domenica 30 aprile 2023

ARPA Toscana: nuovo opuscolo informativo sul radon

 tratto da https://www.snpambiente.it/2023/04/26/arpa-toscana-nuovo-opuscolo-informativo-sul-radon/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=arpa-toscana-nuovo-opuscolo-informativo-sul-radon

È stato pubblicato il ventesimo numero della collana “Chi fa cosa in Toscana” dedicato al radon. L’opuscolo contiene alcune semplici indicazioni per

  • conoscere quale sia la distribuzione media di radon in Toscana
  • sapere a chi rivolgersi per misurare il radon nella propria abitazione
  • avere chiarimenti sugli aspetti relativi alla salute connessi alla presenza di radon

La collana è nata nel 2016 su iniziativa del settore Informazione e comunicazione di ARPA Toscana per aiutare i cittadini ad individuare l’ente competente a cui rivolgersi in caso di specifici problemi ambientali. Infatti, le competenze riguardo alle diverse matrici ambientali sono spesso suddivise fra diverse amministrazioni e non è facile – talvolta neppure per gli addetti ai lavori – capire a chi rivolgersi per uno specifico problema.

La serie “Chi fa cosa in Toscana” affronta numerose tematiche: rumore, inquinamento delle acque, fumi e cattivi odori, campi elettromagnetici, abbandono di rifiuti, gestione di sfalci e potature, amianto, scarichi domestici.

A questo strumento informativo si affiancano:

  • le sezioni del sito Web dedicate ai diversi Temi ambientali (acqua, aria, biodiversità, ecc.) che inquadrano i singoli argomenti evidenziando i compiti dell’Agenzia e facendo da punto di partenza per accedere ad altre risorse disponibili (notizie, documentazione, normativa, dati e mappe),
  • le schede informative, opuscoli (disponibili anche in formato cartaceo) che, con un linguaggio divulgativo, trattano argomenti ambientali; ricordiamo le ultime pubblicate: Biossido di azoto, VIA – Valutazione di impatto ambientale, Marine Strategy in Toscana;
  • le FAQ (risposte a domande frequenti), nelle quali sono raccolte informazioni di carattere pratico su singoli e specifici argomenti che possono interessare la cittadinanza. Tra queste anche le FAQ relative al Radon.

Ricordiamo, infine, che la cittadinanza può contattare gli operatori URP di ARPA Toscana al numero verde gratuito 800-800400 (dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e il martedì e il giovedì anche dalle 14:00 alle 16:30) o inviare un messaggio mail a urp@arpat.toscana.it.

Vivere in condominio Guida informativa per chi acquista un immobile

 tratto da https://notariato.it/wp-content/uploads/20230406-CNN_GuidaCondominio-web.pdf

Vivere in condominio
Guida informativa
Potrebbe essere un'immagine raffigurante poster e il seguente testo "Vivere in condominio Casi e risposte pratiche Adiconsum Adoc Adusbef Altroconsumo Assoutenti Casa del Consumatore Cittadinanzattiva Confconsumatori Federconsumatori Lega Consumatori Acli Movimento Consumatori Movimento Difesa del Cittadino U.Di.Con. Unione Nazionale Consumatori"

rifiuti. End of waste, il riuso degli inerti avrà regole più permissive In consultazione il nuovo testo del Decreto per il recupero dei rifiuti derivanti da costruzione e demolizione dall'articolo di Rossella Calabrese

 tratto da https://www.edilportale.com/news/2023/04/tecnologie/end-of-waste-il-riuso-degli-inerti-avra-regole-piu-permissive_93700_12.html

28/04/2023 - Gli aggregati recuperati da demolizione di edifici e strade potranno essere destinati ad un maggior numero di impieghi, come la produzione di Clinker; le concentrazioni di sostanze tossiche avranno limiti più alti per specifici utilizzi degli inerti.
 
