Sanzioni e interessi
3 5% È lo sconto più alto a cui può accedere
chi non salda i conti da diverso tempo
Una pratica da 1.000 euro ferma da tre anni,
prima della legge avrebbe superato i 1.560 euro
Oggi se ne verserebbero meno di 1.200 euro
I NUMERI
80 0 mila
I contribuenti che hanno
aderito formalmente alla
prima versione della
definizione agevolata
1,8 m ld
L’incasso ottenuto dall’E ra r i o
dalla prima rata della
rottamazione delle cartelle
pagata il 31 luglio 2017
400mila
I contribuenti che sono stati
tagliati fuori per errori formali
nella domanda oppure per il
mancato pagamento di alcune
rate dalla prima sanatoria
Il meccanismo
La sanatoria elimina
gli interessi di mora
Il debito va però estinto
in soli 5 bollettini
lunedì 30 ottobre 2017
sabato 28 ottobre 2017
Legge di Bilancio 2018, c’è la proroga del bonus mobili
http://www.edilportale.com/news/2017/10/normativa/legge-di-bilancio-2018-c-%C3%A8-la-proroga-del-bonus-mobili_60687_15.html di Paola Mammarella
Nelle prime bozze circolate mancava il capitolo dedicato alla detrazione sull’acquisto degli arredi. Ora l’allarme lanciato dagli operatori del settore sembra rientrato.
La detrazione sarà riconosciuta anche agli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso il limite di spesa sarà di 5mila euro per unità immobiliare ad uso abitativo.
Per usufruire del bonus, i pagamenti dovranno avvenire con strumenti idonei a garantirne la tracciabilità. La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Potranno usufruire dell’ecobonus non solo gli edifici di edilizia popolare di proprietà degli Iacp, o altri enti analoghi, ma anche quelli gestiti da questi enti ma di proprietà dei Comuni.
Restano confermate le percentuali di detrazione: si parte dal 50% per arrivare al 70% se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e all’80% se l’intervento determina il passaggio a due classi di rischio inferiori. Nei condomìni, il bonus può raggiungere il 75% se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e l’85% se l’intervento determina il passaggio a due classi di rischio inferiori. Non cambia neanche la deadline della detrazione, fissata al 31 dicembre 2021, sia che si tratti di singole unità immobiliari che di condomìni.
Nella bozza anche le altre misure già annunciate: bonus verde, riduzione dell’aliquota per finestre e caldaie, proroghe per ecobonus, sismabonus e ristrutturazioni
Sarà prorogato per un altro anno il Bonus Mobili. È la novità contenuta nella bozza del disegno di legge di Bilancio 2018 del 25 ottobre. Il testo, che a breve inizierà il suo iter in Senato, conferma i contenuti delle bozze precedenti, cioè Bonus verde, proroga e rimodulazione dell’ecobonus, proroga del sismabonus.Bonus mobili anche per il 2018
Sarà prorogata per tutto il 2018 la detrazione del 50%, con tetto di 10mila euro, per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici efficienti destinati all’arredo degli immobili ristrutturati.Nelle prime bozze circolate mancava il capitolo dedicato alla detrazione sull’acquisto degli arredi. Ora l’allarme lanciato dagli operatori del settore sembra rientrato.
Bonus verde
Gli interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte private di edifici residenziali esistenti, unità immobiliari ad uso abitativo, pertinenze e recinzioni, nonché la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi saranno incentivati con una detrazione fiscale del 36% delle spese sostenute dalle persone fisiche nel 2018, fino ad un massimo di 5mila euro. Tra le spese detraibili sono incluse quelle per la progettazione e la manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.La detrazione sarà riconosciuta anche agli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso il limite di spesa sarà di 5mila euro per unità immobiliare ad uso abitativo.
Per usufruire del bonus, i pagamenti dovranno avvenire con strumenti idonei a garantirne la tracciabilità. La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Ecobonus, proroghe ed estensione alle case popolari
La detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari sarà prorogata di un anno, fino al 31 dicembre 2018. Nei condomìni dovrebbe essere confermato il termine del 31 dicembre 2021.Potranno usufruire dell’ecobonus non solo gli edifici di edilizia popolare di proprietà degli Iacp, o altri enti analoghi, ma anche quelli gestiti da questi enti ma di proprietà dei Comuni.
