tratto da https://www.consiglio.regione.lazio.it/?vw=newsDettaglio&id=3507
tra critiche e aperture.
17/07/2025
Alle prime luci dell’alba del 17 luglio, dopo una lunga e intensa maratona d’Aula, il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, ha approvato con 26 voti favorevoli e 8 contrari la proposta di legge regionale n. 171 del 9 agosto 2024, adottata dalla Giunta con deliberazione n. 668 dell’8 agosto 2024, dal titolo “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio”.
Un provvedimento articolato e controverso, che ha visto un serrato confronto in aula fino a notte inoltrata, con l’approvazione finale degli articoli 19, 2 e 5, profondamente modificati da emendamenti e subemendamenti – in gran parte della maggioranza – e l’introduzione dell’articolo aggiuntivo 20 bis. Chiusa infine la discussione con l'approvazione dell’articolo 21 sull’entrata in vigore e il titolo della legge.
A seguire passo dopo passo i lavori l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Schiboni tra i banchi della Giunta, che ha espresso pareri sui numerosi emendamenti presentati, contribuendo direttamente con proposte correttive.
Tra i punti più dibattuti, quello relativo ai cinema dismessi, modificato da un emendamento della Giunta accolto positivamente anche da settori dell’opposizione. Luciano Nobili (Italia Viva) ha evidenziato come questa norma, in combinazione con altre, possa sostenere concretamente chi tiene vive le sale cinematografiche, definendo il risultato “positivo”.
Tuttavia, non sono mancate le critiche. Marietta Tidei, anch’essa di Italia Viva, ha sottolineato come la legge contenga ancora elementi poco coerenti, pur riconoscendo miglioramenti grazie all’intervento dell’opposizione. Ha apprezzato lo stralcio delle norme su cinema chiusi e sottotetti, ma ha annunciato voto contrario, denunciando l’assenza del presidente Rocca e chiedendo un cambio di passo alla maggioranza.
Claudio Marotta (Verdi e Sinistra) ha definito l’iter “accidentato” e la legge “incoerente”, lamentando l’inserimento di norme discutibili come quella sui seminterrati. Pur rivendicando il contributo dell’opposizione, ha espresso voto contrario.
Adriano Zuccalà (M5S) è stato netto: “Una legge partita male e che finisce peggio”, accusando la maggioranza di mascherare nuova cementificazione con la retorica della semplificazione.
Anche Mario Ciarla (PD) ha espresso voto contrario, nonostante abbia riconosciuto un approccio più dialogico nelle ultime fasi del confronto e lo stralcio di norme problematiche come quelle sull’edilizia sanitaria. Ma ha ribadito la contrarietà all’emendamento sui seminterrati, definito inaccettabile.
Sul fronte della maggioranza, invece, Marco Colarossi (Forza Italia) ha esaltato il contributo della norma alla sburocratizzazione, rivendicando un metodo di lavoro basato sul dialogo.
Nazareno Neri (gruppo misto) ha definito la legge “epocale”, sposando le argomentazioni della maggioranza, mentre Luciano Crea (Lista Rocca) ha rigettato ogni accusa di vergogna per l’approvazione, ribadendo l’impegno della coalizione sul fronte culturale.
Laura Cartaginese (Lega) ha espresso soddisfazione per l’approvazione e ha elogiato l’assessore Schiboni e i predecessori, mentre Daniele Sabatini (Fratelli d’Italia) ha parlato di “legge attesa dai territori”, sottolineando come non riguardi solo le amministrazioni di centrodestra. Tutti hanno voluto ringraziare il personale del Consiglio per il lavoro svolto.
L’assessore Giuseppe Schiboni, ringraziando l’Aula e gli uffici, ha chiuso i lavori con un messaggio di fiducia per le prossime fasi di attuazione della legge. Nonostante la forte polarizzazione su alcuni punti, il dibattito ha mostrato spazi di dialogo trasversale, in particolare sui temi della rigenerazione urbana e del patrimonio culturale.A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio