lunedì 3 dicembre 2012
accatastamento fabbricati rurali proroga a maggio 2013
Notizia ufficiosa (fonte dipendente agenzia del Territorio di Latina) l'accatastamento dei fabbricati rurali è stato prorogato a maggio 2013 come richiesto dal consiglio nazionale dei geometri
sanatoria fabbricati fantasma scadenza 2 aprile ricorsi entro entro 20 gennaio
Sanatoria catastale, ultimi aggiornamenti entro il 2 aprile 2013 Pubblicato l’elenco degli immobili ‘fantasma’ cui applicare la rendita presunta, ricorsi entro il 30 gennaio di Paola Mammarella 04/12/2012 - Prosegue l’iter dell’emersione degli immobili fantasma. È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di venerdì 30 novembre l'elenco dei Comuni (vedere http://www.edilportale.com/normativa/comunicato/2000/agenzia-del-territorio-elenco-dei-comuni-interessati-dalla-seconda-fase-dell-attivita-di-attribuzione_13575.html) in cui sono stati individuati i fabbricati non dichiarati in Catasto, ai quali verrà ora applicata una rendita presunta. In base al Decreto legge fiscale 16/2012 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/16/disposizioni-urgenti-in-materia-di-semplificazioni-tributarie-di-efficientamento-e-potenziamento-delle_12138.html), per le unità immobiliari a cui è stata attribuita la rendita presunta si deve presentare domanda di aggiornamento catastale entro 120 giorni dalla pubblicazione del comunicato in Gazzetta Ufficiale. Le istanze andrebbero quindi consegnate entro il 30 marzo 2013, ma trattandosi di un sabato il termine slitta al 2 aprile. La mancata presentazione dell’atti di aggiornamento implica l’applicazione di sanzioni amministrative quadruplicate, come previsto dal Decreto legislativo 23/2011 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legislativo/2011/23/disposizioni-in-materia-di-federalismo-fiscale-municipale_11813.html) sul federalismo fiscale. Nel caso in cui non ci sia accordo sui dati contenuti negli atti di attribuzione della rendita presunta, è possibile presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale competente entro il 30 gennaio 2013, vale a dire nei 60 giorni a decorrere dalla pubblicazione del comunicato in Gazzetta Ufficiale. Le procedure indicate dall’Agenzia del territorio completano la seconda fase del processo di regolarizzazione degli immobili. A maggio scorso, il completamento della prima fase della sanatoria catastale ha fatto stimare un aumento del gettito pari a 472 milioni di euro, di cui 356 milioni rilevanti ai fini Imu, 110 milioni ai fini dell’imposta sui rediti, cioè Irpef e cedolare secca, e 6 milioni per l’imposta di registro sui canoni di locazione (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2012/05/ambiente/pubblicate-le-rendite-delle-case-fantasma-aumenta-il-gettito-imu_27349_52.html ). Una volta che gli edifici prima ignoti vengono dichiarati, questi vengono infatti tassati in base alla consistenza e alle caratteristiche emerse durante i rilievi. Ricordiamo che la sanatoria catastale è stata prevista dal Decreto Legge 78/2010 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2010/78/misure-urgenti-in-materia-di-stabilizzazione-finanziaria-e-di-competitivita-economica-(suppl.-ordinario_11549.html) per stanare gli edifici completamente sconosciuti o le modifiche edilizie che, anche se autorizzate, non sono mai state dichiarate in Catasto per evitare il pagamento di tasse maggiorate. Come già spiegato dall’Agenzia del Territorio, si tratta di una regolarizzazione diversa dal condono perché durante i rilievi i tecnici possono scoprire solo se l’immobile è accatastato, ma non se è privo dei permessi edilizi e urbanistici. Un accertamento che è invece di competenza del Comune (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2011/10/normativa/condono-e-case-fantasma-regolarizzazioni-slegate-tra-loro_24390_15.html). (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2012/12/normativa/sanatoria-catastale-ultimi-aggiornamenti-entro-il-2-aprile-2013_30624_15.html
Illuminazione pubblica più efficiente, le Linee Guida dell’Enea
