Errori di progettazione, manutenzione carente, gestione sbagliata. I casi emblematici in Italia e all’estero
Errori di progettazione o carenze nella manutenzione. Modelli di gestione superati, utilizzo improprio o aspetti non presi in considerazione. Sono molteplici le cause che possono portare al crollo di un ponte.
Capire cosa ha provocato un crollo consente di non ripetere gli errori commessi, ma soprattutto di prevenire nuovi sbagli che possono causare veri e propri disastri.
Dato che non è possibile fornire un elenco esauriente dei crolli, in questa sede offriamo una breve panoramica dei casi più emblematici che si sono verificati nella storia e di quelli che hanno riempito le pagine di attualità.
Foto: Wikipedia
Non ha avuto una vita lunga. Il 16 aprile 1850 è crollato mentre un battaglione di soldati francesi lo stava attraversando marciando allo stesso ritmo. Nel crollo morirono circa duecento militari. Il collasso della struttura si pensa sia dovuto a diverse cause: la risonanza, causata dalla marcia dei soldati che avrebbe incrementato le oscillazioni provocate da un temporale, e l’usura degli ancoraggi.
Foto: Wikipedia
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Se questi sono casi emblematici di errori progettuali, l’attualità ne propone altri. Vediamo tre casi italiani balzati sulle prime pagine di tutti i giornali. Crolli dovuti per lo più a carenze nella manutenzione.

Foto: Targatocn.it
Foto: Vigili del Fuoco
Capire cosa ha provocato un crollo consente di non ripetere gli errori commessi, ma soprattutto di prevenire nuovi sbagli che possono causare veri e propri disastri.
Dato che non è possibile fornire un elenco esauriente dei crolli, in questa sede offriamo una breve panoramica dei casi più emblematici che si sono verificati nella storia e di quelli che hanno riempito le pagine di attualità.
Pont de la Basse-Chaîne, Angers - Francia
L’Angers Bridge era un ponte sospeso, costruito tra il 1836 e il 1839.Non ha avuto una vita lunga. Il 16 aprile 1850 è crollato mentre un battaglione di soldati francesi lo stava attraversando marciando allo stesso ritmo. Nel crollo morirono circa duecento militari. Il collasso della struttura si pensa sia dovuto a diverse cause: la risonanza, causata dalla marcia dei soldati che avrebbe incrementato le oscillazioni provocate da un temporale, e l’usura degli ancoraggi.
Tacoma bridge, Washington - USA
Il ponte, aperto al traffico nel 1940, attraversava il canale Tacoma Narrows, nello Stato di Washington. Con i suoi 1600 metri, era uno dei ponti sospesi più lunghi dell’epoca. Gli automobilisti avevano da subito sperimentato le sue oscillazioni. Ci furono vari tentativi di stabilizzarlo, ma dopo quattro mesi dall’inaugurazione, crollò a causa di un vento che soffiava a 68 km/h. Le cause del crollo furono attribuite alle "vibrazioni autoeccitate" indotte dal distacco periodico di vortici di von Kármán (fenomeno di instabilità aeroelastica detto anche flutter). Condizioni che avevano innescato un fenomeno di risonanza con ampiezze via via crescenti.Millennium bridge, Londra - Regno Unito
È un ponte pedonale che unisce le due rive del Tamigi a Londra. È stato inaugurato nel 2000 e chiuso due giorni dopo per le oscillazioni causate dal transito delle persone. Nonostante il breve tempo di esercizio, si è guadagnato il soprannome di “Wobbly Bridge” (ponte instabile). Pur non rivelandosi distruttiva, l'oscillazione spostava il piano del ponte da destra a sinistra per 7 cm. Ecco come appare oggi, dopo la stabilizzazione costata 5 milioni di sterline che ha consentito la riapertura nel 2002.Se questi sono casi emblematici di errori progettuali, l’attualità ne propone altri. Vediamo tre casi italiani balzati sulle prime pagine di tutti i giornali. Crolli dovuti per lo più a carenze nella manutenzione.
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