Per la legge l’installatore le rilascia gratis dopo i lavori, su alcuni siti web sono a pagamento e senza controlli
“Quello che mancava era proprio la dichiarazione di conformità à la carte”. È la denuncia che arriva da Cna Impianti sulla prassi, diffusasi ultimamente, di certificare la conformità degli impianti online, senza sopralluoghi e a pagamento.
Cna ha rilevato invece che ci sono diversi siti internet su cui è possibile inserire i dati dell’immobile, pagare con carta di credito e ottenere la dichiarazione di conformità. Tutto questo “senza avere la certezza di vedere l’ombra di un responsabile tecnico abilitato che venga a controllare l’impianto”.
Il tecnico abilitato, ricorda Cna, è l’unico soggetto che può rilasciare una dichiarazione di conformità, mentre quelle proposte su alcuni siti internet sono “soluzioni truffaldine”.
“Almeno su questo – scrive in una nota il presidente Cna, Carmine Battipaglia – il DM 37/2008 è chiaro: all’art. 7, comma 1, si legge infatti che al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche, previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità”.
Nell’esame della situazione, Cna critica però l’impostazione della normativa. “Ormai, in merito a quanto prescrive la legge in materia di sicurezza degli impianti, non ci si sorprende più di nulla: imprese abusive che operano come nulla fosse, controlli assenti (e del resto come potrebbe essere il contrario quando nell’emanare il DM 37/08 si è volutamente cassato tutto il Capo II sulle verifiche) ed imprese regolari vessate da oneri burocratici ed amministrativi che, alla faccia della tanto dichiarata semplificazione, non tendono a diminuire”.
“A questi smemorati – sottolinea Cna - andrebbe ricordato che la dichiarazione di conformità è un vero e proprio atto pubblico. Se un installatore, ad esempio, rilascia la DI.CO. prima di aver terminato l’impianto o dichiara un impianto conforme alla regola dell’arte senza che lo sia dichiara il falso e può essere perseguito ai sensi dell’art. 481 del Codice Penale (Falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica utilità) e dell’art. 483 (Falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico)”.
Al momento, fa sapere Cna, è stato segnalato al ministero dello Sviluppo Economico il caso di uno dei tanti siti che offre la possibilità di acquistare un servizio di redazione del Documento di Rispondenza o Certificazione di Conformità in tutta Italia.
“Ci aspettiamo un intervento da parte delle autorità competenti – conclude Battipaglia nella nota - sia per reprimere questi fenomeni di vero e proprio malaffare, sia per tutelare la professionalità e l’onorabilità della categoria, sia per evitare che il cittadino sia portato a compiere scelte fuori dalle regole che non garantiscono affatto l’obiettivo finale della dichiarazione di conformità e cioè la sicurezza degli impianti”.
Dichiarazioni di conformità degli impianti in vendita
Cna ha rilevato che le dichiarazioni di conformità degli impianti possono essere acquistate online. Con un unico particolare, sottolinea Cna: la dichiarazione di conformità non può essere comprata perché è un atto dovuto che l’installatore deve rilasciare al termine degli interventi.Cna ha rilevato invece che ci sono diversi siti internet su cui è possibile inserire i dati dell’immobile, pagare con carta di credito e ottenere la dichiarazione di conformità. Tutto questo “senza avere la certezza di vedere l’ombra di un responsabile tecnico abilitato che venga a controllare l’impianto”.
Il tecnico abilitato, ricorda Cna, è l’unico soggetto che può rilasciare una dichiarazione di conformità, mentre quelle proposte su alcuni siti internet sono “soluzioni truffaldine”.
“Almeno su questo – scrive in una nota il presidente Cna, Carmine Battipaglia – il DM 37/2008 è chiaro: all’art. 7, comma 1, si legge infatti che al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche, previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità”.
Nell’esame della situazione, Cna critica però l’impostazione della normativa. “Ormai, in merito a quanto prescrive la legge in materia di sicurezza degli impianti, non ci si sorprende più di nulla: imprese abusive che operano come nulla fosse, controlli assenti (e del resto come potrebbe essere il contrario quando nell’emanare il DM 37/08 si è volutamente cassato tutto il Capo II sulle verifiche) ed imprese regolari vessate da oneri burocratici ed amministrativi che, alla faccia della tanto dichiarata semplificazione, non tendono a diminuire”.
Dichiarazione di conformità senza controlli, Cna: ‘è reato’
Secondo Cna “probabilmente qualcuno si è scordato cosa comporti, in termini di responsabilità civile e penale, rilasciare una dichiarazione di conformità di un impianto sul quale, con ogni probabilità, non si è mai intervenuti”.“A questi smemorati – sottolinea Cna - andrebbe ricordato che la dichiarazione di conformità è un vero e proprio atto pubblico. Se un installatore, ad esempio, rilascia la DI.CO. prima di aver terminato l’impianto o dichiara un impianto conforme alla regola dell’arte senza che lo sia dichiara il falso e può essere perseguito ai sensi dell’art. 481 del Codice Penale (Falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica utilità) e dell’art. 483 (Falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico)”.
Al momento, fa sapere Cna, è stato segnalato al ministero dello Sviluppo Economico il caso di uno dei tanti siti che offre la possibilità di acquistare un servizio di redazione del Documento di Rispondenza o Certificazione di Conformità in tutta Italia.
“Ci aspettiamo un intervento da parte delle autorità competenti – conclude Battipaglia nella nota - sia per reprimere questi fenomeni di vero e proprio malaffare, sia per tutelare la professionalità e l’onorabilità della categoria, sia per evitare che il cittadino sia portato a compiere scelte fuori dalle regole che non garantiscono affatto l’obiettivo finale della dichiarazione di conformità e cioè la sicurezza degli impianti”.
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