http://www.edilportale.com/news/2012/12/risparmio-energetico/illuminazione-pubblica-pi%C3%B9-efficiente-le-linee-guida-dell-enea_30621_27.html Uno strumento per aiutare i Comuni a ridurre i consumi di Rossella Calabrese 04/12/2012 - Sono state presentate ieri le Linee Guida dell’Enea (http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2012/enea-i-fondamentali-per-una-gestione-efficiente-degli-impianti-di-pubblica-illuminazione_13578.html) per per l’efficienza dell’illuminazione pubblica, uno strumento di supporto rivolto ai Comuni, per una gestione efficiente del servizio di pubblica illuminazione. Il documento è stato presentato nel corso del convegno “Lumière. L’illuminazione pubblica nella prospettiva della Smart city”, organizzato dall’ENEA, in collaborazione con CRIET - Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio. Il Progetto Lumière (http://www.progettolumiere.enea.it/), finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Ricerca di Sistema Elettrico con il MiSE, ha visto l’adesione di circa 450 Comuni, e ha permesso all’ENEA di identificare le esigenze delle Amministrazioni Locali e le principali difficoltà connesse alle carenze tecnico-amministrative nella pianificazione degli interventi di efficientamento del sistema di illuminazione pubblica. Le principali esigenze riguardano: impianti più efficienti ed innovativi, minori consumi energetici e minori costi, minore impatto ambientale, ecc. Nascono da questa esperienza le Linee Guida per i Comuni, una sorta di vademecum di supporto per le istituzioni e per la Pubblica Amministrazione per la messa a punto di interventi finalizzati a ridurre i consumi migliorando l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica. Questo strumento fornisce strumenti, metodologie ed informazioni chiare sui procedimenti di natura amministrativa e finanziaria da espletare, sulla normativa nazionale ed europea, nonché su tematiche di natura tecnica e sulle competenze necessarie per attuare una riqualificazione innovativa dell’intero sistema. A titolo di esempio, tra gli aspetti contenuti nelle Linee Guida ci sono: il modello standardizzato di audit energetico, che permette di valutare il risultato degli interventi di riqualificazione energetica progettati; lo schema guidato per la redazione dei PRIC, documento che deve essere redatto dai Comuni per registrare lo stato di manutenzione degli impianti; le linee guida per la redazione dei bandi utili per la predisposizione dei bandi di gara e i format contrattuali. Dall’esperienza del progetto Lumière prende ora il via l’Osservatorio Nazionale Lumiere, in cui confluiscono tutti gli operatori che sono stati già coinvolti sia direttamente che indirettamente per avviare una riorganizzazione organica del settore dei processi di riqualificazione e gestione della rete di pubblica illuminazione, in modo da favorire la diffusione del modello sperimentale messo a punto dall’ENEA. Con l’applicazione di “tecnologie smart” alla rete dell’illuminazione pubblica l’ENEA intende contribuire alla trasformazione energetica ed ambientale delle nostre città, nell’ottica della sostenibilità delle smart city del futuro. “L’illuminazione pubblica è uno dei servizi di primaria importanza per i cittadini - ha sottolineato Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA -, che presenta significative potenzialità di risparmio energetico”. “L’illuminazione pubblica rappresenta a livello nazionale il 12% del totale dell’energia elettrica consumata per i sistemi di illuminazione pubblici e privati - ha proseguito Lelli -. Si stima che con l’attuazione di interventi idonei a rendere il sistema più efficiente si possano ridurre i consumi del 30% circa, con una contrazione dei consumi pari a circa 2 TWh l’anno, con un risparmio economico di circa 400 milioni di euro l’anno”. Ricordiamo che alcune settimane fa il Governo aveva proposto l’Operazione “Cieli bui”, ovvero lo spegnimento o l’affievolimento dell’illuminazione pubblica delle aree urbane o extraurbane durante la notte, per il contenimento della spesa pubblica e il risparmio energetico (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/da-giugno-iva-al-22-via-libera-al-disegno-di-legge-di-stabilit%C3%A0_29781_15.htmlhttp:/www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/da-giugno-iva-al-22-via-libera-al-disegno-di-legge-di-stabilit%C3%A0_29781_15.html). La proposta è stata bocciata dalla Camera. (riproduzione riservata)
lunedì 19 novembre 2012
nulla rendita catastale senza sopralluogo e stima diretta fabbricati
Edifici rurali, per la rendita obbligatorio il sopralluogo
Cassazione: impossibile classificare un immobile come urbano senza la stima diretta
di Paola Mammarella
20/11/2012 - Un fabbricato rurale non può essere dichiarato urbano senza il preventivo sopralluogo di un tecnico. Lo ha affermato la Cassazione, che con la sentenza 19215/2012 ha chiarito che solo con la stima diretta dell’immobile è possibile cambiarne il classamento e l’importo dei tributi dovuti.
Nel caso esaminato dalla Cassazione, l’Agenzia del Territorio aveva stabilito il carattere urbano di tre immobili, che non essendo più classificati come rurali avrebbero dovuto pagare imposte più alte.
Come lamentato dai proprietari degli edifici, che ne difendevano la classificazione in categoria rurale, il tecnico aveva compilato la perizia senza prima effettuare un sopralluogo né considerare che i manufatti erano destinati ad attività agrituristica.
Dopo una serie di ricorsi, presentati alla Commissione Tributaria provinciale e successivamente a quella regionale, la Cassazione ha dato ragione al contribuente perché il tecnico nell’effettuare il passaggio di classamento da rurale a urbano si era basato solo sui dati di altri immobili analoghi.
Per la Cassazione, il criterio della comparazione ha solo valore rafforzativo e serve a confermare le valutazioni emerse dal sopralluogo. Al contrario, non si può attribuire una rendita solo sulla base di situazioni simili.
Ricordiamo che, ai sensi della Manovra Salva Italia, scade venerdì 30 novembre il termine per dichiarare al Catasto edilizio urbano gli immobili iscritti al Catasto terreni.
Per evitare il pagamento dell’Ici riferita al 2011 è stata inoltre data la possibilità di riconoscimento della ruralità degli immobili. Dal 2012, con l’avvento dell’Imu, gli edifici rurali non sono più esenti dall’imposta municipale, ma possono continuare a beneficiare di aliquote agevolate.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/11/normativa/edifici-rurali-per-la-rendita-obbligatorio-il-sopralluogo_30422_15.html
mercoledì 14 novembre 2012
proroga accatastamenti fabbricati rurali a maggio 2013 dopo la bocciatura del governo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/14/imu-governo-ko-in-commissione-su-immobili-rurali/414045/
Fisco, governo ko in commissione su immobili rurali
Via libera contro il parere dell'esecutivo ad una risoluzione sull'accatastamento in commissione Finanze alla Camera. La risoluzione impegna il governo a valutare una proroga fino a maggio 2013 per la dichiarazione dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 14 novembre 2012Commenti (11)
Più informazioni su: Fisco, Governo, Governo Tecnico, Immobili, Imu.
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Via libera contro il parere del Governo ad una risoluzione sull’accatastamento degli immobili rurali in commissione Finanze alla Camera. La risoluzione impegna il governo a valutare una proroga fino a maggio 2013 per la dichiarazione dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni. Il termine precedente era il 30 novembre. Il ‘no’ del Governo era stato motivato durante una seduta alla fine di ottobre dal sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani: “Un’eventuale proroga – spiegava – inciderebbe sulla quantificazione della base imponibile ai fini dell’Imu con una riduzione del gettito fiscale di competenza dello Stato dei comuni tenendo conto, altresì, della non imponibilità dei fabbricati strumentali ubicati nelle zone montane”.
Quando a luglio era stato fatto un primo bilancio sugli incassi dell’Imu si era calcolato che all’importo di circa 19 miliardi (risultato proiettato a fine anno dopo l’incasso di giugno) si sarebbero dovuti aggiungere la stima del gettito Imu per o versamenti relativi a fabbricati rurali da accatastare entro novembre che, nelle previsioni, avrebbero dovuto procedere con il saldo di dicembre (70 milioni di euro).
“Ci sono molti problemi che riguardano soprattutto la funzionalità degli uffici e ritardi di accatastamento”, spiega il presidente della commissione, Gianfranco Conte, dopo il via libera. La risoluzione votata impegna quindi il governo a “fare una proroga concernente le procedure di accatastamento al prossimo maggio o, in alternativa, a non comminare le sanzioni per ritardata presentazione entro lo stesso termine”. Il parere della commissione è stato unanime.
martedì 16 ottobre 2012
dichiarazioni IMU entro venerdì 19 pareri sulla bozza
Dichiarazioni IMU, entro venerdì i pareri sulla bozza Sul sito del Dipartimento delle Finanze consultazione aperta sul modello di dichiarazione di Paola Mammarella 17/10/2012 - Scade venerdì 19 ottobre la possibilità di partecipare alla consultazione pubblica sulla stesura della dichiarazione Imu. Il Dipartimento delle Finanze ha attivato sul proprio sito web una pagina (vedere http://www.finanze.gov.it/servizi/consult/index.php?op=add) per acquisire le osservazioni e i commenti dei contribuenti. La novità riguarda in primo luogo i proprietari di immobili la cui situazione è cambiata in modo tale da determinare variazioni nell’importo dell’imposta. Con la dichiarazione vengono segnalate infatti le variazioni che non possono essere acquisite tramite la banca dati catastale, come i casi di immobili che non sono più abitazione principale o di coniugi che fissano la propria residenza in abitazioni diverse. Al momento una bozza di dichiarazione è stata predisposta dallo schema di DM emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che contiene anche le linee guida per la compilazione. Per il corretto invio dei contributi, gli interessati dovranno rispondere, entro 24 ore, alla e-mail che sarà inviata al completamento della procedura. Al termine della consultazione, sul sito del Ministero sarà anche pubblicata una sintesi delle proposte presentate. Ricordiamo che il termine per la presentazione delle dichiarazioni Imu sulle variazioni rilevanti scade il 30 novembre. Si tratta di una proroga decisa dal DL 174/2012(vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/174/disposizioni-urgenti-in-materia-di-finanza-e-funzionamento-degli-enti-territoriali-nonche-ulteriori_13269.html)in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali. La deadline iniziale era invece prevista per il 30 settembre, ma è stato necessario più tempo per la predisposizione dei modelli (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/imu-le-dichiarazioni-slittano-al-30-novembre_29710_15.html). (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/dichiarazioni-imu-entro-venerd%C3%AC-i-pareri-sulla-bozza_29880_15.html
semplificazione pratiche edilizie e sicurezza sul lavoro, via silenzio rifiuto
Via il silenzio rifiuto sul rilascio del permesso di costruire Approvate in Consiglio dei Ministri le misure per la semplificazione delle pratiche edilizie e della sicurezza sul lavoro di Paola Mammarella 17/10/2012 - Via alla semplificazione in edilizia e nella sicurezza sul lavoro. Il Consiglio dei Ministri di ieri ha dato l’ok al pacchetto semplificazioni (vedere bozza non ancora in vigore http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/pacchetto-semplificazione_13123.html), predisposto per completare l’iter del Decreto Legge 5/2012 (http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/5/disposizioni-urgenti-in-materia-di-semplificazione-e-di-sviluppo_12108.html).Tempi più brevi per l’edilizia Prevista la semplificazione del permesso di costruire, con tempi certi per la conclusione del procedimento. Il testo votato