Entro il 29 agosto i titolari di concessioni pubbliche dovranno rispondere al questionario dell’Anticorruzione
Via ai controlli sul limite “80-20” prescritto dal Codice Appalti per i concessionari. L’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac), con un comunicato pubblicato il 31 maggio, ha avviato la ricognizione sui titolari di concessioni pubbliche, di importo pari o superiore a 150mila euro, già esistenti al momento dell’entrata in vigore del Codice Appalti e non affidate con gara pubblica o finanza di progetto.
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L’adeguamento ai limiti 80-20 dovrà avvenire entro il 18 aprile 2018 (24 mesi dall’entrata in vigore del Codice Appalti). Fino a questa data, quindi, i concessionari che rispondono al questionario potranno continuare a svolgere in house il 40% delle lavorazioni.
La ricognizione servirà all’Anac per avere un quadro complessivo dei titolari delle concessioni e, successivamente, avviare i controlli sul loro allineamento alla normativa esistente.
Per questo motivo l’Anac ha comunicato che è necessario conoscere fin da oggi il numero dei concessionari, la tipologia dei contratti (lavori, servizi o forniture) e delle prestazioni svolte o da svolgere, lo stato di esecuzione e le caratteristiche dei contratti, ma soprattutto la pianificazione degli investimenti futuri, informazione in grado di far capire se il concessionario intende bandire una gara pubblica.
Ai concessionari autostradali, che più hanno protestato per l’introduzione dei nuovi limiti, il modulo richiede informazioni aggiuntive, come ad esempio scadenza della concessione, stato delle procedure di affidamento dei lavori, stato tecnico complessivo dell’infrastruttura, opere eseguite non ammortizzate.
L’Anac ha inoltre messo a disposizione uno sportello che supporterà i concessionari nella fase di compilazione e ricognizione. Per utilizzarlo, bisognerà effettuare una prenotazione telefonica all’Ufficio di Vigilanza Partenariato Pubblico Privato o all’indirizzo di posta elettronica ufficio.uvppp@anticorruzione.it.
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Appalti in house, i controlli dell’Anac
I controlli serviranno ad accertare se i concessionari rispettano l’obbligo di mandare in gara l’80% dei lavori e la possibilità di svolgere in house solo il 20% delle lavorazioni. In questi limiti, lo ricordiamo, sono compresi anche i lavori di manutenzione.L’adeguamento ai limiti 80-20 dovrà avvenire entro il 18 aprile 2018 (24 mesi dall’entrata in vigore del Codice Appalti). Fino a questa data, quindi, i concessionari che rispondono al questionario potranno continuare a svolgere in house il 40% delle lavorazioni.
La ricognizione servirà all’Anac per avere un quadro complessivo dei titolari delle concessioni e, successivamente, avviare i controlli sul loro allineamento alla normativa esistente.
Per questo motivo l’Anac ha comunicato che è necessario conoscere fin da oggi il numero dei concessionari, la tipologia dei contratti (lavori, servizi o forniture) e delle prestazioni svolte o da svolgere, lo stato di esecuzione e le caratteristiche dei contratti, ma soprattutto la pianificazione degli investimenti futuri, informazione in grado di far capire se il concessionario intende bandire una gara pubblica.
Appalti in house, dichiarazioni entro il 29 agosto
Per conoscere tutte queste informazioni, l’Anac ha predisposto un modulo riepilogativo che i concessionari dovranno compilare e inviare, entro il 29 agosto 2017 (90 giorni dalla pubblicazione del comunicato Anac) all’indirizzo protocollo@pec.anticorruzione.it. Come si legge alla fine del modulo, non dovrà essere allegata nessuna documentazione.Ai concessionari autostradali, che più hanno protestato per l’introduzione dei nuovi limiti, il modulo richiede informazioni aggiuntive, come ad esempio scadenza della concessione, stato delle procedure di affidamento dei lavori, stato tecnico complessivo dell’infrastruttura, opere eseguite non ammortizzate.
L’Anac ha inoltre messo a disposizione uno sportello che supporterà i concessionari nella fase di compilazione e ricognizione. Per utilizzarlo, bisognerà effettuare una prenotazione telefonica all’Ufficio di Vigilanza Partenariato Pubblico Privato o all’indirizzo di posta elettronica ufficio.uvppp@anticorruzione.it.
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