Fondo per l’eco-prestito
Sarà istituito un Fondo che offrirà garanzie a quanti intendano chiedere un prestito per pagare gli interventi di riqualificazione energetica del proprio immobile. Il Fondo potrà avere una dotazione complessiva di 150 milioni di euro (50 milioni all’anno dal 2018 al 2020 ripartiti tra Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico).Caldaie e finestre, il bonus scende dal 65% al 50%
Rispetto agli anni passati, la detrazione fiscale scenderà dal 65% al 50% per le spese relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e a biomassa.Sismabonus anche per le case popolari
Anche gli edifici di edilizia popolare potranno usufruire delle detrazioni fiscali per la messa in sicurezza antisismica.Restano confermate le percentuali di detrazione: si parte dal 50% per arrivare al 70% se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e all’80% se l’intervento determina il passaggio a due classi di rischio inferiori. Nei condomìni, il bonus può raggiungere il 75% se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e l’85% se l’intervento determina il passaggio a due classi di rischio inferiori. Non cambia neanche la deadline della detrazione, fissata al 31 dicembre 2021, sia che si tratti di singole unità immobiliari che di condomìni.
Bonus ristrutturazioni anche per il 2018
In arrivo anche la proroga di un anno per la detrazione fiscale del 50%, con tetto a 96mila euro, sulle spese per la ristrutturazione degli edifici.detrazioni Irpef Ristrutturazioni, quando occorre inviare la comunicazione all’Asl?
http://www.edilportale.com/news/2017/10/normativa/ristrutturazioni-quando-occorre-inviare-la-comunicazione-all-asl_60345_15.html di Rossella Calabrese
Ai dubbi dei contribuenti rispondono gli esperti dell’Agenzia delle Entrate
Per beneficiare della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, Tuir), l’invio (con raccomandata a/r o altre modalità stabilite dalla Regione) della comunicazione all’Azienda sanitaria locale territorialmente competente non è sempre necessario.
Lo chiarisce Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, rispondendo al quesito di un contribuente che chiedeva in quali casi è necessario inviare la comunicazione all’Asl, per beneficiare della detrazione Irpef per le ristrutturazioni.
La comunicazione (notifica preliminare all’Asl e alla direzione provinciale del Lavoro territorialmente competenti) - aggiunge l’Agenzia - deve essere effettuata solo nei casi in cui la normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro espressamente lo prevede.
Tale obbligo sussiste, in particolare, nel caso di:
- cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea;
- cantieri che, inizialmente non soggetti all’obbligo di notifica, ricadono nell’ipotesi precedente per effetto di varianti sopravvenute in corso d’opera;
- cantieri in cui opera un’unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini/giorno (articolo 99, Dlgs 81/2008).
Lo chiarisce Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, rispondendo al quesito di un contribuente che chiedeva in quali casi è necessario inviare la comunicazione all’Asl, per beneficiare della detrazione Irpef per le ristrutturazioni.
La comunicazione (notifica preliminare all’Asl e alla direzione provinciale del Lavoro territorialmente competenti) - aggiunge l’Agenzia - deve essere effettuata solo nei casi in cui la normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro espressamente lo prevede.
Tale obbligo sussiste, in particolare, nel caso di:
- cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea;
- cantieri che, inizialmente non soggetti all’obbligo di notifica, ricadono nell’ipotesi precedente per effetto di varianti sopravvenute in corso d’opera;
- cantieri in cui opera un’unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini/giorno (articolo 99, Dlgs 81/2008).
