domenica 20 ottobre 2019

Quanto costa avere il POS per obbligo pagamento con bancomat e carte di credito. Quali sono i costi reali del POS

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Quali sono i costi reali del POS
È stato stimato che un POS costa all’esercente 2.000 euro in media all’anno (con punte di 5.400 euro) e che impatta per circa il 2% sul guadagno effettivo di un’attività, mentre i costi complessivi variano notevolmente se si considera che vanno da 460 a 9.180 euro.
Anche se non tutti ne hanno piena consapevolezza (si stima che il 90% degli esercenti non conosce il costo reale del POS che ha installato), la spesa effettiva di un dispositivo è d...
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Quali sono i costi reali del POS

È stato stimato che un POS costa all’esercente 2.000 euro in media all’anno (con punte di 5.400 euro) e che impatta per circa il 2% sul guadagno effettivo di un’attività, mentre i costi complessivi variano notevolmente se si considera che vanno da 460 a 9.180 euro.
Anche se non tutti ne hanno piena consapevolezza (si stima che il 90% degli esercenti non conosce il costo reale del POS che ha installato), la spesa effettiva di un dispositivo è data dalla somma di più voci:
  • acquisto o noleggio del dispositivo: il POS potrebbe essere incluso nel canone oppure venduto separatamente;
  • installazione: riguarda i costi dell’hardware, dell’attribuzione dei codici per abilitare il proprietario all’uso del POS, e del tecnico che deve intervenire a domicilio per l’attivazione del terminale e le relative verifiche di funzionamento. Se la banca o l’azienda lo prevede, l’installazione può avvenire anche da remoto, tagliando questa spesa dalle voci di calcolo del costo del terminale;
  • canone mensile: si tratta della spesa fissa mensile che si deve pagare per il comodato d’uso del POS e/o per i servizi ad esso relativi. In alcuni casi potrebbe essere a costo zero (come nei POS mobile) ma troppo spesso si commette l’errore di valutare quasi solo esclusivamente questo dato, ignorando tutti gli altri; comunque, in linea di massima, il canone mensile ha un costo che va dagli 0 ai 24 euro;
  • commissione fissa sulle transazioni: è il costo fisso che solitamente viene applicato dalla banca per ogni transazione effettuata. Generalmente si tratta di un costo che va da qualche centesimo a qualche euro in base al tipo di carta (credito o debito);
  • commissione percentuale sulle transazioni: è un costo che viene applicato a ogni transazione secondo una percentuale definita nel contratto, quindi legato direttamente all’importo della transazione. Viene fissato dall’ente con cui si sottoscrive il contratto; normalmente varia in base al circuito a cui appartiene la carta (Bancomat, Visa, Mastercard, American Express) e al tipo di carta, personale (consumer) o aziendale (business). Il fatto che vengano previste commissioni in percentuale non significa che non vengano applicate commissioni fisse, e viceversa;
  • sconti su transati elevati: per contratto potrebbe essere applicata una riduzione dei costi delle commissioni se si supera un certo importo di transato annuo. Per esempio, potrebbe essere stabilito che se si superano 100.000 euro di transato, si potrebbe ottenere uno sconto di -0,50% su ogni commissione (è il caso di attività che incassano molto, come supermercati e grandi catene);
  • assistenza tecnica: questa voce è spesso sottovalutata. L’aiuto di tecnici e operatori per l’installazione del POS o per risolvere eventuali problemi derivanti dall’uso non è sempre incluso nel prezzo di installazione o nel canone mensile, ma potrebbe talvolta essere a pagamento.

Le offerte POS sul mercato

Oltre al canone fisso mensile, le voci che incidono di più sul costo del POS sono le commissioni, che, come si è visto poco sopra, possono essere di due tipi, fisse e variabili, e si ritrovano applicate tanto nei POS gestiti dalle banche quanto in quelli mobile da esse svincolate.
Il panorama di offerte attualmente presenti sul mercato, quindi, dipendono da queste e differiscono a seconda delle banche o delle aziende che definiscono i costi e l’eventuale combinazione fra le due. Nel dettaglio, la scelta per un esercente può ricadere essenzialmente su quattro tipologie di offerte, che spiegheremo nel dettaglio anche avvalendoci dello stesso esempio per tutte: un esercente ha un incasso POS annuo di 30.000 euro, raggiunto in 1000 transazioni.

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