dal CdM elimina il silenzio rifiuto nei casi in cui siano presenti vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. Non sarà quindi più tollerata l’inerzia delle Amministrazioni, che dovranno sempre giungere a un provvedimento espresso. Le misure sulla semplificazione intervengono anche sull’autorizzazione paesaggistica per assicurare la certezza dei tempi di conclusione del procedimento. In particolare il testo prevede che, una volta decorso il termine di quarantacinque giorni per la pronuncia da parte del soprintendente, l’amministrazione competente abbia l’obbligo di provvedere sulla domanda di autorizzazione. A livello ambientale è inoltre in fase di definizione un complesso di norme che, fermi restando i livelli di tutela, introducano snellimenti procedurali nel rispetto degli standard comunitari. Sicurezza sul lavoro Con lo slogan “più sicurezza e meno carte” il testo approvato semplifica gli adempimenti formali in materia di sicurezza sul lavoro e rafforza gli aspetti sostanziali della disciplina. Come emerge dalle dichiarazioni rilasciate al termine del Consiglio dei Ministri, l’adozione di modelli e procedure semplificati consentirà un risparmio pari a 3,7 miliardi di euro, che potranno essere spostati dagli adempimenti burocratici ed investiti per la tutela effettiva della sicurezza. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/via-il-silenzio-rifiuto-sul-rilascio-del-permesso-di-costruire_29893_15.html
lunedì 15 ottobre 2012
rivalutazioni aree fabbricabili agevolazioni per chi costruisce
Rivalutazione aree fabbricabili, le novità per chi costruisce
L’Agenzia delle Entrate spiega cosa fare dopo la proroga a dieci anni del termine per edificare
16/10/2012 - La proroga dei termini per la rivalutazione delle aree fabbricabili apre più possibilità per i proprietari che non hanno ancora realizzato nessuna costruzione sui propri terreni. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 94/E/2012.
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Le Entrate hanno spiegato che la Finanziaria 2006consentiva di rivalutare le aree fabbricabili non ancora edificate e risultanti tali dopo la demolizione di un edificio esistente. Per usufruire di questa possibilità, la presenza delle aree doveva risultare nel bilancio dell’anno in corso al 31 dicembre 2004, mentre la rivalutazione doveva essere eseguita nel bilancio in corso al 31 dicembre 2005.
Per beneficiare degli effetti della rivalutazione, l’utilizzazione edificatoria doveva avvenire nei cinque anni successivi. Ciò significa che entro questo termine la costruzione doveva essere iniziata. In caso contrario si sarebbero persi i benefici e sarebbe stato riconosciuto un credito per l’imposta sostitutiva pagata.
A sua volta, il credito di imposta poteva essere utilizzato dopo la scadenza del termine quinquennale.
La Legge 14/2012 ha allungato a dieci anni il termine per l’utilizzo edificatorio delle aree. I soggetti che non hanno realizzato costruzioni nei cinque anni precedenti hanno ora a disposizione due possibilità. Da una parte possono non intraprendere nessuna azione se non intendono utilizzare i cinque anni residui per realizzare delle costruzioni.
Nel caso in cui, invece, vogliano sfruttare la proroga della possibilità edificatoria, devono versare nella dichiarazione dei redditi 2012 il credito di imposta, utilizzato come compensazione dell’imposta sostitutiva pagata.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/rivalutazione-aree-fabbricabili-le-novit%C3%A0-per-chi-costruisce_29852_15.html
domenica 14 ottobre 2012
bonus ristrutturazioni e risparmio energetico esclusi dai tagli
Bonus ristrutturazioni e risparmio energetico esclusi dai tagli
Agli interventi per il recupero del patrimonio edilizio non si applicano le riduzioni della Legge di Stabilità
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12/10/2012 - Ristrutturazioni ed interventi per il risparmio energetico esclusi dai tagli retroattivi alle detrazioni previsti dal disegno di legge di stabilità.
