772 milioni per l’antisismica e 285 milioni ad altri interventi di edilizia scolastica. Rinviata la ripartizione di 1,7 miliardi di euro della programmazione 2018-2020
Le Regioni avranno presto a disposizione 1,058 miliardi di euro per interventi di edilizia scolastica e messa in sicurezza antisismica delle scuole da realizzare nel triennio 2017-2019.
Le risorse, che provengono dal Fondo Investimenti da 46 miliardi di euro istituito dalla legge di Bilancio 2017 (L.232/2016), sono state ripartite tra le Regioni con una bozza di decreto del Miur che ha ricevuto il via libera dalla Conferenza Unificata.
Per gli altri interventi di edilizia scolastica il Miur potrà contare invece su 285,6 milioni di euro nel triennio 2017-2019.
Le risorse ripartite tra le Regioni saranno assegnate agli Enti locali per realizzare gli interventi individuati con la ricognizione degli edifici e le indagini diagnostiche sui solai e inseriti nei piani regionali per l'adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. La lista degli interventi sarà approvata con un decreto successivo.
Nei giorni scorsi è stato invece pubblicato in Gazzetta il decreto per la ripartizione di 321 milioni di euro tra Province e Città Metropolitane.
“Negli ultimi tre anni - ha spiegato il Presidente dell'Upi Achille Variati - di tutti i fondi stanziati per la messa in sicurezza delle scuole, non più del 14% è stato destinato alle scuole superiori. Per tagliare i soldi alle Province, sono stati penalizzati gli studenti medi che frequentano le scuole superiori, il 30% della popolazione scolastica Italiana”.
“Quando si parla di scuole superiori - ha continuato Variati -si decide della sicurezza di due milioni e mezzo di studenti. Ad oggi, dopo tre anni di finanziamenti del tutto insufficienti, queste scuole non sono a norma né per quanto riguarda la certificazione antincendio, né tantomeno per la certificazione antisismica. È per questi interventi che chiediamo attenzione”.
Le risorse, che provengono dal Fondo Investimenti da 46 miliardi di euro istituito dalla legge di Bilancio 2017 (L.232/2016), sono state ripartite tra le Regioni con una bozza di decreto del Miur che ha ricevuto il via libera dalla Conferenza Unificata.
Edilizia scolastica, gli interventi finanziati
Il totale di 1,058 miliardi finanzia due capitoli di spesa. Consultando la tabella degli interventi finanziati dal Fondo Investimenti (allegata al dpcm 21 luglio 2017) si evince che, nel triennio 2017-2019 il Miur avrà a disposizione 772 milioni di euro per la prevenzione del rischio sismico.Per gli altri interventi di edilizia scolastica il Miur potrà contare invece su 285,6 milioni di euro nel triennio 2017-2019.
Edilizia scolastica, la ripartizione regionale
È stata la Campania, con 149 milioni di euro, ad essersi aggiudicata la quota maggiore. Seguono l’Emilia Romagna, con 94,4 milioni, e la Calabria, con 87,5 milioni. In fondo alla classifica la Liguria con circa 20 milioni di euro, la Sardegna con circa 19 milioni e il Molise con quasi 17 milioni.Le risorse ripartite tra le Regioni saranno assegnate agli Enti locali per realizzare gli interventi individuati con la ricognizione degli edifici e le indagini diagnostiche sui solai e inseriti nei piani regionali per l'adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. La lista degli interventi sarà approvata con un decreto successivo.
Nei giorni scorsi è stato invece pubblicato in Gazzetta il decreto per la ripartizione di 321 milioni di euro tra Province e Città Metropolitane.
Programmazione 2018-2020, le Province frenano
All’ordine del giorno della Conferenza unificata c’era anche il decreto per la programmazione unica nazionale per il triennio 2018-2020, che avrebbe ripartito 1,7 miliardi di euro. L’approvazione è stata rinviata perché l’Unione delle province italiane (Upi) ha chiesto una riserva del 30% a favore delle scuole superiori.“Negli ultimi tre anni - ha spiegato il Presidente dell'Upi Achille Variati - di tutti i fondi stanziati per la messa in sicurezza delle scuole, non più del 14% è stato destinato alle scuole superiori. Per tagliare i soldi alle Province, sono stati penalizzati gli studenti medi che frequentano le scuole superiori, il 30% della popolazione scolastica Italiana”.
“Quando si parla di scuole superiori - ha continuato Variati -si decide della sicurezza di due milioni e mezzo di studenti. Ad oggi, dopo tre anni di finanziamenti del tutto insufficienti, queste scuole non sono a norma né per quanto riguarda la certificazione antincendio, né tantomeno per la certificazione antisismica. È per questi interventi che chiediamo attenzione”.
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