Sono questi gli elementi di novità che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) intende introdurre nel Decreto End of Waste, la normativa che disciplina la gestione e il recupero dei rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione o di origine minerale, e che sottopone a consultazione con le parti interessate.
 
Le modifiche, una volta concordate con gli stakeholders, andranno a modificare il Decreto End of Waste (DM 152 del 27 settembre 2022) che stabilisce i criteri specifici nel rispetto dei quali i rifiuti inerti, derivanti dalle attività di costruzione e di demolizione, e gli altri rifiuti inerti di origine minerale, sottoposti a operazioni di recupero, cessano di essere qualificati come rifiuti, ai sensi dell’articolo 184-ter del Codice dell’Ambiente.
 
Il Decreto End of Waste, previsto dal PNRR - riforma M2C3 - ed inserito nel cronoprogramma della strategia nazionale di economia circolare, ha - ricorda il Mase - lo scopo di gestire i rifiuti speciali non pericolosi provenienti dal settore costruzioni e demolizioni.
 
Il Decreto End of Waste è composto da 8 articoli e 3 allegati e stabilisce:
- i flussi di rifiuti interessati (tra i quali ad es. quelli corrispondenti ai Codici EER 170102, 170103, 170107, 170302, 170504, 170508, 170904);
- i criteri di conformità ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto;
- gli scopi specifici di utilizzabilità (es. sottofondi stradali, ferroviari, aeroportuali, recuperi ambientali, riempimenti e colmate, confezionamento di calcestruzzi e miscele legate con leganti idraulici);
- gli obblighi documentali.
 
Il decreto prevede che, entro il 3 maggio 2023, i soggetti interessati, al fine di adeguarsi alle nuove disposizioni, presentino una istanza di aggiornamento dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti o di AIA.
 


Ma, nei mesi scorsi, in relazione al Decreto End of Waste, diversi stakeholders, tra i quali operatori del settore del recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione, e pubbliche amministrazioni hanno segnalato al Ministero alcuni possibili miglioramenti con le relative proposte di revisione.
 

End of waste, il riuso degli inerti avrà regole più permissive

A seguito delle osservazioni ricevute, il Ministero ha avviato, anche con il supporto di ISPRA e ISS, una revisione del DM 152/2022 e ha deciso di sottoporre a consultazione il nuovo testo del decreto.
 
Lo Schema di decreto pubblicato - segnala il Mase - presenta alcune modifiche ed integrazioni al precedente provvedimento, che concernono sia l’articolato che gli allegati, al fine di renderne l’applicazione maggiormente efficace per il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare.
 
In particolare, le modifiche e integrazioni hanno riguardato:
- ampliamento degli scopi specifici degli aggregati recuperati (ad esempio la produzione di Clinker, componente del cemento);
- integrazione della tabella 2 (parametri da ricercare e valori limite) dell’Allegato 1 con l’inserimento di una ulteriore colonna avente limiti più alti per specifici utilizzi degli inerti.
 
Ulteriori modifiche significative hanno riguardato sia l’introduzione di una ulteriore tabella 2a) (Parametri da ricercare e valori limite) in Allegato 1 dove i valori limite di concentrazione si applicano ai lotti di aggregato recuperato destinati all’utilizzo della produzione di Clinker per cemento che i tempi di conservazione dei campioni degli aggregati recuperati.
 
La revisione del decreto, nelle intenzioni del Ministero, consentirà di intercettare e gestire un maggior flusso di rifiuti provenienti dal settore costruzioni e demolizioni.
 
Lo schema dell’aggiornamento al decreto e la scheda di consultazione sono pubblicati in una apposita pagina del sito del Mase. La consultazione è aperta dal 26 aprile al 5 maggio 2023.