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L’analisi del documento, che il Governo presenterà lunedì in versione definitiva, aveva suscitato non poche preoccupazioni nei contribuenti che, invogliati dall’innalzamento degli incentivi e dei tetti di spesa, avevano avviato interventi per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica delle proprie abitazioni.
Cosa prevede la legge di stabilità
Il testo introduce una franchigia di 250 euro annui per le deduzioni di cui usufruiscono i soggetti con un reddito maggiore di 15 mila euro. Ciò significa che per spese fino alla soglia di 250 euro, sostenute da contribuenti con un reddito che supera i 15 mila euro annui, non sarà possibile ottenere nessuno sconto in sede di dichiarazione dei redditi.
La legge di stabilità introduce inoltre un tetto annuo di 3 mila euro per le detrazioni fiscali.
In deroga alle disposizioni dello Statuto del Contribuente, le disposizioni si applicano da subito, cioè dal periodo di imposta 2012, quindi anche per spese già sostenute, che vedono cambiare il proprio regime di agevolazione.
Al contrario, il taglio di un punto percentuale delle aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito si applicherà a partire dai redditi percepiti nel 2013 e non compenserà da subito la riduzione delle agevolazioni.
Ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche
Gli interventi per il recupero edilizio ed il risparmio energetico sono però esclusi sia dal tetto dei 3 mila euro che dalla franchigia dei 250 euro perché non rientrano nelle spese contemplate dall’articolo 15 del Tuir, Testo unico per le imposte sui redditi, che viene coinvolto dalle modifiche apportate dalla Legge di Stabilità.
Queste spese continueranno ad usufruire delle detrazioni previste dalla normativa vigente.
Le spese per gli interventi di riqualificazione energeticadegli edifici continueranno ad usufruire della detrazione del 55% fino al 30 giugno 2013, così come previsto dalla proroga introdotta con il DL 83/2012, contenente misure urgenti per la crescita.
In base allo stesso decreto, le ristrutturazioni saranno agevolabili al 50% fino al fino al 30 giugno 2013, mentre dal primo luglio si tornerà automaticamente al bonus del 36%. Stessa sorte toccherà ai tetti di spesa. I 96 mila euro previsti dal Dl per la crescita torneranno a 48 mila euro a partire dal primo luglio 2013 (Leggi Tutto).
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/bonus-ristrutturazioni-e-risparmio-energetico-esclusi-dai-tagli_29815_15.html
immobili per il casto non è rilevante l'interesse storico
Immobili, per il Catasto non è rilevante l’interesse storico
I vincoli determinano invece sconti fiscali e si può chiederne l’annotazione nei registri immobiliari
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12/10/2012 - Il riconoscimento dell’interesse culturale di un immobile non influisce sul suo classamento catastale. Lo ha spiegato l’Agenzia del Territorio con la circolare 5/2012 emanata nei giorni scorsi.
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Secondo quanto emerge dal testo della circolare, la categoria catastale viene attribuita basandosi unicamente sulla destinazione dell’unità immobiliare, sulle sue caratteristiche e sul contesto territoriale e urbanistico.
Dal momento che l’interesse storico – culturale e la presenza di vincoli incidono invece sul regime tributario, il proprietario dell’immobile può chiedere, attraverso una domanda di annotazione, che il carattere di bene culturale risulti anche in Catasto e nei registri immobiliari.
