Ha formulato le richieste di condanna oggi il pm Gregorio Capasso nel corso del processo per la Variante Piave di Latina. Un anno e due mesi di reclusione per l'ex consigliere comunale Vincenzo Malvaso e dieci mesi e venti giorni per l'ex assessore Giuseppe Di Rubbo. Nel corso della prossima udienza, parleranno le difese degli altri imputati tra cui anche Ventura Monti e dei tecnici comunali che rischiano di essere rinviati a giudizio. Oggi davanti al giudice del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone è stata ricostruita l'inchiesta condotta dal Nipaf della Forestale e infine il magistrato ha chiesto le condanne con la relativa demolizione dell'edificio che era stato sequestrato dal gip. Le accuse per gli imputati sono quelle di abuso d'ufficio. 
Sia Malvaso che Di Rubbo, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato godendo così della riduzione di un terzo della pena. Il 17 luglio è prevista la sentenza e la decisione anche per gli altri imputati relativa alla richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm nei confronti del dirigente comunale Ventura Monti e poi di Marco Paccosi e Fabio De Marchi e il progettista e direttore dei lavori Antonio Petti. Al termine dell'intervento del pm è stato il turno delle arringhe delle difese con gli avvocati Renato Archidiacono, Giuseppe Poscia e Alessandro Paletta che assistono Malvaso e Di Rubbo e che hanno cercato di smontare le accuse sostenendo che non sussistono gli elementi costitutivi per contestare l'abuso d'ufficio, a partire dalla condotta degli imputati all'assenza di un ingiusto profitto nei confronti di Malvaso.