
La norma si rivolge anche i singoli cittadini che eseguano lavori ad un’altezza superiore a due metri e prescrive, in caso di lavori in quota su edifici, l’impiego di sistemi di ancoraggio permanenti per tutelare i lavoratori da eventuali cadute.
Per lavori su coperture e facciate sarà obbligatorio integrare la richiesta di permesso a costruire o Scia con un elaborato tecnico che contenga le indicazioni progettuali, le prescrizioni tecniche, le certificazioni di conformità e quant’altro necessario ai fini della prevenzione e protezione dei rischi di caduta dall’alto.
L’assenza o l’incompletezza dell’elaborato tecnico determinerà l’irricevibilità della pratica edilizia. Inoltre, l’elaborato dovrà essere aggiornato nel caso di interventi su coperture e facciate e dovrà essere messo a disposizione di coloro i quali svolgano attività in quota sull’edificio.
Parte del provvedimento era stato adottato lo scorso marzo dalla Giunta regionale per disciplinare, al sicuro da cadute dall’alto, lo svolgimento delle attività connesse alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e delle attività di tutela e valorizzazione ambientale (leggi tutto).
“Si tratta di una battaglia culturale - ha spiegato l’assessore per la Sicurezza nei cantieri, Stefano Vinti - per prevenire le cadute dall'alto e da sfondamento durante lo svolgersi di qualsiasi attività, dall’edilizia all’agricoltura ed all’allestimento di strutture provvisorie per spettacoli teatrali, musicali, cinematografici o altre forme di intrattenimento”.
“Abbiamo previsto - ha proseguito l’assessore - campagne informative e un sistema di formazione dei lavoratori e dei tecnici responsabili della progettazione di lavori in quota, oltre che la stesura obbligatoria di un elaborato tecnico sui lavori ed un attento monitoraggio informatico e telematico; si apre una fase nuova per la salvaguardia dell’incolumità fisica dei lavoratori e di tutti coloro che lavorano in quota”. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/08/sicurezza/umbria-via-libera-alla-legge-per-la-prevenzione-delle-cadute-dall-alto_34914_22.html
Conto Termico, arriva il contratto tipo Dall’Autorità per l’energia elettrica
e il gas i riferimenti normativi per l’accesso agli incentivi
di Paola Mammarella 01/08/2013 - Via libera al contratto tipo per usufruire degli incentivi del Conto termico. Con la Delibera 338/2013/R/Fer, l’Aeeg, Autorità per l’energia elettrica e il gas, ha fornito il riferimento normativo cui rifarsi per accedere agli incentivi previsti dal Decreto Interministeriale 28 dicembre 2012 per gli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il contratto regola il rapporto tra il Gse, Gestore dei servizi energetici, in qualità di soggetto attuatore del decreto, che deve verificare il rispetto dei requisiti per l’accesso agli incentivi, e il soggetto responsabile, cioè chi fa domanda per gli incentivi. Il soggetto responsabile può essere di sei tipi: pubblica Amministrazione, persona fisica, persona fisica nata all’estero, persona fisica titolare di una ditta individuale, persona fisica con Partita Iva e persona giuridica.
Il soggetto responsabile deve usare solo le applicazioni informatiche predisposte dal Gse e comunicare eventuali variazioni solo attraverso il portale informatico dedicato. Allo stesso tempo, il Gse è responsabile del monitoraggio del processo di assegnazione degli incentivi, dell’erogazione e dell’eventuale revoca.
Il soggetto responsabile può cedere il credito dell’incentivo secondo le condizioni stabilite dal Gse per minimizzare i costi delle procedure di gestione. Sull’ammontare dell’incentivo, che deve essere riportato nella tabella riepilogativa, il Gse può trattenere fino a 150 euro come copertura delle attività svolte.
La prima rata viene erogata l’ultimo giorno del mese successivo a quello della fine del semestre in cui ricade la data di attivazione del contratto. Le altre rate avranno cadenza annuale. Se l’importo dell’incentivo non supera i 600 euro, la somma viene erogata in un’unica rata. In caso di ritardi nei pagamenti sono riconosciuti interessi moratori.
In presenza di dichiarazioni mendaci, gli incentivi vengono bloccati per dieci anni e sono recuperate le somme indebitamente percepite. Viene inoltre interdetta la persona che ha presentato richiesta, ma anche il legale rappresentante che l’ha sottoscritta, il soggetto responsabile, il direttore tecnico, i soci e gli amministratori con potere di rappresentanza.
Il contratto si risolve se il soggetto responsabile incorre nel divieto di cumulo o se si rifiuta di far eseguire i controlli. In questi casi, il Gse può sospendere l’erogazione per esigenze cautelari fino al compimento degli accertamenti.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/08/risparmio-energetico/conto-termico-arriva-il-contratto-tipo_34916_27.html
Rivolta contro la burocrazia prevista dal certificato Durt introdotto alla Camera: soffocherà le piccole aziende con 21 nuovi adempimenti
Il grillino più odiato dalle imprese
ARTIGIANI E COSTRUTTORI E CONTRO MIMMO PISANO PER IL SUO EMENDAMENTO AL DECRETO FARE
RINNEGATO ANCHE DAI CINQUE STELLE
Rivolta contro la burocrazia prevista dal certificato
Durt introdotto alla Camera: soffocherà le piccole
aziende con 21 nuovi adempimenti
di Stefano Feltri
In queste ore il deputato a Cinque Stelle Girolamo
–Mimmo – Pisano è uno degli uomini
più odiati d’Italia. Lo detesta la potente lobby dei
costruttori edili, pronti amarciare in piazza contro
di lui e contro il Parlamento che ha avallato le
sue idee. Sono furibondi gli artigiani della Cna,
che lo accusano di aver messo le basi per il fallimento
di centinaia di piccole imprese nei prossimi
anni. Non lo amano certo i senatori di maggioranza
che ora al Senato devono modificare il
decreto Fare per correggere la norma introdotta
da Pisano alla Camera. E perfino il Movimento
Cinque Stelle, il suo partito, con un post sul blog di
Beppe Grillo “si dissocia” dall’emendamento presentato
in commissione Finanze da Pisano, “pre -
sentato a livello personale, in quanto contrario
allo spirito di aiuto alle piccole e medie imprese
che ha sempre animato il M5S”. Ma questo non è
vero, l’emendamento è firmato anche da altri tre
deputati grillini, Sebastiano Barbanti, Mattia
Alessio Villarosa e Daniele Pesco.
La ragione di tanto astio si chiama Durt, documento
unico di regolarità contributiva. Il tema è
da sempre caro a Pisano, ingegnere campano che
lavora in una azienda di ascensori: “Ci chiedono
di sopperire alle inefficienze delle forze di polizia
amministrativa e finanziaria dello Stato, minacciandoci
con una foresta di possibili sanzioni economiche
ma anche penali”, denunciava dal suo
blog. E allora ecco il Durt: le imprese che ottengono
appalti devono provare di essere in regola,
tra l’altro, con il pagamento delle ritenute fiscali
sugli stipendi dei dipendenti. Finora usavano
un’autocertificazione, l’intervento di un professionista
con una “asseverazione” di regolarità.
IL DURT INVECE è un documento rilasciato dall’Agenzia
delle entrate. O per via cartacea (e quindi
con tempi lunghi), o da una piattaforma web che
però, ha calcolato la Cna, comporta 21 nuovi
adempimenti burocratici, tra cui la liquidazione
mensile dell’Iva che per le imprese significa avere
meno soldi in cassa e potenziali problemi di liquidità.
Le imprese devono scegliere se allungare i
tempi, e quindi rimandare i pagamenti, ottenendo
i documenti per via cartacea oppure sobbarcarsi i
nuovi costi e adempimenti sulla piattaforma virtuale
dell’Agenzia delle entrate.
“Non cambia nulla, non l'ho inventata io la responsabilità
solidale. Ho inventato solo uno strumento
informatico gestito dall'Agenzia delle Entrate che si
impegna a certificare
la regolarità
tributaria delle imprese.
Per tutto il
resto non cambia
niente”, minimizza
Pisano, che ha
poca voglia di parlare
visti gli attacchi
di queste ore.
Lo scopo di tutto questo dovrebbe essere di scoraggiare
l’evasione sulle ritenute d’acconto. Ma le
associazioni di settore obiettano che chi vuole evadere
di solito paga tutto il salario in nero, invece
che barare sulla ritenuta.
Il Durt ha un solo difensore, in Italia: lo stesso Pisano.
Eppure è stato approvato in commissione
Finanze, per uno di quei pasticci (o furberie) che
sono la norma nelle lunghe sessioni di bilancio
notturne. Al Senato
il Durt, che affianca
il già odiatissimo
ma più efficace
Durc (sulla
regolarità contributiva),
dovrebbe
sparire perché, come
si legge nel post
anonimo sul sito di
Grillo, “l'Italia non
si può permettere
di aggiungere uno
strumento burocratico,
informatico,
atto a verificare lo stato dei versamenti fiscali”.
Da notare la sottolineatura di “informatico”: i piccoli
artigiani non possono gestire da soli un sistema
così complesso e quindi finirebbero per pagare
un professionista esterno. E la permanenza di
Pisano nel M5S potrebbe essere più effimera del
Durt: da tempo è considerato tra i più vicini all’addio,
destinazione Pd.
Twitter @stefanofeltri Il fatto quotidiano 26 luglio 2013
via libera al dl lavoro. Sbloccati 20-25 mld per debiti Pubbliche Amministrazioni incentivi assunzioni rinvio aumento IVA
Senato, via libera al dl lavoro.
Sbloccati 20-25 mld per debiti PA
Tra le misure, incentivi alle assunzioni di giovani, il rinvio dell'aumento dell'Iva, stop alla pubblicità delle sigarette eletroniche. Un emendamento Pd libera nuove risorse per i pagamenti alle imprese creditrici con la garanzia dello Stato. Il viceministro dell'Economia Fassina: "Misura di enormi potenzialità. Può portare a rapido pagamento degli arretrati e dare ingente liquidità per investimenti produttivi"
Di particolare rilievo, inoltre, lo sblocco a partire dal 1 gennaio 2014 di altri 20-25 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione con la garanzia dello Stato attraverso un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti.
La misura in un emendamento al decreto Lavoro votato all'unanimità e presentato dal Pd, primo firmatario Giorgio Santini, che così commenta: "Tutti i debiti della Pa nei confronti delle imprese potranno essere pagati entro i primi mesi del 2014 grazie all'emendamento ad hoc approvato dal Senato nell'abito del decreto lavoro. In questo modo si potrà dare ulteriore ossigeno alle aziende, compiendo un'operazione di giustizia economica per il Paese, che il Pd chiede da tempo, affinché la pubblica amministrazione saldi i suoi debiti nei confronti delle aziende".
Tecnicamente, si viene a creare un fondo ad hoc presso la Cdp che costituirà la garanzia da parte dello Stato verso le banche per il pagamento di questa ulteriore tranche, che si aggiunge ai 40 miliardi già approvati e che riguarda i debiti di parte corrente. Il tasso massimo di sconto previsto per il fondo è del 2%.
"I debiti di parte corrente delle pubbliche amministrazioni, diverse dallo Stato, certificati secondo le disposizioni" del decreto 35 del 2013, si legge nel testo, "sono assistiti dalla garanzia dello Stato". I soggetti creditori possono quindi "cedere il credito certificato e assistito dalla garanzia dello Stato a una banca o a un intermediario finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro. Per i crediti assistiti dalla garanzia dello Stato non possono essere richiesti sconti superiori al 2% dell'ammontare del credito".
"Avvenuta la cessione del credito - prosegue il testo -, l'amministrazione debitrice, diversa dallo Stato può richiedere la ristrutturazione del debito con il piano di ammortamento, comprensivo di quota capitale e quota, interessi, di durata fino a un massimo di 5 anni, rilasciando delegazione di pagamento o altra simile garanzia a valere sulle entrate di bilancio. La garanzia dello Stato cessa al momento della ristrutturazione. L'amministrazione debitrice può contrattare con una banca o un intermediario finanziario, la ristrutturazione del debito, a condizioni più vantaggiose, previo contestuale rimborso del primo cessionario".
Viene quindi istituito presso il ministero dell'Economia, un "apposito fondo per la copertura degli oneri determinati dal rilascio della garanzia dello Stato". Inoltre "in caso di escussione della garanzia è attribuito allo Stato il diritto di rivalsa sugli enti debitori".
Il ministro del lavoro, Enrico Giovannini esprime soddisfazione per il lavoro svolto con impegno dalle commissioni in Senato, "che ha garantito tempi brevi di esame, selezione e approvazione degli emendamenti presentati dai vari gruppi parlamentari, dai relatori e dal governo". Il ministro si augura che la Camera "concluda con la stessa rapidità l'iter di conversione".
Molto positivo il commento del viceministro dell'Economia, Stefano Fassina all'emendamento che sblocca risorse per i pagamenti delle Pa. "Attiva una leva decisiva per la ripresa economica e l'occupazione. Introduce la garanzia dello Stato per la cessione alle banche e a Cdp dei crediti certificati delle imprese verso le pubbliche amministrazioni e prevede un tasso massimo di sconto del 2%. E' una misura di enormi potenzialità - rimarca Fassina -. La garanzia dello Stato all'anticipazione bancaria può infatti portare a rapida conclusione i pagamenti dell'intero stock di arretrati, sbloccare decine di miliardi di risorse e dare ingente liquidità per gli investimenti produttivi. E' la più rilevante misura anticiclica messa in campo: il sostegno alla domanda aggregata è condizione necessaria per rianimare l'economia".
(31 luglio 2013)http://www.repubblica.it/economia/2013/07/31/news/dl_lavoro_sbloccati_25_mld_per_debiti_pa-64035387/?ref=HREC1-1© RIPRODUZIONE RISERVATA
martedì 30 luglio 2013
Ecobonus, Camera dà l'ok: "Stabili da 2014"
http://www.repubblica.it/politica/2013/07/30/news/ecobonus_all_esame_della_camera-63979197/?ref=HREC1-8
M5S vota sì: "Ma potevamo fare di più"
Approvato a Montecitorio con 480 voti a favore il decreto. Dovrà tornare al Senato, per il voto finale, perché è stato modificato. Fantinati: "Incentivi prorogati di sei mesi in sei mesi, come in questo caso, non aiutano in maniera adeguata né le aziende né le famiglie"
ROMA - L'aula di Montecitorio ha dato il via libera al decreto Ecobonus, con 480 voti a favore e un solo astenuto. Il provvedimento, modificato alla Camera, dovrà ora passare nuovamente al vaglio del Senato per l'approvazione definitiva, entro il 4 agosto. A Palazzo Madama, la conferenza dei capigruppo ha fissato il calendario dei lavori fino al 9 del prossimo mese: l'aula del Senato dovrà, infatti, dare il via libera ai decreti lavoro-iva, Ilva e ecobonus, con orari di sedute prolungati e votazioni anche venerdì 2 agosto.
Alla Camera, l'esame e il voto sugli emendamenti ha richiesto più tempo del previsto. In mattinata, è passato all'unanimità, con il parere favorevole di governo e commissione, un emendamento al decreto di Stefano Allasia (Lega) e sottoscritto da Ermete Realacci (Pd) che prevede che gli ecoincentivi previsti dal dl ecobonus dovranno diventare permanenti dal 2014.
L'articolo del dl ecobonus così come modificato dall'emendamento di Allasia e Realacci prevede che gli incentivi nel settore dell'edilizia riguardino anche altri ambiti oltre all'efficienza energetica e le ristrutturazioni. Il testo del decreto proroga al 31 dicembre prossimo le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e per l'efficienza energetica (a cui la Camera ha aggiunto quelle per l'adeguamento antisismico) nell'attesa, si legge all'articolo 15, "della definizione di misure e incentivi selettivi di carattere strutturale".
L'emendamento di Allasia e Realacci precisa che tali misure saranno "da emanarsi entro il 31 dicembre 2013". Lo stesso articolo indica gli ambiti di applicazione della futura stabilizzazione delle detrazioni: adeguamento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, l'incremento dell'efficienza idrica e del rendimento energetico degli stessi, l'installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico, la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici.
Non è invece passato l'emendamento presentato dal deputato di Sel Giovanni Paglia che chiedeva di estendere gli sgravi fiscali del 65% varati dal governo per gli interventi antisismici sugli edifici (oltre al 50% sulle ristrutturazioni in generale), riservati soltanto alle zone del Paese che nella mappa del rischio sismico si trovano in classe 1 e 2. "La maggioranza ha bocciato l'emendamento dicendo che mancano le coperture - ha commentato Paglia - invece a mancare sono coraggio e lungimiranza, visto che avevamo proposto di trovare i fondi attraverso un piccolo aumento della tassazione sul gioco d'azzardo".
Resta così escluso dai benefici del decreto il cratere sismico dell'Emilia-Romagna, nonostante il disastro del maggio 2012. La zona del cratere, infatti, è classificata come zona 3 (area che secondo l'Ingv può essere soggetta solo a scuotimenti modesti), nonostante un sisma che ha raggiunto magnitudo di 5.9 nella scala Richter, danni enormi e 27 vittime.
Proprio i deputati di Sel, mentre si stavano votando gli emendamenti al decreto legge ecobonus hanno abbandonato l'aula, indignati e offesi dalle parole del deputato leghista Gianluca Bonanno. "In quest'Aula la lobby dei sodomiti è rappresentata da Sel" l'attacco, in sintesi, di Bobanno. "Usciremo da quest'aula - hanno spiegato i deputati di Sel prima di abbandonare l'emiciclo - tutte le volte che Buonanno utilizzerà espressioni ingiuriose che offendono non solo gli omosessuali, ma il Parlamento e le Istituzioni". Il vicepresidente di turno, Luigi Di Maio, ha cercato di richiamare all'ordine l'esponente del Carroccio e ha più volte invitato quelli di Sel a rientrare in aula, ma la bagarre è proseguita con il Pd e il Pdl che hanno condannato le parole di Bonanno. Dopo una breve sospensione, i deputati di Sel sono rientrati in Aula e sono riprese le votazioni.
Intanto, il Movimento 5 Stelle fa sapere, attraverso il capogruppo in commissione attività produttive, Mattia Fantinati, che voterà a favore del dl, pur non ritenendosi pienamente soddisfatto. "Ci sono elementi che non ci convincono - scrive Fantinati sulla sua pagina Facebook -. La ripresa economica richiede impianti normativi che consentano piani di lavoro aziendali pluriennali, mentre incentivi prorogati di sei mesi in sei mesi, come in questo caso, rappresentano una sorta di continuo 'stop and go' che non aiuta in maniera adeguata né le aziende né le famiglie".
"Noi abbiamo proposto - continua il deputato - che l'ecobonus al 65% per le ristrutturazioni energetiche fosse esteso per sette anni e abbiamo calcolato che così facendo si sarebbe incrementato il pil dello 0,6% e si sarebbero creati circa 1,6 milioni di posti di lavoro". In conclusione, Fantinati rimprovera il governo di non avere quella "visione di insieme e quella prospettiva di lungo periodo per lo sviluppo del Paese che dovrebbe essere richiesta invece ad ogni governo".
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TAG ecobonus, governo letta, M5s(30 luglio 2013) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Decreto ecobonus, bonus mobili e direttiva Edifici a energia quasi zero. Dal 2014 detrazioni stabili
Detrazione fiscale del 65% per riqualificazione energetica e adeguamento antisismico, bonus 50% per ristrutturazioni, mobili ed elettrodomestici
30/07/2013 - È in corso alla Camera la votazione finale sulla legge di conversione del DL 63/2013, il Decreto che proroga le detrazioni per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione degli edifici, introduce il bonus mobili ed elettrodomestici e recepisce la Direttiva ‘Edifici a energia quasi zero’.La Camera ha accolto la proposta di stabilizzare dal 2014 le agevolazioni fiscali per la casa. Un emendamento a firma Stefano Allasia (Lega) ed Ermete Realacci (PD) prevede che entro il 2013 saranno definite misure e “incentivi selettivi di carattere strutturale, finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento, l’adeguamento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l’incremento dell’efficienza idrica e del rendimento energetico degli stessi” e l'installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico, la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici. DETRAZIONE 65% RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA La detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, salita dal 55% al 65%, è fruibile dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del DL 63/2013) fino al 31 dicembre 2013 per i privati. I condomìni - per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio - avranno invece tempo fino al 30 giugno 2014. Si applica a tutte le tipologie di interventi che già beneficiavano del 55%, compresi gli impianti di riscaldamento e gli scaldacqua a pompa di calore e gli impianti geotermici (in un primo momento esclusi, ma riammessi alla detrazione a partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione). A questi si aggiungono i lavori preventivi, fino ad un massimo di spesa di 96.000 euro, per l’adeguamento antisismico degli edifici adibiti a prima casa e ad attività produttive, ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2, ovvero il 38% del territorio italiano che comprende 3.069 Comuni). Un emendamento presentato da Giovanni Paglia (Sel), ancora all'esame, chiede di estendere il bonus a tutto il territorio nazionale. Sono detraibili, inoltre, le spese per schermature solari, micro-cogenerazione e micro-trigenerazione e gli interventi di efficientamento idrico e per la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici, nonchè quelle per “l’installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico di tipo domestico, produttivo e agricolo nei comuni dove è stato rilevato il superamento del limite massimo di tolleranza stabilito”, ovvero “dove i sindaci sono stati costretti ad adottare misure di precauzione o di divieto all’uso di acqua per i diversi impieghi”. Sono confermati i tetti massimi degli importi da portare in detrazione, la ripartizione della detrazione in dieci rate annuali, gli edifici interessati dall’agevolazione e i beneficiari del bonus, l’obbligo di pagare con bonifico, la procedura per usufruire della detrazione. DETRAZIONE 50% RISTRUTTURAZIONI La detrazione fiscale del 50% delle spese per la ristrutturazione degli immobili si applica fino al 31 dicembre 2013. Sono confermati il tetto massimo di spesa di 96.000 euro e la ripartizione in dieci rate annuali. Non cambiano i beneficiari della detrazione né gli interventi per i quali spetta la detrazione. Confermata anche la procedura per fruire della detrazione e l’obbligo di conservare ed esibire a richiesta degli uffici tutti i documenti relativi all’immobile oggetto della ristrutturazione. BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI La detrazione del 50% si applica anche all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo dell’immobile ristrutturato, fino ad un massimo di spesa di 10.000 euro. Possono usufruire della detrazione del 50% per i mobili e gli elettrodomestici tutti coloro che hanno avviato una ristrutturazione a partire dal 26 giugno 2012, cioè dalla data di entrata in vigore del DL 83/2012 che ha innalzato dal 36% al 50% la detrazione per le ristrutturazioni. La scadenza per il bonus mobili è fissata al 31 dicembre 2013. Anche la detrazione delle spese per mobili ed elettrodomestici sarà ripartita in dieci rate annuali di pari importo e, per usufruirne, occorrerà che i mobili ed elettrodomestici acquistati siano destinati ad arredare l'immobile oggetto della ristrutturazione. La procedura per la detrazione sarà la stessa: occorrerà effettuare i pagamenti con bonifico e conservare la documentazione. RECEPIMENTO DIRETTIVA ‘EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO’ Il DL 63/2013 recepisce la Direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la cosiddetta Direttiva “Edifici a energia quasi zero”. Modificando il Dlgs 192/2005, il DL introduce la nuova metodologia nazionale di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici. I nuovi edifici dovranno essere “a energia quasi zero”, dal 31 dicembre 2018 quelli della Pubblica Amministrazione e dal 2021 quelli privati. L’‘attestato di certificazione energetica’ diventa ‘attestato di prestazione energetica’, da redigersi a cura di esperti qualificati e indipendenti; fornirà raccomandazioni per il miglioramento delle performance energetiche e sarà obbligatorio in caso di costruzione, vendita o locazione e per tutti gli immobili della P.A. Importante il capitolo sulle sanzioni per i certificatori, i direttori dei lavori e i proprietari (leggi tutti i dettagli http://www.edilportale.com/news/2013/05/risparmio-energetico/recepita-la-direttiva-europea-edifici-a-energia-quasi-zero_33697_27.html). Fino a quando non sarà definita la nuova metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici, l’attestato di prestazione energetica (APE), che ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (ACE), dovrà essere redatto secondo la vecchia metodologia di calcolo di cui al Dpr 59/2009 (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/06/risparmio-energetico/prestazione-energetica-edifici-chiarito-il-passaggio-da-ace-ad-ape_34292_27.html). Per essere sempre aggiornato sulle detrazioni fiscali del 65% e del 50% e sulla certificazione energetica degli edifici, seguici su Facebook e su Twitter. (riproduzione riservata)lunedì 29 luglio 2013
Decreto Ecobonus: la detrazione 65% è estesa ai lavori antisismici
Agevolazione applicabile e prime case ed edifici produttivi ricadenti in zona sismica 1 e 2
di Rossella Calabrese 29/07/2013 - Inizia oggi alle 11.00 in Aula alla Camera l’esame del Decreto Ecobonus, il ddl di conversione del DL 63/2013 che recepisce la Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e proroga le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per la riqualificazione energetica. Venerdì scorso le Commissioni Finanze e Attività produttive hanno dato il via libera all’estensione della detrazione del 65% ai lavori preventivi di adeguamento antisismico degli edifici come promesso dai presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/06/normativa/la-detrazione-del-65-sar%C3%A0-estesa-agli-interventi-antisismici_33906_15.html).
La detrazione del 65% (era 50% nella prima ipotesi) fino ad un massimo di spesa di 96.000 euro spetta, fino al 31 dicembre 2013, a costruzioni adibite a prima casa e ad attività produttive, ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità, zone 1 e 2, di cui all’Opcm 3274/2003 (3.069 Comuni).
Soddisfazione è stata espressa da Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che ha dichiarato: “Finalmente prende il via concretamente anche nel nostro Paese la cultura della prevenzione antisismica. Una norma che salverà molte vite umane. Una battaglia di civiltà, dunque, condotta con successo”.
“Confermata anche l’estensione del bonus 65% alle spese per schermature solari, micro-cogenerazione e micro-trigenerazione per il miglioramento dell’efficienza energetica, e agli interventi per promuovere l’efficientamento idrico e per la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici, annunciati alcuni giorni fa (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/07/normativa/bonus-65-anche-per-schermature-solari-e-sostituzione-amianto_34693_15.html).
(riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/07/normativa/decreto-ecobonus-la-detrazione-65-%C3%A8-estesa-ai-lavori-antisismici_34844_15.html
Dal Governo un disegno di legge per demolire gli immobili abusivi solo in aree ad alto rischio idrogeologico
Stanziati i primi 10 milioni di euro per aiutare i Comuni ad abbattere le opere abusive realizzate in aree ad alto rischio idrogeologico
di Rossella Calabrese
29/07/2013 - Via libera del Consiglio dei Ministri di venerdì al disegno di legge per il finanziamento delle demolizioni di immobili abusivi realizzati in aree ad elevato rischio idrogeologico. Il provvedimento stanzia 10 milioni di euro come prima dotazione di un Fondo rotativo che sarà messo a disposizione dei Comuni per rendere più agevole la rimozione e la demolizione di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle aree del Paese classificate a rischio idrogeologico elevato.
Si tratta - spiega il Consiglio dei Ministri - di zone in cui le condizioni di fragilità del territorio (frane, alluvioni, erosione costiera etc.) rendono particolarmente urgente la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza, la cui concreta attuazione deve spesso fare i conti con l’esistenza di manufatti abusivi di vario genere: la mancata rimozione o demolizione di queste strutture realizzate illecitamente impedisce, o rende più difficoltosa, la progettazione e la realizzazione degli indispensabili interventi in questione.
I numeri dell’abusivismo
Secondo il Cresme, sono 258mila gli immobili abusivi (tra nuove edificazioni e ampliamenti di rilevante entità) realizzati tra il 2003 e il 2011. A tale quadro fa da riscontro il deficit di attuazione delle ordinanze di demolizione: nella maggior parte dei casi, all'accertamento dell'abuso e all'adozione del relativo ordine di demolizione non consegue infatti l'esecuzione; ad esempio, dal 2000 al 2011 si è stimato che in 72 Comuni capoluogo di provincia, su 46.760 ordinanze emesse, solo 4.956 hanno avuto luogo.
Una delle cause di questo deficit esecutivo - spiega la nota del CdM - è sicuramente attribuibile al fatto che, secondo le attuali norme, le amministrazioni comunali hanno l'obbligo di agire in sostituzione del soggetto inadempiente per poi rivalersi economicamente su di esso per le spese sostenute. Ciò comporta per gli enti locali l'esigenza di rilevanti disponibilità finanziarie immediate. Ma spesso, conclude il Governo, queste disponibilità non ci sono.
Il Fondo da 10 milioni di euro
Per far fronte alla mancanza di risorse, il disegno di legge prevede l’istituzione di un nuovo capitolo nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’Ambiente che renderà disponibili ai Comuni che ne faranno richiesta, appositi finanziamenti per la rimozione o la demolizione dei manufatti realizzati in assenza o in totale difformità del permesso di costruire. Per il 2013 è previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro.
Il provvedimento passa ora all’esame del Parlamento.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/07/ambiente/dal-governo-un-disegno-di-legge-per-demolire-gli-immobili-abusivi_34836_52.html
domenica 28 luglio 2013
Energia, la bolletta di gruppo per spuntare il prezzo migliore
Sono già 86mila gli italiani che hanno aderito al primo gruppo di acquisto creato in Italia da Altroconsumo, per ottenere il prezzo più basso di elettricità e gas. A settembre le varie società fornitrici si aggiudicheranno attraverso un'asta questo consistente "pacchetto" di clienti
di AGNESE ANANASSO Marcia a ritmo serrato e fa man bassa di adesioni il primo gruppo di acquisto di energia in Italia, lanciato a fine maggio da Altroconsumo. Il gruppo abbassalabolletta.it conta infatti già 86mila sottoscrittori. Il concetto è che mettendosi insieme si riesce a spuntare un prezzo migliore, perché il fornitore può contare sulla vendita di un volume garantito.PREZZI E MERCATI
Per gli intervistati la liberalizzazione non ha ancora portato i benefici sperati, o per la pigrizia dell’utente medio, o per il risparmio sulla bolletta che non è poi così evidente. Specialmente se si calcolano i disagi e i disservizi in cui spesso si incorre a seguito del cambio: bollette gonfiate, doppi conguagli, interruzioni di servizio, comportamenti scorretti dei fornitori... E pensare che tra i motivi dello switch la maggioranza (90% nell’elettricità, 75% nel gas) ha deciso di passare a un altro fornitore proprio credendo di risparmiare o nella speranza di trovare un livello di servizio migliore. Così molti dei “temerari” si ritrovano a passare dalla padella alla brace.
Per aderire gratuitamente al gruppo d’acquisto di energia c’è tempo fino al 18 settembre, cliccando sul sito abbassalabolletta.it. Il giorno successivo, l’asta tra i vari fornitori deciderà chi si aggiudicherà il bacino di utenti che si appoggiano ad Altroconsumo. Intanto l’associazione ha inviato 500 lettere a tutti i fornitori di energia italiani e ha già avuto diversi incontri con singoli fornitori per spiegare meglio come funzionerà il meccanismo.
Al momento ad aver aderito sono consumatori che per il 70% sono ancora sul mercato tutelato dell’energia elettrica, l’80% sul mercato tutelato del gas. Il mercato tutelato è quello dove i prezzi sono stabiliti dall’Autorità dell’energia elettrica e del gas. Il 46% dei sottoscrittori ha utenze nel Nord Ovest, 23% al Centro, 17% Nord Est, 14% Sud e Isole. Ammontano a ben 162 Gigawatt/ora i consumi totali di energia elettrica dichiarati dagli utenti che hanno indicato anche i propri dati di consumo (pari a oltre il 60% degli iscritti); 120 milioni i metri cubi di consumi totali di gas. Cifre che vanno ben oltre la media nazionale. Staremo a vedere se di vera rivoluzione si tratta. Da qualche parte bisogna pur iniziare.
(28 luglio 2013)http://www.repubblica.it/economia/2013/07/28/news/energia_decolla_il_primo_gruppo_d_acquisto-63882377/?ref=HREC1-8 © RIPRODUZIONE RISERVAT
edilizia i conti non tornano
23/07/2013
Il Governo ha provato a ridare spinta al settore edile con lo sblocco dei pagamenti arretrati della PA: il decreto legge 35/2013 funziona, ma il bilancio è ancora negativo, con uno scoperto di circa 11,5 miliardi di euro, secondo i costruttori.
Il Governo ha provato a ridare spinta al settore edile con lo sblocco dei pagamenti arretrati della PA: il decreto legge 35/2013 funziona, ma il bilancio è ancora negativo, con uno scoperto di circa 11,5 miliardi di euro, secondo i costruttori.
Il Governo ha provato a ridare spinta al settore edile con
lo sblocco dei pagamenti arretrati della PA: il decreto legge 35/2013
funziona, ma il bilancio è ancora negativo, con uno scoperto di circa
11,5 miliardi di euro, secondo i costruttori http://www.abitantionline.it/N4672
il catasto quasi pronto alla riforma
24/07/2013
Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta la questione della riforma del catasto, quanto mai centrale per l’economia del Paese. L’iter per l’approvazione sembra avviato, tra le possibili conseguenza una rivalutazione consistente degli immobili.
Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta la questione della riforma del catasto, quanto mai centrale per l’economia del Paese. L’iter per l’approvazione sembra avviato, tra le possibili conseguenza una rivalutazione consistente degli immobili.
Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta la questione
della riforma del catasto, quanto mai centrale per l’economia del Paese.
L’iter per l’approvazione sembra avviato, tra le possibili conseguenza
una rivalutazione consistente degli immobilihttp://www.abitantionline.it/N4678
sabato 27 luglio 2013
Allarme Edilizia, filiera delle costruzioni al collasso
26/07/2013 - Filiera delle costruzioni al collasso. A certificarlo è Federcostruzioni che, in occasione dell'assemblea a cui hanno partecipato tutte le maggiori associazioni del sistema industriale del settore, ha parlato di un collasso annunciato.
"Si è inceppato il funzionamento interno alla filiera delle costruzioni ha denunciato il Presidente di Federcostruzioni Paolo Buzzetti che ha continuato puntando il dito contro l'ormai insopportabile problema dell'accesso al credito. "L'acuirsi della stretta creditizia, come emerge anche oggi dagli ultimi dati di Bankitalia, nei confronti dell'edilizia sta determinando un vero e proprio blocco delle forniture di materiali e prodotti verso le imprese di costruzioni. Senza credito i cantieri si fermano. Diventa essenziale intervenire per restituire affidabilità e credibilità alle imprese, riattivando i flussi finanziari ordinari e rispettando i termini di legge previsti per i pagamenti delle committenze pubbliche".
Durante l'assemblea il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, è intervenuto ricordando la fondamentale importante del settore edile, affermando che "solo la ripartenza dell'edilizia può far ripartire il paese. Se vogliamo che il settore torni a crescere in tempi rapidi, fungendo così da traino anche per gli altri comparti produttivi, abbiamo immediato bisogno di interventi specifici che rilancino gli investimenti in infrastrutture, in opere pubbliche, attraverso la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, con un'attenzione all'efficienza energetica e un occhio al dissesto idrogeologico. Il momento è delicato. Dobbiamo lavorare seriamente, con impegno e responsabilità da parte di tutti, e sostenere il Governo a compiere scelte politiche veloci, concrete e lungimiranti".
Partendo da queste ormai innegabili considerazioni (ormai note anche ai muri), Federcostruzioni ha chiesto un incontro urgente al Governo e lanciato un ultimatum perché si affermi la consapevolezza che se si vuole realmente invertire il ciclo recessivo va allentata la stretta creditizia, puntare su un grande piano di investimento di opere pubbliche e non perdere l'opportunità di riqualificare il patrimonio edilizio e le città.
"Va garantito il lavoro, quello delle imprese e quello dei loro dipendenti e collaboratori. Ogni giorno - ha terminato il presidente di Federcostruzioni - scompaiono decine di imprese e si perdono posti di lavoro. Ormai per quanto riguarda la filiera delle costruzioni ci si sta avvicinando ad un numero sconvolgente: settecentomila persone entro l'anno, dall'inizio della crisi, non lavorano più. Serve un Piano straordinario da destinare a opere essenziali per i cittadini riallineando il nostro Paese agli standard europei, dai quali ci siamo allontanati progressivamente proprio a causa dell'abbandono degli investimenti, soprattutto in manutenzione".
Altri temi trattati nel corso dell'assemblea sono:
la contrarietà del sistema alle nuove norme sul concordato preventivo,
l'invito a prestare la massima attenzione alle questioni etiche e della legalità.
A cura di Ilenia Cicirello
[Riproduzione riservata]
http://www.lavoripubblici.it/news/2013/07/edilizia/Allarme-Edilizia-filiera-delle-costruzioni-al-collasso_11944.html
venerdì 26 luglio 2013
Ok della Camera al Decreto Fare: tutte le novità per il settore edile Scia per i cambi di sagoma, Durc valido 120 giorni
e credito più facile per i professionisti. In forse l’obbligo di assicurazione dal 15 agosto 2013
di Paola Mammarella
26/07/2013 - Primo giro di boa per il ddl “del fare”. E' stato approvato dalla Camera il testo che introduce una serie di novità per professionisti ed imprese del settore edile.Queste, in sintesi, le misure approvate, che passano ora al vaglio del Senato.
Scia e ristrutturazioni
Le demolizioni e ricostruzioni con modifica della sagoma possono essere realizzate con Scia, Segnalazione certificata di inizio attività. Si tratta di una novità di rilievo dato che finora, per essere considerati ristrutturazione, gli interventi di demolizione e ricostruzione dovevano essere effettuati rispettando il volume e la sagoma preesistente. In caso contrario era infatti richiesto il permesso di costruire.
Le semplificazioni introdotte dal decreto del fare hanno però dei limiti: i Comuni, entro fine 2013, devono individuare le zone dei centri storici che intendono escludere dalle nuove regole. Nelle aree dei centri storici in cui è possibile il cambiamento della sagoma, gli interventi non possono avere inizio prima che siano decorsi trenta giorni dalla data di presentazione della Scia. I titoli abilitativi già rilasciati saranno prorogati di due anni.
Durc
La durata del Durc passa da 90 a 120 giorni, non più a 180 giorni. Fino al 31 dicembre 2014, l’estensione della validità del Durc da 90 a 120 giorni si applica anche ai lavori edili per i soggetti privati. Il Durc sarà valido 120 giorni e non un mese anche per fruire di benefici normativi e contributivi. Ciò significa che per accedere a finanziamenti o agevolazioni, per le quali è necessario dimostrare la regolarità contributiva, il Durc non dovrà essere richiesto più volte. In precedenza poteva infatti succedere che, a causa della lunghezza del procedimento, il Durc, della durata di un mese, scadesse e fosse necessario richiederne uno nuovo.
Fondo centrale di garanzia per i professionisti
Gli interventi del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese sono estesi ai professionisti iscritti agli ordini professionali e a quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Ai professionisti viene così facilitato l’acceso al credito dato che il fondo concede un garanzia pubblica utile ad ottenere un finanziamento. Il fondo non mette a disposizione risorse ma, fornendo garanzie che si sommano a quelle già in possesso dei professionisti, li aiuta ad ottenere dalle banche i finanziamenti necessari per il proseguimento o il miglioramento della propria attività.
Assicurazione professionale
L’obbligo di stipulare un’assicurazione professionale, che copra eventuali danni arrecati a terzi nell’esercizio della propria attività, scatterà dal 15 agosto 2013. Dal prossimo mese i professionisti dovranno stipulare un’assicurazione e, al momento dell’assunzione di un incarico, dovranno renderne noti al cliente gli estremi e il massimale (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2013/07/professione/assicurazione-professionale-obbligatoria-salta-il-rinvio-al-2014_34696_33.html ).
Anche se la norma ha ottenuto la fiducia della Camera, la situazione potrebbe nuovamente cambiare perchè l'Aula ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l'opportunità di una proroga al 15 agosto 2014 (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2013/07/professione/assicurazione-professionale-nuovo-spiraglio-per-la-proroga_34828_33.html). Ricordiamo infatti che inizialmente l'obbligo di stipulare l'assicurazione professionale doveva essere prorogato, ma durante la discussione lo slittamento è stato accordato solo alle professioni sanitarie.
Durt
La responsabilità solidale è esclusa se l’appaltatore verifica la corretta esecuzione degli adempimenti attraverso l’acquisizione del Durt, Documento unico di regolarità tributaria, del subappaltatore. Fino all’acquisizione del Durt l’appaltatore sospende il pagamento del corrispettivo. La disposizione non è stata accolta con favore dall’Ance, Associazione nazionale dei costruttori edili, che vede nell’adempimento un nuovo ostacolo burocratico. Per questi motivi l'associazione ha annunciato nuove proteste e la norma potrebbe essere eliminata in Senato.
Appalti pubblici
Nei lavori appaltati con gare bandite dopo l’entrata in vigore del ddl e fino al 21 dicembre 2014, l'ente pubblico potrà anticipare all’appaltatore il 10% dell’importo contrattuale a patto che ciò sia previsto dal disciplinare di gara. Le Stazioni Appaltanti devono suddividere gli appalti in lotti per favorire la partecipazione delle piccole medie imprese e fornire una motivazione nel caso in cui decidano di non farlo. Per ottenere la qualificazione Soa si prendono in considerazione i dieci anni precedenti sl contratto con la Soa e non i cinque migliori anni del decennio.
Sicurezza
Il testo contiene una serie di misure per favorire la sicurezza. Negli appalti, il prezzo più basso deve essere valutato al netto del costo del personale e delle misure per la sicurezza sul lavoro. La redazione del Duvri non sarà richiesta per le attività fino a cinque uomini/giorno. La versione iniziale prevedeva invece un limite di dieci uomini/giorno.
Ritardi delle PA
Per i ritardi nella conclusione dei procedimenti, la Pubblica Amministrazione riconosce al privato 30 euro al giorno di indennizzo, fino a un massimo di 2 mila euro.
Amianto nelle scuole
Per il 2014 sono stanziati 150 milioni di euro per interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza delle scuole statali, con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto. Le risorse si sommeranno ai 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014-2016 messi a disposizione dall’Inail per un piano da attuare sulla base della programmazione condivisa tra Miur, Regioni ed enti locali.
Terre e rocce da scavo
Il testo approvato semplifica la gestione delle terre e rocce da scavo estratte dai piccoli cantieri e da quelli non sottoposti a Via e Aia, che potranno essere considerati sottoprodotti e non rifiuti se possono essere utilizzati nello stesso o in un altro processo produttivo senza ulteriori trattamenti, senza implicare rischi per la salute e la sicurezza.
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Assicurazione professionale, nuovo spiraglio per la proroga
La Camera chiede al Governo di spostare l’obbligo al 15 agosto 2014 per tutti i professionisti
di Rossella Calabrese 26/07/2013 - Si riapre la partita per l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i professionisti. Ieri in Aula alla Camera è stato approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’opportunità di estendere anche alle altre categorie professionali la proroga per la stipula di un’assicurazione obbligatoria, ora concessa soltanto alle professioni sanitarie.
Ricordiamo che la scorsa settimana, la Commissione Affari Costituzionali della Camera aveva inserito nel Decreto del Fare una proroga al 15 agosto 2014 dell’entrata in vigore dell’obbligo di polizza (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/07/professione/assicurazione-professionale-l-obbligo-slitta-al-15-agosto-2014_34630_33.html ). Proroga cancellata qualche giorno più tardi dai relatori (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/07/professione/assicurazione-professionale-obbligatoria-salta-il-rinvio-al-2014_34696_33.html).
Infatti, il testo che Montecitorio sta votando oggi, non contiene proroghe all’obbligo di assicurazione per i professionisti che scatterà il 15 agosto 2013.
Con l’ordine del giorno approvato ieri, a prima firma Pellegrino (Sel) e sottoscritto dagli on. Brandolin, Gandolfo, Garofalo e Manfredi, si pone l’attenzione sull’obbligo dei professionisti di stipulare un’idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale.
“È importante - dichiarano i firmatari dell’odg - che il Governo abbia dato parere favorevole a tale proroga e che questa sia prevista per tutti gli iscritti ai vari ordini professionali. In questo modo, concludono, si sana una situazione che al momento prevede una disparità di trattamento mettendo sullo stesso piano tutte le categorie professionali”.
“Questo Parlamento - ha detto Pellegrino in Aula - non può sottoscrivere differenti trattamenti per le diverse professioni. Non possiamo pensare che esistano dei professionisti privilegiati rispetto ad altri. Parlo di privilegio perché sappiamo che molti giovani professionisti, che non hanno un grande volume di affari, verrebbero fortemente penalizzati da questa norma e proprio in merito a questo argomento ci auguriamo che vengano prese le dovute misure. Chiediamo quindi che tale proroga venga concessa per tutte le categorie di professionisti e non solo per quella sanitaria”.
Soddisfatta Federarchitetti che però avverte: “il traguardo finale non è ancora raggiunto. Affinché la proroga diventi effettiva è necessario che all’accettazione dell’Ordine del giorno il Governo faccia seguire un’azione concreta per disporre la proroga attraverso gli strumenti legislativi disponibili, quali un decreto legge o altro”.
“È quindi necessario unire gli sforzi e attivarsi, ciascuno attraverso i propri canali - continua la nota del Sindacato Nazionale Architetti Liberi Professionisti -, per fare arrivare al Governo le pressioni affinché venga emanato uno specifico provvedimento legislativo che sancisca in maniera definitiva la proroga del termine già fissato al 15 agosto prossimo. Fino ad allora Federarchitetti non mollerà”.
(riproduzione riservata)
Lazio, 75 milioni per rinnovabili e risparmio energetico In arrivo due bandi per adeguare gli impianti
e realizzare nuove strutture in imprese ed enti locali
di Giovanni Carbone 26/07/2013 - Con due bandi per complessivi 75 milioni di euro la Regione Lazio incentiverà progetti di risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili per imprese ed enti locali. Imprese
Con una dotazione di 50 milioni di euro, il bando è destinato alle piccole e medie imprese per l’adeguamento di impianti e la realizzazione di strutture per il risparmio energetico. Previsti finanziamenti fino al 100% delle spese ammissibili, a partire da un minimo di 100 mila euro fino a un massimo di 5 milioni. Scadenza: 30 giugno 2014.
Enti locali
Questo secondo bando stanzia 25 milioni di euro per progetti finalizzati al risparmio energetico e all’utilizzo di energie rinnovabili. Potranno accedere ai finanziamenti tutti i Comuni e le Province del Lazio, i Consorzi di Bonifica, gli enti gestori di aree naturali protette regionali, le Ipab e le Ater. Scadenza: 30 settembre 2013.
Le richieste di finanziamento potranno essere inoltrate secondo le modalità previste dai singoli bandi che saranno pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
“A ottobre - ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - terremo gli stati generali per lo sviluppo sostenibile, una due giorni di incontri e progetti in cui presenteremo l’Agenda verde del Lazio; per una grande sfida: utilizzare la programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per un nuovo modello di sviluppo che dovrà partire dalla green economy per trasformare la nostra Regione”. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/07/finanziamenti/lazio-75-milioni-per-rinnovabili-e-risparmio-energetico_34797_18.html
mercoledì 24 luglio 2013
niente Imu per il lastrico solare che ospita impianto fotovoltaico
Nel caso sia utilizzato per ospitare un impianto fotovoltaico, il lastrico solare di un edificio non è considerato area edificabile, ai fini dell'imposta municipale propria.
Il lastrico solare di un fabbricato, indipendentemente dalla sua natura pubblica o privata, non assume una propria autonoma rilevanza ai fini dell’ICI e dell’IMU – quale area fabbricabile - né se dichiarato al Catasto nella categoria provvisoria F5 - Lastrico solare, né nella fase di realizzazione di impianti fotovoltaici o di altro genere.
Questi ultimi potranno eventualmente assumere una propria autonoma rilevanza ai fini catastali e fiscali una volta ultimati e accatastati.
Questo quanto chiarito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con la Risoluzione n. 8/DF del 22/07/2013, che risulta utile per contrastare eventuali pretese tributarie in materia di ICI e di IMU che dovessero essere avanzate dai Comuni impositori, in sede di regolamento o con successiva contestazione.
martedì 23 luglio 2013
Imu e imposte sulla casa Catasto, metri quadri e algoritmi per calcolare le nuove rendite
Per l’Imu proposta soluzione transitoria: per il 2013 esenti le prime case tranne quelle di lusso o con superficie maggiore di 150 mq
di Paola Mammarella 24/07/2013 - In arrivo un sistema di imposizione sugli immobili più equo. È l’obiettivo della revisione del Catasto, che avrà un impatto anche sull’Imu, imposta municipale unica. La riforma, che non produrrà una variazione del gettito, dovrebbe spostare il livello delle imposte a carico degli immobili con un maggior valore di mercato, determinato sulla base dei metri quadri e della localizzazione. La revisione del sistema impositivo dovrebbe essere messa a punto entro la fine di agosto, anche se si stanno facendo strada ipotesi di rinvio al 2014, con soluzioni transitorie per il 2013.
Riforma del Catasto
Il gruppo di lavoro della Commissione Bilancio della Camera sta gettando le basi per un nuovo Catasto, che dovrebbe basarsi su un algoritmo di calcolo per la determinazione delle rendite.
Come già previsto da precedenti tentativi di revisione, il criterio dei vani sarà sostituito dai metri quadri, mentre i valori catastali e quelli di mercato saranno dipendenti l’uno dall’altro.
Partendo dal metro quadro, infatti, sarà elaborato un algoritmo che terrà conto del valore di mercato, della localizzazione e delle caratteristiche edilizie, grazie al quale diventa possibile ottenere il valore patrimoniale dell'immobile.
I cittadini potranno inoltre tutelarsi degli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate contestando le modalità di calcolo. Ci saranno infine commissioni censuarie con il compito di validare le nuove rendite.
Cosa cambia per l’Imu
Il nuovo sistema di rendite e valori patrimoniali avrà un impatto anche sull’Imu. L’imposta, infatti, si calcola proprio a partire dalle rendite risultanti dagli atti di compravendita degli immobili. In questo modo verranno corrette le sperequazioni presenti oggi, con immobili nuovi periferici che pagano più di quelli di pregio nei centri storici.
Se le modalità di pagamento saranno basate sul nuovo sistema, resta ancora da sciogliere il nodo di chi pagherà. Sull’argomento si stanno infatti scontrando le forze politiche, ma sono giunte anche raccomandazioni dal Fondo monetario internazionale.
A detta del Fmi bisognerebbe mantenere l’Imu sulla prima casa per correggere il deficit. Nettamente contrario il PdL, che nell’abolizione dell’Imu vede una chiave per far ripartire i consumi. Più cauto il Pd, che propone di mantenerla solo per le abitazioni di valore.
Secondo fonti di agenzia, anche se il Governo si è impegnato a trovare una soluzione entro il 31 agosto, la riforma potrebbe essere rinviata al 2014 e nel 2013 verrebbe adottata una soluzione transitoria, che eliminerebbe il pagamento per quasi tutte le prime case.
Tra le ipotesi maggiormente accreditate c’è la cancellazione dell’acconto di giugno, sospeso dalla Legge 85/2013, a condizione di trovare le risorse per alleggerire il saldo di dicembre. Il costo dell’operazione ammonterebbe a 2,4 miliardi, più l’intervento di fine anno.
Proposto anche il pagamento dell’Imu sulle prime case censite come immobili di lusso e su quelle con superficie maggiore di 150 metri quadri.
Si potrebbe inoltre tenere conto dei valori dell’Osservatorio immobiliare e, in attesa della riforma del Catasto, del numero di vani dal momento che la nuova imposta dovrebbe inglobare anche la Tares.
(riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/07/normativa/catasto-metri-quadri-e-algoritmi-per-calcolare-le-nuove-rendite_34747_15.html
certificazione energetica edifici Dall’Enea il nuovo Docet aggiornato al rilascio dell’APE
Pubblicata la nuova versione del software per la certificazione energetica degli edifici
di Rossella Calabrese 23/07/2013 - Con il software Docet di Enea-Cnr è ora possibile redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). La procedura di calcolo semplificata per la certificazione energetica degli edifici - si legge nel sito del Docet - è stata aggiornata al DL 63/2013 e alla Circolare 25 giugno 2013 del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il DL 63/2013 - ricordiamo - ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (ACE) con il nuovo APE, redatto da esperti qualificati e indipendenti, che fornirà raccomandazioni per il miglioramento delle performance energetiche. Sarà obbligatorio redigerlo in caso di costruzione, vendita o locazione e per tutti gli immobili della P.A. (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/05/risparmio-energetico/recepita-la-direttiva-europea-edifici-a-energia-quasi-zero_33697_27.html).
Con la Circolare del 25 giugno, il MiSe ha chiarito che, fino a quando non sarà definita la nuova metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici, l’attestato di prestazione energetica (APE), che ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (ACE), dovrà essere redatto secondo la vecchia metodologia di calcolo di cui al Dpr 59/2009 (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/06/risparmio-energetico/prestazione-energetica-edifici-chiarito-il-passaggio-da-ace-ad-ape_34292_27.html).
Docet è uno strumento di simulazione a bilanci mensili per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti, mentre per la certificazione degli edifici di nuova costruzione ed esistenti, residenziali e non residenziali, si può utilizzare DocetPro, disponibile sul sito xclima.com.
http://www.edilportale.com/news/2013/07/risparmio-energetico/dall-enea-il-nuovo-docet-aggiornato-al-rilascio-dell-ape_34734_27.html
(riproduzione riservata)
regione Lazio 2 bandi Energia pulita, per risparmiare sui costi e rispettare l’ambiente.
ENERGIA
22/07/2013 - Energia pulita, per risparmiare sui costi e rispettare l’ambiente. La Regione è al lavoro per raggiungere questo obiettivo con due nuovi bandi per un totale di 75 milioni di euro.
Ecco tutte le informazioni:
BANDO PER IL IMPRESE - 50 milioni di euro per le destinato alle piccole e medie imprese, che potranno ottenere finanziamenti per adeguare gli impianti e realizzare strutture che favoriscano il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. I finanziamenti potranno coprire fino al 100% delle spese ammissibili, per interventi a partire da un minimo di 100mila fino a un massimo di 5 milioni di euro. Scadenza: 30 giugno 2014
BANDO PER GLI ENTI LOCALI - 25 milioni di euro. Questo secondo bando è per gli enti pubblici proprietari di immobili sul territorio. Anche in questo caso saranno finanziati progetti che puntino al risparmio energetico e all'utilizzo di energie rinnovabili. Potranno accedere a questo tutti i Comuni e le Province del Lazio, i Consorzi di Bonifica, gli enti gestori di aree naturali protette regionali, le Ipab e le Ater. Scadenza: 30 settembre 2013
"A ottobre terremo gli stati generali per lo sviluppo sostenibile – ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti - una due giorni di incontri e progetti in cui presenteremo l'Agenda verde del Lazio. Per una grande sfida: utilizzare la programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per un nuovo modello di sviluppo che dovrà partire dalla green economy per trasformare la nostra Regione”.
Ecco tutte le informazioni:
BANDO PER IL IMPRESE - 50 milioni di euro per le destinato alle piccole e medie imprese, che potranno ottenere finanziamenti per adeguare gli impianti e realizzare strutture che favoriscano il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. I finanziamenti potranno coprire fino al 100% delle spese ammissibili, per interventi a partire da un minimo di 100mila fino a un massimo di 5 milioni di euro. Scadenza: 30 giugno 2014
BANDO PER GLI ENTI LOCALI - 25 milioni di euro. Questo secondo bando è per gli enti pubblici proprietari di immobili sul territorio. Anche in questo caso saranno finanziati progetti che puntino al risparmio energetico e all'utilizzo di energie rinnovabili. Potranno accedere a questo tutti i Comuni e le Province del Lazio, i Consorzi di Bonifica, gli enti gestori di aree naturali protette regionali, le Ipab e le Ater. Scadenza: 30 settembre 2013
"A ottobre terremo gli stati generali per lo sviluppo sostenibile – ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti - una due giorni di incontri e progetti in cui presenteremo l'Agenda verde del Lazio. Per una grande sfida: utilizzare la programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per un nuovo modello di sviluppo che dovrà partire dalla green economy per trasformare la nostra Regione”.
Imu, l’ultima ipotesi del Tesoro: pagare per le abitazioni oltre i 150 metri quadri
La novità, secondo indiscrezioni, è emersa nell'incontro di ieri, con i tecnici dell'economia impegnati a risolvere la questione della tassa sul mattone. E Brunetta insiste sulla cancellazione dell'imposta e sulla riforma della tassazione
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/23/imu-lultima-ipotesi-del-tesoro-si-paga-per-case-che-superano-150-metri-quadri/664125/
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 luglio 2013 mu sulla prima casa se supera i 150 metri quadri, indipendentemente dalla classe catastale. E’ la novità emersa, secondo le indiscrezioni riportate da La Stampa, nell’incontro di ieri, con i tecnici dell’economia impegnati a passare in rassegna tutte le soluzioni a Matteo Colaninno (Pd), Renato Brunetta (Pdl) e Linda Lanzillotta (Scelta civica). Sarebbe quindi questa l’ultima mediazione alla quale lavora il Tesoro per trovare una soluzione sul nodo della tassa immobiliare.
Nel mirino ci sarebbero anche le abitazioni dei centri storici delle città, che sono accatastate come popolari o ultrapopolari. Anche loro rischiano di finire insieme alle “case extra-large” nella classe “super A2″, dove l’Imu continuerebbe a colpire le prime case e mazzolerebbe di più sulle seconde o terze. L’esecutivo punta così a scovare le abitazioni che pur essendo di pregio pagano importi irrisori o sono esenti dal pagamento della tassa sul mattone. Il rischio, però, è che a pagare potrebbero essere anche abitazioni effettivamente popolari e in strato di reale degrado pur superando i 150 metri quadri.
Resta, comunque, il nodo della copertura. Circa 400 milioni arriveranno dalla nuova “imposta municipale secondaria” che accorpa canoni di pubblicità e occupazione suolo pubblico. Mentre il grosso del contributo arriverà dalla oramai imminente spending review tarata sui costi standard di tutta la pubblica amministrazione, ovvero da tagli alla spesa.
Il centrodestra, intanto, continua a insistere per la cancellazione della tassa. “L’Imu sulla prima casa verrà cancellata. Verrà riformata tutta la tassazione degli immobili, che non è solo l’Imu ma è anche molto altro”, ha detto Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati. E ha aggiunto: “Su come fare la grande riforma della tassazione degli immobili c’è una discussione in atto, c’è una coalizione che deve trovare un punto di sintesi. Aspettiamo che il ministero delle Finanze faccia una proposta che rispetti i conti pubblici, ma rispetti anche le posizioni della maggioranza di questo governo”.
Brunetta ha poi ricordato che “una delle ragioni della crisi di questo Paese è il crollo dell’edilizia, il crollo della compravendita degli immobili, il crollo delle costruzioni ha portato 300-400mila posti di lavoro in meno nel settore. Il tutto per quella tassa spaventosamente inaccettabile che è stata l’Imu introdotta da Mario Monti. La nostra richiesta di cancellare l’Imu non ha un valore simbolico, ha un valore economico. Cancellare l’Imu sulla prima casa significa eliminare una patrimoniale che ha depresso il valore delle nostre case e ha depresso l’industria edilizia che è il settore portante della nostra economia”.
Iva-Imu, nulla di fatto. Il tavolo al Tesoro si ferma al “metodo di lavoro”
Per l'Imposta sul valore aggiunto "sarà compito della maggioranza parlamentare individuare e proporre eventuali correttivi alle coperture già indicate dal governo", mentre la soluzione per la tassa sugli immobili slitta a settembre
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 22 luglio 2013 “Il tavolo ha consentito di individuare un metodo di lavoro tale da garantire la condivisione delle scelte di politica economica che verranno effettuate nei prossimi mesi”. Lo ha spiegato in una nota il ministero del Tesoro al termine della riunione che era stata convocata per approfondire ed entrare nel merito delle ipotesi di riforma fiscale della tassazione sulla casa. Per la maggioranza erano presenti Matteo Colaninno (Pd), Renato Brunetta (Pdl) e Linda Lanzillotta (Sc). Per il ministero invece soltanto rappresentanti puramente tecnici.
“Alle 18 vado in cabina di regia per cercare di sciogliere il nodo Iva, strutturalmente parlando, vale a dire fino a fine anno, e per la riforma della tassazione sugli immobili – aveva detto Brunetta alle telecamere di Sky Tg24 nel pomeriggio -. Poi ci sarà la delega fiscale, poi ci sarà la chiusura del provvedimento Fare, e poi ci sarà la preparazione della legge di stabilità. Tutti temi fondamentali per la nostra economia a cui vanno aggiunti poi il tema degli esodati, della disoccupazione, dei giovani. Abbiamo bisogno di una grande coesione per approvare tutto questo e le posizioni non sono facili, sono ancora distanti”.
Nulla di fatto, però. Per quanto riguarda l’Iva, “il tavolo ha concordato che sarà compito della maggioranza parlamentare individuare e proporre eventuali correttivi alle coperture già indicate dal governo nel dl che ha rinviato al 1 ottobre l’aumento dell’aliquota dal 21 al 22 per cento”, spiega ancora la nota implicando che il punto è stato fatto ma solo sul primo rinvio ad ottobre, non ancora sul probabile secondo slittamento a fine anno. Sull’Imu e la tassazione degli immobili, invece, “si è convenuto sull’opportunità di elaborare una soluzione definitiva entro agosto. È stato esaminato il lavoro istruttorio svolto dal ministero dell’Economia e delle Finanze e si è programmato di svolgere in tempi brevi incontri tecnici bilaterali tra i rappresentanti del ministero e le singole forze politiche. In un successivo incontro collegiale il governo delineerà quindi una propria proposta di sintesi”.
Il Tesoro, quindi, è rimasto fermo sulle sue posizioni e di soluzioni ancora non se ne vedono. Del resto gli spazi di manovra non sono molti, visto l’andamento del debito pubblico che ha toccato il 130,3% del Pil secondo i dati Ue del primo trimestre e intanto il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, è ritornato sull’allarme lanciato da Roberto Casaleggio, condividendo la drammaticità e prevedendo un autunno “molto difficile” sul fronte sociale,
“E’ stato un incontro interlocutorio, abbiamo impostato il metodo di lavoro”, ha spiegato Linda Lanzillotta, che come rappresentante di Scelta Civica ha ribadito la convinzione del partito, cioè che “l’intervento sull’Imu serva assai poco a rilanciare l’economia”, mentre molto più incisivo potrebbe risultare introdurre nella legge di stabilità norme per detassare dall’Irap il monte salari. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/22/nulla-di-fatto-su-iva-imu-tavolo-al-tesoro-si-ferma-al-metodo-di-lavoro/663805/
lunedì 22 luglio 2013
Dalla Regione Lazio due bandi per l’ambiente
Presentati due bandi sull’efficienza energetica per un totale di 75 milioni di euro provenienti dai fondi europei
L’OBIETTIVO - "Dare nuova 'energia' alle piccole e medie imprese e agli enti pubblici del Lazio e aiutarli a raggiungere una maggiore efficienza energetica". Questo l'obiettivo dei due bandi, per un totale di 75 milioni di euro di fondi europei. A presentare le iniziative il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l'assessore regionale alle Attivita' produttive e sviluppo economico, Guido Fabiani, e l'assessore all'Ambiente e infrastrutture, Fabio Refrigeri.
I DUE BANDI - Il primo bando di 50 milioni di euro, "Fondo di promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energia rinnovabile", è destinato alle pmi del Lazio ed è uno dei Fondi di ingegneria finanziaria attivati nell'ambito degli interventi previsti dal Por-Fesr Lazio 2007-2013. "Attraverso il bando - ha spiegato Fabiani - le pmi otterranno un prestito con un tasso di interesse agevolato per il 75% della somma prestata e un tasso di interesse ordinario per il restante 25%". Gli interventi che potranno essere finanziati grazie al bando avranno come obiettivo "l'adeguamento di impianti - ha aggiunto Fabiani - e strutture in modo da favorire il risparmio energetico, la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e la costruzione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento. La partecipazione al bando avra' luogo nei prossimi giorni - ha precisato Fabiani - e proseguirà fino al 30 giugno 2014".
UN PROGRAMMA CONCRETO – volto a cambiare veramente la vita dei cittadini. In questo modo Cristiana Avenali, Consigliera regionale del gruppo "Per il lazio", ha voluto salutare questa nuova iniziativa della Regione: “È la dimostrazione che "questa amministrazione crede davvero che sia possibile rilanciare l'economia preservando l'ambiente e compiendo investimenti importanti in uno sviluppo davvero diverso". La Avenali ha espresso il suo apprezzamento anche per le anticipazioni fatte questa mattina dal presidente Nicola Zingaretti sul nuovo "Piano energetico" e la green economy per il Lazio, lanciati proprio con la presentazione dei due bandi per l’efficientamento energetico rivolti alle Pmi e alle Amministrazioni pubbliche. “La nuova gestione delle risorse energetiche, come quella di ‘appalti verdi’ che metteranno gli operatori di settore nelle condizioni di fare sistema e di creare valore economico attraverso una strategia di sostegno e di valorizzazione del territorio - continua Avenali - sono tematiche trasversali finalmente riconosciute come determinanti per assicurare una qualità diversa di vita dei cittadini della nostra Regione. Il metodo di lavoro annunciato da Zingaretti - conclude Avenali – che prevede dal prossimo autunno un'effettiva concertazione con le associazioni, le rappresentanze dei cittadini ma anche dei territori e degli operatori, oltre a un ruolo attivo e propositivo del Consiglio e degli eletti, insieme alla volontà di procedere in questa direzione con tempi certi, rappresentano il modo giusto per cambiare il volto di questa Regione".
Leonardo Mancini http://www.urloweb.com/notizie/categorie-notizie/regione-lazio/5049-dalla-regione-lazio-due-bandi-per-l-ambiente
domenica 21 luglio 2013
detrazione Irpef Bonus 65% anche per schermature solari e sostituzione amianto
La legge di conversione del DL 63/2013 è in corso di modifica alla Camera
di Rossella Calabrese 22/07/2013 - La detrazione fiscale del 65% per la riqualificazione energetica sarà estesa alle schermature solari, alla micro-cogenerazione e micro-trigenerazione per il miglioramento dell’efficienza energetica, e agli interventi per promuovere l’efficientamento idrico e per la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici. La novità è contenuta in un emendamento al ddl di conversione del DL 63/2013 - che recepisce la Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e proroga le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per la riqualificazione energetica - proposto dai Relatori e approvato dalle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.
Il testo del disegno di legge, già approvato dal Senato, è stato discusso delle Commissioni di Montecitorio, che lo hanno modificato. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione; entro la fine di questa settimana il testo approderà in Aula per il via libera definitivo.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2013/07/normativa/bonus-65-anche-per-schermature-solari-e-sostituzione-amianto_34693_15.html
Antincendio, 90 milioni dal Cipe per adeguare le strutture sanitarie
Si attua il programma pluriennale di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico
di Giovanni Carbone 22/07/2013 - Sono in arrivo 90 milioni di euro per l’adeguamento normativo degli impianti antincendio nelle strutture sanitarie.Lo stanziamento è oggetto della delibera 16/2013 del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) pubblicata il 17 luglio scorso sulla Gazzetta Ufficiale.
Ecco il riparto delle risorse tra regioni e province autonome di Trento e Bolzano per un totale di 90 milioni di euro:
- Piemonte, 6,7 milioni;
- Valle d’Aosta, 0,2 milioni;
- Lombardia, 14,7 milioni;
- Provincia Autonoma di Bolzano, 0,7 milioni;
- Provincia Autonoma di Trento, 0,7 milioni;
- Veneto, 7,3 milioni;
- Friuli Venezia Giulia, 1,8 milioni;
- Liguria, 2,5 milioni;
- Emilia Romagna, 6,6 milioni;
- Toscana, 5,7 milioni;
- Umbria, 1,3 milioni;
- Marche, 2,3 milioni;
- Lazio, 8,4 milioni;
- Abruzzo, 2 milioni;
- Molise, 0,4 milioni;
- Campania, 8,3 milioni;
- Puglia, 5,9 milioni;
- Basilicata, 0,8 milioni;
- Calabria, 2,9 milioni;
- Sicilia, 7,3 milioni;
- Sardegna, 2,4 milioni.
La delibera precisa, inoltre, che le quote relative alle province autonome di Trento e di Bolzano vengono rese indisponibili ai sensi del comma 109 dell’articolo 2 della L 191/2009 (Finanziaria 2010), che regola i contributi erariali su mutui e prestiti obbligazionari accesi dalle stesse province.
La delibera attua le previsioni in materia di prevenzione incendi del DL 158/2012 (Decreto sanità), con riferimento al programma pluriennale degli interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico previsto dalla L 67/1988 (Finanziaria 1988).
In vigore dal settembre 2012, il Decreto sanità definisce piani e programmi per la crescita e lo sviluppo dell’edilizia sanitaria, come la realizzazione di nuove strutture ospedaliere, cambi di destinazione d’uso e modifiche delle norme antincendio (leggi tutto). (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/07/antincendio/antincendio-90-milioni-dal-cipe-per-adeguare-le-strutture-sanitarie_34700_2.html
Svizzera, la perforazione geotermica scatena il terremoto: stop al progetto
Il sisma di 3,6 sulla scala Richter non ha provocato danni. «Non si possono escludere altri terremoti nei prossimi giorni» Il sisma registrato sabato all’alba nella regione attorno al Lago di Costanza, in Svizzera, non è stato di forte intensità: 3,6 sulla scala Richter. Ciò nonostante, lo sciame di polemiche è appena iniziato: la scossa sarebbe stata provocata dai lavori di perforazione per la realizzazione di una centrale geotermica nella zona. Il progetto è stato provvisoriamente interrotto.
EPICENTRO - Il sisma, verificatosi sabato alle 5.30, e avvertito chiaramente dai cittadini di San Gallo, sarebbe stato causato dai lavori di perforazione per la realizzazione di una centrale geotermica nei pressi di San Gallo. Le scosse si sono sentite fino a Herisau, nel Canton Appenzello Esterno. Stando al Servizio sismico svizzero, responsabile del sisma sarebbe proprio il progetto vicino all’abitato di Sittertobel, un progetto che prevede di sfruttare il calore delle profondità terrestri. Anche per il Servizio sismologico del Politecnico federale di Zurigo c’è un «collegamento diretto» coi lavori di perforazione. Il sisma, infatti, è stato localizzato a quattro chilometri sotto la superficie, ha precisato il centro di ricerca, secondo cui piccoli danni alle strutture non si possono escludere in caso di eventi di simile magnitudo situati ad una simile profondità. In questo caso, però, non si sono registrati danni. Tuttavia, già nei giorni scorsi la gente aveva avvertito delle leggeri scosse, riferisce l'Agenzia telegrafica svizzera.
FUGA DI GAS - «Nei prossimi giorni non si possono escludere altri terremoti nella regione», comunicano dal Politecnico zurighese. Insomma, tra la popolazione cresce la preoccupazione, mentre i responsabili del progetto cercano di smorzare le polemiche. I lavori, in ogni caso, sono stati interrotti. Per analizzare l’intera situazione e per stabilizzare il foro. Una decisione sulla loro continuazione sarà presa nei prossimi giorni. Il direttore delle Aziende industriali di San Gallo, Ivo Schillig, ha spiegato alla SonntagsZeitung, che lo scorso venerdì era stata scoperta una fuga di gas ad alta pressione nel foro di trivellazione. Per evitare pericolose fuoriuscite di gas, sono stati perciò pompati nel foro 650 metri cubi di acqua e fango. Secondo Schillig, questa misura potrebbe aver causato il terremoto. «In questo modo si è potuto evitare danni ancora maggiori», ha precisato.
IL PRECEDENTE - Obiettivo dei lavori di perforazione, iniziati lo scorso marzo, è la ricerca di acqua a 140 gradi a circa 4,5 chilometri sotto la superficie terrestre. In seguito, una centrale dovrebbe alimentare con quest'acqua circa la metà degli edifici della città di San Gallo. Non è la prima volta che in Svizzera si verificano terremoti scatenati dall'uomo: a Basilea, un progetto simile è stato abbandonato nel 2006, dopo l'erompere di fenomeni simili in una regione nella quale sussiste un certo rischio sismico. A Basilea fu misurata una scossa di 3,4 magnitudo Richter.
21 luglio 2013 | 20:30
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E.B. http://www.corriere.it/esteri/13_luglio_21/sisma-svizzera-perforazione-geotermica_4c9234e2-f21f-11e2-9522-c5658930a7bc.shtml
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