In arrivo il nuovo bando Parco Agrisolare: avrà regole diverse Rispetto alla prima versione, la soglia di potenza installabile sale da 500 kWp a 1 MWp e il limite di spesa per i sistemi di accumulo passa da 50 mila a 100mila euro dall'articolo di Paola Mammarella

 tratto da https://www.edilportale.com/news/2023/04/risparmio-energetico/parco-agrisolare-in-arrivo-un-nuovo-bando-con-regole-diverse_93655_27.html

In arrivo il nuovo bando Parco Agrisolare: avrà regole diverse

In arrivo il nuovo bando Parco Agrisolare: avrà regole diverse

RISPARMIO ENERGETICO Rispetto alla prima versione, la soglia di potenza installabile sale da 500 kWp a 1 MWp e il limite di spesa per i sistemi di accumulo passa da 50mila a 100mila euro »

26/04/2023 - In arrivo un nuovo bando Parco Agrisolare da 1 miliardo di euro con regole diverse. Il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha messo a punto un nuovo decreto per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli, finanziata dal PNRR.
 
Il decreto cerca di recuperare le risorse già stanziate con il primo bando Parco Agrisolare, che sono però rimaste inutilizzate.
 
Il testo deve ricevere il via libera della Commissione Europea e, dopo questo step, costituirà la base per l’emanazione del nuovo bando Parco Agrisolare.
 

Parco Agrisolare, i nuovi incentivi per il fotovoltaico sui tetti agricoli

Il decreto prevede l’incentivazione dei pannelli fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1 MWp, su tetti e coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale.
 
Oltre all’installazione dei pannelli, saranno incentivabili gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, eseguiti contestualmente, come la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, l’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).
 
Nell’ambito degli interventi di installazione dei pannelli fotovoltaici, saranno ammesse le spese per l’acquisto e la posa dei moduli fotovoltaici, la realizzazione di sistemi di accumulo e i costi di connessione alla rete.
 
Il limite di spesa ammissibile sarà pari a 1500 euro/kWp e potrà essere incrementato fino ad ulteriori 1000 euro kWp se contestualmente ai pannelli vengono installati anche sistemi di accumulo. Ad ogni modo, la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo sarà pari a 100mila euro (50mila nel primo bando).
 
In caso di installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, sarà ammessa una ulteriore spesa fino a 30mila euro.
 
Per gli interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, saranno incentivabili le spese per la demolizione e ricostruzione delle coperture.
 
In tutti i casi, saranno considerate ammissibili le spese per la progettazione, l’asseverazione degli interventi e la presentazione delle istanze.
 
Tra le spese non ammissibili spiccano quelle per l’acquisto di beni usati o in leasing, l’acquisto di sistemi di accumulo destinati ad impianti fotovoltaici già esistenti, i lavori in economia e i pagamenti a soggetti privi di Partita Iva.
 

Parco Agrisolare, 1 miliardo per il fotovoltaico sui tetti agricoli

Il bando ha una dotazione di circa 1 miliardo di euro.
 
Sul totale, 775 milioni di euro sono destinati alle imprese di produzione agricola. Le risorse serviranno ad erogare contributi a fondo perduto pari all'80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) per quasi 700 milioni di euro e contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo per 75 milioni di euro.
 
Altri 150 milioni di euro saranno assegnati alle imprese della trasformazione agricola, cui potrà essere riconosciuto un contributo a fondo perduto fino all'80% senza vincolo di autoconsumo.
 
Gli ultimi 75 milioni di euro andranno alle imprese dell’agroindustria, che potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo.
 
Le imprese possono realizzare investimenti di autoconsumo condiviso.
 

Parco Agrisolare, perché un nuovo bando?

Il nuovo decreto Parco Agrisolare ha, come già visto, una dotazione di 1 miliardo di euro. Le risorse non sono nuove, ma erano già presenti nel primo bando da 1,5 miliardi di euro e sono rimaste inutilizzate.
 
Le domande per accedere alle risorse del primo bando Parco Agrisolare sono state presentate a partire dallo scorso settembre ma, dopo la chiusura dei termini, hanno assorbito 500 milioni di euro.
 
Il primo bando aveva però condizioni meno interessanti. Prevedeva, ad esempio, una potenza di picco massima di 500 kWp e, per determinati interventi, una spesa massima ammissibile più bassa.
 
“Con questo nuovo decreto - spiega il Ministro Francesco Lollobrigida - recependo le istanze del mondo produttivo e valorizzando al massimo i benefici derivanti dai nuovi orientamenti per gli aiuti di stato, introduciamo importanti novità finalizzate a rendere la misura più attrattiva: incremento del contributo a fondo perduto concesso alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale; introduzione del nuovo concetto di autoconsumo condiviso; eliminazione, in diversi casi, del vincolo di autoconsumo; raddoppio della potenza installabile senza consumo di suolo; raddoppio della spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo e ricarica". 
 

mercoledì 19 aprile 2023

Parco Nazionale del Circeo - Fogliano Latina assunzione di n. 1 operaio Agrario e Forestale specializzato - livello III, a tempo determinato e pieno, per un massimo di 5 (cinque) mesi, ai sensi dell'art. 16 della legge n. 56/1987, da impiegare presso il Vivaio Forestale, sito in località Pantalone, distaccamento di Sabaudia, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano

 tratto da https://www.regione.lazio.it/documenti/80327

Avviso Pubblico - Graduatoria provvisoria art. 16 L. 56/1987 n. 0427815 del 18/04/2023

  • Graduatoria provvisoria - Avviso pubblico: "selezione, mediante avviamento degli iscritti al Centro per l'Impiego di Sezze, finalizzata all'assunzione di n. 1 operaio Agrario e Forestale specializzato - livello III, a tempo determinato e pieno, per un massimo di 5 (cinque) mesi, ai sensi dell'art. 16 della legge n. 56/1987, da impiegare presso il Vivaio Forestale, sito in località Pantalone, distaccamento di Sabaudia, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano".
  • Categoria: Bandi e Avvisi
  • Tematica: Lavoro
  • Tipo bando: Avviso Pubblico
  • Tipo documento: Graduatoria provvisoria art. 16 L. 56/1987
  • Numero documento: 0427815
  • Data documento: 
  • Data di scadenza: 
  • File allegati:

lunedì 17 aprile 2023

Uccidere il Superbonus ci costerà molto caro DI GIOVANNI CARROSIO E VITTORIO COGLIATI DEZZA*

  tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/04/18/uccidere-il-superbonus-ci-costera-molto-caro/7133445/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2023-04-18 "Una scelta che farà pagare al Paese un prezzo pesante sugli effetti del cambiamento climatico e sulle condizioni abitative dei vulnerabili, oltre ad allontanarlo dall’Europa."

Uccidere il Superbonus ci costerà molto caroDI GIOVANNI CARROSIO E VITTORIO COGLIATI DEZZA*

domenica 16 aprile 2023

Servizi pubblici, il testo unico frena la riforma dei rifiuti in Campania dall'articolo di Luigi Palumbo

  tratto da https://www.riciclanews.it/news/servizi-pubblici-testo-unico-riforma-rifiuti-campania_24802.html?fbclid=IwAR2-TR74qtraCgFIjvJg9sSqyt6HnfkozGjPd1LYlyGHYcNaHP0Fro7cn94

Il nuovo testo unico sui servizi pubblici locali ha dato un giro di vite agli affidamenti in house e la cosa sta frenando il processo di riforma della governance dei rifiuti in Campania. Il vicepresidente Bonavitacola: “Italia più realista del re. Conta la sostanza, non l’ideologia”


Il nuovo testo unico dei servizi pubblici locali sta rallentando il processo di riforma della governance del ciclo rifiuti in Campania. La disciplina in vigore da inizio anno “ha irrigidito il modello degli affidamenti in house”, ha spiegato a Teleclub Italia l’assessore all’ambiente e vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola. E la cosa sta frenando l’ultimo passaggio della riforma avviata con la legge 14 del 2016: dopo la costituzione degli enti d’ambito, il loro subentro nel capitale delle società provinciali di gestione dei rifiuti. “Siamo un caso unico – dice Bonavitacola – veniamo da una gestione emergenziale e abbiamo ancora province che gestiscono impianti di trattamento dei rifiuti. Un’anomalia che va superata“. Ma al momento solo l’ente d’ambito di Salerno e i tre enti di Napoli sono riusciti a portare a termine l’operazione, subentrando rispettivamente nel capitale delle società (ormai ex) provinciali Ecoambiente e di Sapna. E se a Salerno l’operazione è stata conclusa già nel 2020, nel capoluogo partenopeo invece il subentro è riuscito solo per il rotto della cuffia lo scorso 28 gennaio. Ancora quarantotto ore, e l’intero affare – per il quale era attivo dal 2021 un apposito tavolo di concertazione – sarebbe sfumato. E il perché sta proprio nella nuova disciplina sulle procedure per l’affidamento dei servizi pubblici, come acqua e rifiuti.

Stando al testo della normativa, infatti, gli enti pubblici di gestione del ciclo potevano subentrare nel capitale di società di gestione del servizio rifiuti solo entro il 30 marzo scorso. Una clausola di salvaguardia prevista dal legislatore nazionale per consentire l’attuazione dei piani d’ambito in esecuzione. Poi stop agli acquisti di quote di capitale e, di conseguenza, anche agli affidamenti in house dagli enti d’ambito alle società di loro proprietà. Un giro di vite che, nelle intenzioni del legislatore nazionale, dovrà servire a garantire una maggiore concorrenza sul mercato dei servizi di gestione dei rifiuti. Quindi parità di condizioni tra imprese private e pubbliche, tra gli affidamenti tramite gara e quelli in house. Un modello, quest’ultimo al quale “l’Unione europea guarda da sempre con sospetto – osserva Bonavitacola – considerandolo come incompatibile con i principi della libera concorrenza e del mercato. Se negli altri Stati membri però se ne fregano, noi invece siamo più realisti del re“. E così solo Napoli e Salerno sono riuscite a completare il passaggio di titolarità di impianti e società di gestione entro la scadenza fissata dalla normativa. Anche perché, oltre alle immancabili inerzie e farraginosità burocratiche, a pesare sulle procedure di subentro ci si è messa anche la Corte dei Conti, con un pronunciamento che nelle scorse settimane è calato quasi come una pietra tombale sul processo di riforma del ciclo rifiuti.

Rispondendo alla delibera con la quale l’ente d’ambito di Caserta stava ratificando l’acquisizione del 51% della società provinciale Gisec, nei primi giorni di febbraio la Corte aveva infatti espresso parere negativo sull’operazione, chiarendo come sebbene il termine ultimo per l’acquisto di quote di società di gestione fosse fissato al 30 marzo, il testo unico sui servizi pubblici locali facesse salvi solo gli affidamenti in house in essere al primo gennaio scorso. Ciò significa che, secondo la Corte, pur acquisendo in tempo utile la proprietà delle società provinciali gli enti d’ambito non avrebbero potuto affidare loro in house in tutto o in parte il servizio di gestione rifiuti. Una lettura alla quale gli enti d’ambito di Napoli (forti di un parere ‘pro veritate’ fornito dal professor Alfredo Contieri, ordinario di diritto amministrativo alla Federico II) hanno scelto di non allinearsi procedendo, contestualmente al subentro in Sapna, anche all’affidamento in house alla stessa società del servizio di gestione dei rifiuti indifferenziati per 15 anni.

Nelle restanti province, o meglio negli altri ambiti territoriali, è invece tutto ancora un work in progress. A Caserta il processo è congelato dopo il pronunciamento della Corte dei Conti, mentre a Benevento l’ente d’ambito si è dotato di una nuova società di gestione entro la scadenza del 30 marzo, ma gli impianti (e la gestione dei rifiuti indifferenziati) restano ancora nelle mani della provincializzata Samte. Stesso scenario anche per l’ente d’ambito irpino, che ha deliberato la nascita della ‘newco’ ‘Irpinia rifiuti zero’, senza tuttavia sciogliere il nodo della società provinciale Irpiniambiente. Entrambe le operazioni, inoltre, sono appese a un nuovo pronunciamento della magistratura contabile. Il rischio è che in caso di parere contrario le nuove società finiscano per restare scatole vuote. A sette anni dall’avvio della riforma della governance regionale, insomma, il quadro resta frammentato. Il tema sarà al centro di uno dei dibattiti che animeranno la prossima edizione del Green Med Symposium, in programma a Napoli dal 3 al 5 maggio. “Credo che, al di là di visioni ideologiche conti la sostanza – chiarisce Bonavitacola – se un servizio è ben gestito, nel rispetto dei principi di efficienza ed economicità, e se c’è soddisfazione per l’utenza, che la gestione sia pubblica o privata conta poco. Ne parleremo al Symposium”.

Cessione del credito e nuova piattaforma Enel X, potrebbe aumentare il prezzo? Chiara De Angelis A breve partirà la nuova piattaforma Enel X per la cessione del credito. Potrebbe portare ad un aumento del prezzo dei crediti fiscali?

 tratto da https://www.money.it/cessione-del-credito-e-piattaforma-enel-x-potrebbe-aumentare-il-prezzo?fbclid=IwAR1qJgeo2-qCV0pBDJSfla6Wh3Qtv4wacaMRWtJHGWEj1WNX5987k6vv8v0

Enel: assunzioni per operatori impianti, tempo indeterminato

 tratto da https://www.ticonsiglio.com/enel-assunzioni-operatori-impianti/?fbclid=IwAR2SPD5YUWbJUw9UPk02xtNI7kJw995JkXJ7V62G1sz54cpABe7OzNS_fj4

Costo del lavoro, i dati Eurostat. In Italia è sotto la media Ue: 29,4 euro l’ora contro i 40 della Francia e 39,5 della Germania

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/16/costo-del-lavoro-i-dati-eurostat-in-italia-e-sotto-la-media-ue-294-euro-lora-contro-i-40-della-francia-e-395-della-germania/7132188/?utm_campaign=lavoro-precari&utm_medium=twitter&utm_source=twitter


Costo del lavoro, i dati Eurostat. In Italia è sotto la media Ue: 29,4 euro l’ora contro i 40 della Francia e 39,5 della Germania

giovedì 13 aprile 2023

Enel cerca personale per l'impianto fotovoltaico di Catania: i requisiti, come presentare la domanda

 tratto da https://catania.gds.it/articoli/economia/2023/04/13/enel-cerca-personale-per-limpianto-fotovoltaico-di-catania-i-requisiti-come-presentare-la-domanda-ee3dcddd-e875-4864-83a8-cd11dbc72a69/?fbclid=IwAR32reUVcpR0ONIBlN9LpEbP4IKEGvzP1CMDYbsjOZBcYhcsT2sgEiZaFKs

lunedì 10 aprile 2023

mercoledì 5 aprile 2023

Superbonus, al Senato via libera definitivo al decreto. M5s: “Osceno, la fretta è per Pasqua?”. Pd: “Non risolve il problema sui crediti”

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/05/superbonus-al-senato-via-libera-definitivo-al-decreto-m5s-osceno-la-fretta-e-per-pasqua-pd-non-risolve-il-problema-sui-crediti/7121697/?utm_campaign=politica&utm_medium=twitter&utm_source=twitter


Superbonus, al Senato via libera definitivo al decreto. M5s: “Osceno, la fretta è per Pasqua?”. Pd: “Non risolve il problema sui crediti”