Sezze, il decreto ingiuntivo della Banca è ingiusto; il cliente dovrà essere risarcito di 49 mila euro
LatinaCorriere.it @LatinaCorriere 1 h https://www.latinacorriere.it/2017/10/28/sezze-decreto-ingiuntivo-della-banca-ingiusto-cliente-dovra-risarcito-49-mila-euro/1 ora fa
Sezze, il decreto ingiuntivo della Banca è ingiusto; il cliente dovrà essere risarcito di 49 mila euro - https://www.latinacorriere.it/2017/10/28/sezze-decreto-ingiuntivo-della-banca-ingiusto-cliente-dovra-risarcito-49-mila-euro/ …

mercoledì 25 ottobre 2017
Terremoto a Maenza, scossa sismica sui monti Lepini Maenza - La terra ha tremato alle 15.35 con una magnitudo di 2.9 gradi della scala Richter. Scossa avvertita anche a Roccagorga
+++ ULTIM'ORA +++ http://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/57824/terremoto-a-maenza-scossa-sismica-sui-monti-lepini
La terra ha tremato alle 15.35 con una magnitudo di 2.9 gradi della scala Richter.…
LATINAOGGI.EU
domenica 22 ottobre 2017
Immobili sequestrati, il Riesame boccia il ricorso dei privati Sperlonga - Piano integrato, I terreni sono finiti nel calderone dei lotti interessati dal sequestro disposto dal gip nei mesi scorsi per lottizzazione abusiva
http://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/57717/immobili-sequestrati-il-riesame-boccia-il-ricorso-dei-privati
Immobili sequestrati, il Riesame boccia il ricorso dei privati
Sperlonga - 6 minuti fa
Bando periferie degradate, in arrivo ulteriori 90 milioni di euro
di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/10/lavori-pubblici/bando-periferie-degradate-in-arrivo-ulteriori-90-milioni-di-euro_60526_11.html
Dopo i 46 progetti già finanziati, le nuove risorse andranno ai Comuni del Mezzogiorno già in graduatoria
In arrivo 90 milioni di euro per scorrere la graduatoria dei progetti ammessi al Bando Periferie degradate.
E’ stata, infatti, registrata alla Corte dei Conti la Delibera Cipe 73/2017 che dispone l'assegnazione delle risorse, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, per la copertura dei progetti non provvisti di copertura finanziaria.
Con le nuove risorse assegnate dalla delibera Cipe sarà possibile finanziare i progetti inseriti utilmente in graduatoria dal numero 47 in avanti, fino alla copertura di tutti i progetti presentati dai comuni che ricadono nelle regioni del Mezzogiorno.
Lo stanziamento di 90 milioni è suddiviso così: 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2021 e 10 milioni di euro per l'anno 2022.
Nel Bando pubblicato a ottobre 2015 la cifra è scesa a 194.138.500 euro. Successivamente le risorse sono state ulteriormente ridotte a 78 milioni di euro. I Comuni hanno inviato 870 progetti di riqualificazione ma solo 451 sono entrati in graduatoria.
E’ stata, infatti, registrata alla Corte dei Conti la Delibera Cipe 73/2017 che dispone l'assegnazione delle risorse, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, per la copertura dei progetti non provvisti di copertura finanziaria.
Periferie degradate: nuove risorse per i progetti in graduatoria
Ricordiamo, infatti, che con il DPCM 6 giugno 2017 è stata resa nota la graduatoria di 451 progetti ammessi al Bando (su 870 presentati) ma sono stati finanziati con 78 milioni di euro solo i primi 46 progetti.Con le nuove risorse assegnate dalla delibera Cipe sarà possibile finanziare i progetti inseriti utilmente in graduatoria dal numero 47 in avanti, fino alla copertura di tutti i progetti presentati dai comuni che ricadono nelle regioni del Mezzogiorno.
Lo stanziamento di 90 milioni è suddiviso così: 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2021 e 10 milioni di euro per l'anno 2022.
Bando periferie degradate: il percorso nel tempo
Ricordiamo che il Fondo per la riqualificazione delle aree urbane degradate è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2015 con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per favorire le operazioni di “rammendo” utili ad evitare fenomeni di violenza e devianza sociale.Nel Bando pubblicato a ottobre 2015 la cifra è scesa a 194.138.500 euro. Successivamente le risorse sono state ulteriormente ridotte a 78 milioni di euro. I Comuni hanno inviato 870 progetti di riqualificazione ma solo 451 sono entrati in graduatoria.
Bilancio 2018, tutti i bonus per l’efficienza energetica
di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2017/10/normativa/bilancio-2018-tutti-i-bonus-per-l-efficienza-energetica_60536_15.html
Bonus verde, cessione dell’ecobonus anche per i singoli appartamenti, Fondo di garanzia per l’eco-prestito
Bonus Verde, Fondo di garanzia per l’eco-prestito e possibilità di cedere l’Ecobonus anche per gli interventi sulle singole unità immobiliari. Sono le maggiori novità del disegno di legge di bilancio 2018, che inizia il suo iter approvativo.
