Sono i dati presentati oggi dall'Enea con il sesto Rapporto Annuale sull'Efficienza Energetica, nel quale si evidenzia che "al 2016 risultano effettuate 15mila diagnosi energetiche di aziende, un record in Europa, e le richieste di incentivi sul 'Conto Termico' per interventi di efficienza della Pa locale sono cresciute del 300%". Interventi che hanno portato a minori consumi di energia permettendo di risparmiare - dal 2005 ad oggi - 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas.
Se si estende l'analisi all'ultimo decennio (2007-2016), emerge che gli ecobonus hanno sostenuto circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali.
Quale il ruolo delle detrazioni fiscali? Nel periodo 2014-2016, la quota principale pari a 4,36 miliardi di euro ha riguardato la sostituzione di 1,9 milioni di serramenti, mentre 1,7 miliardi di euro sono stati destinati ad oltre 52mila interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate. I risparmi nel triennio sono stati di circa 3.300 GWh/anno e nel 2016 in particolare, i risparmi hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell'intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia.
La nota di presentazione dei dati spiega che "se si sommano gli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50%, ma con aliquote diverse dalla prima introduzione nel 1998), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, che hanno riguardato il 55% delle famiglie italiane in poco meno di 20 anni. Gli investimenti corrispondenti ammontano a 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica. Per quanto riguarda una stima dell'impatto occupazionale, nell'ultimo quadriennio 2013-2016 gli investimenti incentivati (sia per la riqualificazione energetica che per il recupero edilizio) hanno generato complessivamente circa 270mila posti di lavoro diretti ogni anno, che arrivano a oltre 400mila considerando anche l'indotto".
Ma le rose di risparmio energetico portano con sé anche delle spine, ovvero "ostacoli di tipo economico-finanziario e, soprattutto nel settore pubblico, la scarsa conoscenza degli strumenti e delle opportunità di interventi migliorativi frenano la diffusione dell'efficienza energetica". Secondo i dati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), nel 2016 la bolletta energetica complessiva della Pa per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni a livello centrale (35% per l'energia elettrica, 4% per il gas ed il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell'edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche.
Alla presenza del ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia, del viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova e del presidente del Gse Francesco Sperandini, il presidente dell'Enea, Federico Testa, ha rimarcato che "il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale, mentre per la Pa è necessario
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