sabato 3 marzo 2018

Latina e le richieste di denaro da un dipendente pubblico, tu chiamala se vuoi ancora giustizia

Latina è una provincia difficile. Qualche anno fa nell'iniziativa nazionale di Libera, un giornalista moderato di un quotidiano cattolico rivelava che secondo una persona importante degli investigatori delle forze dell'ordine della provincia di Latina gli aveva confidato che la nostra, dieci anni prima, la stavamo perdendo con una forte infiltrazione della malavita. Le inchieste, gli arresti e i sequestri che si sono succeduti dal 2014 ad oggi, hanno colpito nel settore dei rifiuti, degli appalti in genere nei lavori pubblici, processi, fallimenti, esecuzioni immobiliari, con molti indagati, arrestati o sotto processo nella pubblica amministrazione. Dipendenti, dirigenti, consiglieri, giudici, incaricati dalla procura o dal Tribunale di Latina per fallimenti, assessori, sindaci, gli ultimi due presidenti della provincia hanno dovuto interrompere per questo motivo il loro incarico, indagati anche gli ultimi 4 presidenti della regione, alcuni poi usciti dai processi oppure hanno usufruito della prescrizione. Lavori in diversi uffici, come professionisti in molti comuni non è certo facile. Qualche anno fa un dipendente di un ufficio pubblico chiede ad un professionista una somma per svolgere una pratica. Il professionista segnala al dirigente dell'ufficio la richiesta. Scattano denuncia e indagine. Inizia il processo. L'avvocato difensore del dipendente imputato e il dipendente indagato non si presentano all'udienza. Si presenta invece il fratello dell'avvocato, anch'esso avvocato, chiedendo il rinvio dell'udienza esibendo un certificato medico del fratello avvocato. Secondo il certificato medico il fratello difensore era malato fino al giorno prima. Il giudice rinvia. Eppure il fratello avvocato poteva svolgere, in vece del fratello, l'incarico e dibattere. 



















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