Piano Casa Lazio, i numeri della nuova legge
Incluse zone agricole, sopraelevazioni, demolizione e ricostruzione di edifici industriali
di Paola Mammarella
05/10/2010 - Via libera al nuovo Piano Casa del Lazio. La norma, approvata venerdì scorso dalla Giunta, modifica la Legge Regionale 21/2009 introducendo misure più permissive per l’ampliamento volumetrico degli edifici e la sostituzione edilizia attraverso demolizione e ricostruzione. Fin dall’insediamento del nuovo governo regionale la neopresidente Polverini aveva infatti espresso la volontà di introdurre maggiori liberalizzazioni per favorire il rilancio dell’edilizia.
Tra le principali novità c’è l’estensione delle misure di rilancio alle zone agricole, il via libera alle sopraelevazioni e alle demolizioni e ricostruzioni per gli edifici industriali, ma anche la possibilità di monetizzare le opere di urbanizzazione secondaria impossibili da realizzare attraverso il pagamento di un contributo straordinario pari al 50% degli oneri concessori dovuti ai sensi del Dpr 380/2001.
Gli edifici composti da più unità immobiliari possono essere ampliati secondo percentuali applicabili proporzionalmente alle singole abitazioni.
L’adeguamento sismico conseguente all’ampliamento da diritto ad un premio del 35% nelle zone sismiche 1 e sottozone 2a e 2b. Nelle sottozone 3a e 3b è invece riconosciuto un bonus del 25%.
La destinazione d’uso deve rimanere invariata per cinque anni. Il cambiamento da non residenziale a residenziale è invece ammesso, ad esclusione delle zone D ed E, per gli interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia con ampliamento fino al 30%, finalizzati al recupero di alloggi per far fronte alla tensione abitativa.
Gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali e produttivi ricadenti all’esterno delle zone C ed E danno diritto a un bonus fino al 35%, che sale al 60% per gli edifici plurifamiliari a destinazione residenziale superiori a 500 metri quadrati in stato di degrado. In ogni caso devono essere rispettate le distanze e le altezze previste dalle NTC.
Gli interventi possono essere realizzati con Dia e permesso di costruire da presentare entro il 31 dicembre 2013. La nuova bozza non recepisce quindi le novità della manovra estiva, che ha introdotto la Scia in sostituzione della Denuncia di inizio attività. I Comuni possono deliberare una riduzione degli oneri concessori fino al 30%.
I comuni possono reperire aree da destinare alla costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale. Sono invece obbligati a questa operazione i comuni con più di 25 mila abitanti.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2010/10/normativa/piano-casa-lazio-i-numeri-della-nuova-legge_20157_15.html
venerdì 8 ottobre 2010
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