il fatto quotidiano 3 gennaio 2019 di Roberto Rotunno
Dalle fabbriche ai rider
n IERI un ragazzo di 28 anni, Massimo Aliseo,
ha perso la vita in un incidente sul lavoro
ad Agrigento. Lavorava in una azienda che
si occupa di gas medicinali. Sarebbe stato
investito dall’esplosione di una bombola
durante le operazioni di ricarica nel momento
in cui stava inserendo il tappo per la chiusura
n A SETTEMBRE due persone, un 59enne
e un 55enne, sono morte a causa di una fuga
di gas in un locale dell'Archivio di Stato di
Arezzo. Erano entrambi dipendenti dell'ente.
Un terzo impiegato è rimasto intossicato
n IL 1 DICEMBRE un 19enne è morto a Bari
mentre era in sella al suo scooter
per consegnare le pizze ordinate tramite
smartphone. A travolgerlo un'auto guidata
da un altro giovane. A Pisa era toccato
a un 29enne schiantatosi per consegnare due
panini e un fritto: era in prova e stava correndo
per evitare di consegnare il pasto in ritardo
e dover pagare la sanzione di 3 euro
Infortuni under 14
Circa 50mila casi all’anno
OGNI ANNO gli infortuni sul lavoro che
colpiscono ragazzini under 15 sono tra i 50
e i 60 mila. Si parla molto poco di questo dato
inquietante, che pure è contenuto
nel rapporto annuale dell'Inail.
Nel 2017, per esempio, l'istituto ha ricevuto
55.472 segnalazioni di casi che riguardano
persone con età massima di 14 anni. Si tratta
dell'8,56 per cento del totale degli infortunati.
A questi si aggiungono 31.753 under 19 (4,95
per cento). Già ad aprile 2018, in occasione
della giornata della sicurezza sul lavoro,
il docente di Urbanistica all'Università
La Sapienza di Roma, Sandro Simoncini, aveva
lanciato l'allarme: “Ci si concentra troppo
poco o per niente – ha detto - sulla qualità
di vita dei circa 350 mila giovanissimi che
nel nostro Paese vengono per lo più impiegati
in piccole imprese familiari dell’ar tigianato
e dell’agricoltura ”.
Se il numero maggiore di morti si concentra
tra gli over 50, il fenomeno degli infortuni è
ben più trasversale, insomma, e la quantità
di casi registrati tra i giovanissimi è addirittura
superiori a quella osservata tra gli anziani con
età superiore a sessant’ann