lunedì 1 luglio 2019

Via libera in ottava commissione a legge su aree a elevato rischio ambientale Il testo sarà esaminato dall’Aula già a partire da mercoledì 3 luglio.

http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=commissioniNewsDettaglio&id=2298&cid=8
La commissione Agricoltura, Ambiente, del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Valerio Novelli (M5s), ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 124 “Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale”, primo firmatario il consigliere Marco Cacciatore (M5s). Il voto definitivo è arrivato dopo il passaggio del provvedimento in commissione Bilancio, dove si è stabilito di rimettere all’Aula la decisione sulle norme finanziarie. Il testo passa ora all’esame del Consiglio, il cui inizio è previsto già per mercoledì 3 luglio.

La proposta di legge licenziata oggi disciplina l’individuazione delle aree a elevato rischio di crisi ambientale e le misure per l’eliminazione o la riduzione dei fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale, segnalati dai relativi piani di risanamento. Nel testo votato oggi, all’articolo due, viene specificato cosa si intende per elevato rischio ambientale: la presenza di fattori in grado di causare effetti non desiderati sulle persone, sulle risorse ambientali, sulle componenti storico-culturali, sul patrimonio edilizio, sull’organizzazione territoriale ed economica in genere e, infine, sulla fruizione del territorio. Lo stesso articolo due specifica le condizioni che – anche singolarmente – determinano l’individuazione delle aree a rischio da parte della Giunta regionale:

a)     Gravi alterazioni degli equilibri ecologici del suolo e del sottosuolo, nell’atmosfera, nelle acque superficiali e sotterranee, compresi i sedimenti fluviali, lacuali e marini;
b)     Elevata concentrazione di stabilimenti industriali con possibilità di incidenti rilevanti, di infrastrutture, di impianti per la gestione dei rifiuti;
c)     Impianti, anche in fase di smaltimento, che impieghino materiali radioattivi destinati alla fabbricazione e stoccaggio del combustibile nucleare e dei rifiuti radioattivi.

Per ciascuna area dichiarata a elevato rischio di crisi ambientale, viene redatto un piano di risanamento, che individua le misure urgenti da attivare per rimuovere i fenomeni in atto e le situazioni di rischio e, di conseguenza, le misure per avviare il recupero ambientale e la riqualificazione dell’area. All’interno delle aree individuate, la Regione e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, possono arrivare a vietare la realizzazione di nuovi edifici residenziali, lavorativi, sportivi, di culto o ricreativi.

Hanno votato a favore del provvedimento, oltre al presidente Novelli, i consiglieri Daniele Ognibene (Leu nel Lazio), Silvia Blasi (M5s) e Gianluca Quadrana (Lista Civica Zingaretti).A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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