Il chiarimento dell’Agenzia del Territorio si è reso necessario in seguito ai dubbi, manifestati da numerosi contribuenti, sulla possibilità di attribuire agli immobili di interesse storico la categoria catastale A/9 – Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
L’Agenzia del Territorio ha ricordato che la disciplina sul patrimonio culturale è contenuta nel D.lgs. 42/2004 e che il riconoscimento dell’interesse culturale avviene con l’adozione di una verifica o di una dichiarazione, a seconda che la proprietà dell’immobile faccia capo a pubbliche amministrazioni o a privati. Dopo l’accertamento, l’immobile è sottoposto a tutela e devono essere rispettati una serie di vincoli, che danno luogo a diverse agevolazioni fiscali.
Il classamento dell’immobile segue invece le regole del Dpr 1142/1949, che sono indipendenti dalle modalità con cui è accertato il suo l’interesse culturale.
La categoria A/9 non è quindi quella di riferimento per gli edifici di interesse storico, che in base alla zona censuaria e all’utilizzo possono trovarsi anche in altre categorie catastali.
L’inquadramento nella categoria A/9, si legge nella circolare del Territorio, dipende esclusivamente dalle caratteristiche costruttive e tipologiche.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/10/topografia/immobili-per-il-catasto-non-%C3%A8-rilevante-l-interesse-storico_29803_24.html
competenza professionale geometri ddl 1865 Vicari
Geometri: sul ddl 1865, Vicari si appella al Ministro dell’Istruzione
La senatrice interviene per ‘‘tutelare la professionalità ed il ruolo dei geometri’’
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12/10/2012 - La senatrice del Pdl Simona Vicari torna in campo in prima persona per “tutelare la professionalità ed il ruolo dei geometri” e fa sapere dal suo blog di aver inviato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo.
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Vicari, ricordiamo, è prima firmataria del disegno di legge 1865 che estende le competenze progettuali dei geometri e dei periti consentendo loro di occuparsi di progettazione architettonica.
L’iter del provvedimento in Senato era fermo da alcuni mesi ma a fine settembre i geometri, nel corso di una manifestazione nazionale, hanno chiesto di farlo ripartire (leggi tutto).
Nella prima seduta della Commissione dopo tale richiesta, è stato ascoltato il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori il cui Presidente,Leopoldo Freyrie, ha ribadito il “parere assolutamente contrario al ddl 1865” e ha definito “anacronistico proporre norme che, contro le indicazioni comunitarie, estendono le competenze di una categoria a danno di un’altra”, “così come anacronistici e del tutto inutili - ha aggiunto il Presidente del Cnappc - si sono dimostrati tutti i tentativi di forzare la definizione di ‘modesta dimensione’ di una costruzione” (leggi tutto).
Ma Simona Vicari non ci sta e stigmatizza “l’atteggiamento di negazione emerso da parte di Ordini professionali, organi consultivi e giurisdizionali, della competenza dei geometri nelle materie e nelle attività ad esse sottoposte in sede di esame di abilitazione in attuazione della legge”.
Una situazione - a parere di Vicari - non sostenibile ed inaccettabile in quanto “il Ministero ha provveduto annualmente ad individuare la casistica applicativa di competenza dei Geometri sottoposta agli aspiranti Geometri in sede di esame di abilitazione, la cui competenza pratica è stata valutata dalle Commissioni di valutazione all’uopo nominati”.
Inoltre - ricorda Vicari - “a partire dall’anno 1986 il Ministero per la Pubblica Istruzione, oggi Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al fine di valutare la competenza preliminare all’esercizio della professione, ha sottoposto agli aspiranti geometri delle prove scritto-grafiche aventi ad oggetto la redazione di progetti rientranti tra le costruzioni e le materie di competenza degli stessi”.
In definitiva la senatrice chiede al Ministro Profumo di agire per “affermare il valore abilitativo dell’esame di Stato ed evitare la condizione di incertezza determinata da comportamenti fondati su erronee interpretazioni di quanto indicato da questo Ministero nella individuazione delle materie di competenza dei geometri, oggetto dei programmi di esame”.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/10/professione/geometri-sul-ddl-1865-vicari-si-appella-al-ministro-dell-istruzione_29806_33.html
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