Per “sistemazione a verde” si intende la fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere o tipo, la riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro, il restauro e recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico e la realizzazione di giardini pensili.
La detrazione sarà riconosciuta anche agli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso il limite di spesa sarà di 5mila euro per unità immobiliare.
Per usufruire del bonus, i pagamenti dovranno avvenire con strumenti idonei a garantirne la tracciabilità. La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
In base ai dati di Fiscalità Immobiliare e Censis, risultano circa 2,3 milioni di abitazioni in ville, villini, castelli e palazzi di pregio artistico. Utilizzando il rapporto fra la frequenza annuale di interventi di recupero edilizio rispetto al totale delle abitazioni, si ipotizza che il 15% del numero totale sia relativo a interventi di sistemazione a verde, più un ulteriore 10% per tenere conto di altre singole unità immobiliari private. Risulta inoltre circa un milione di condomìni. La relazione tecnica ipotizza che il 5% dei condomìni aderisca alla misura, spendendo in media 5mila euro. Aggiungendo un costo di 2500 euro per le altre abitazioni, si arriva a una stima di spesa complessiva pari a 1,2 miliardi di euro, di cui la metà sarebbe stata comunque effettuata anche senza incentivo.
Rispetto agli anni passati, la detrazione fiscale scenderà dal 65% al 50% per le spese relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e a biomassa.
Sembra confermato il termine del 31 dicembre 2021 per gli interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni degli edifici condominiali, che saranno incentivati con detrazioni dal 65% al 75%, come già accade adesso.
Ad usufruire dell’Ecobonus non saranno solo gli edifici di edilizia popolare di proprietà degli Iacp, o altri enti analoghi, ma anche quelli gestiti da questi enti ma di proprietà dei Comuni.
Un’altra novità è che la cessione del credito di impostacorrispondente alla detrazione fiscale sarà possibile non solo per i lavori sulle parti comuni degli edifici condominiali, ma anche per gli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari. L’impresa o il fornitore che acquisirà il credito potrà a sua volta cederlo ad altri soggetti. Solo gli incapienti potranno cedere il credito alle banche.
Bonus verde
Gli interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni, nonché la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi saranno incentivati con una detrazione fiscale del 36% delle spese sostenute nel 2018, fino ad un massimo di 5mila euro. Tra le spese detraibili sono incluse quelle per la progettazione e la manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.Per “sistemazione a verde” si intende la fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere o tipo, la riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro, il restauro e recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico e la realizzazione di giardini pensili.
La detrazione sarà riconosciuta anche agli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso il limite di spesa sarà di 5mila euro per unità immobiliare.
Per usufruire del bonus, i pagamenti dovranno avvenire con strumenti idonei a garantirne la tracciabilità. La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
In base ai dati di Fiscalità Immobiliare e Censis, risultano circa 2,3 milioni di abitazioni in ville, villini, castelli e palazzi di pregio artistico. Utilizzando il rapporto fra la frequenza annuale di interventi di recupero edilizio rispetto al totale delle abitazioni, si ipotizza che il 15% del numero totale sia relativo a interventi di sistemazione a verde, più un ulteriore 10% per tenere conto di altre singole unità immobiliari private. Risulta inoltre circa un milione di condomìni. La relazione tecnica ipotizza che il 5% dei condomìni aderisca alla misura, spendendo in media 5mila euro. Aggiungendo un costo di 2500 euro per le altre abitazioni, si arriva a una stima di spesa complessiva pari a 1,2 miliardi di euro, di cui la metà sarebbe stata comunque effettuata anche senza incentivo.
Ecobonus
La detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari sarà prorogata di un anno, fino al 31 dicembre 2018.Rispetto agli anni passati, la detrazione fiscale scenderà dal 65% al 50% per le spese relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e a biomassa.
Sembra confermato il termine del 31 dicembre 2021 per gli interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni degli edifici condominiali, che saranno incentivati con detrazioni dal 65% al 75%, come già accade adesso.
Ad usufruire dell’Ecobonus non saranno solo gli edifici di edilizia popolare di proprietà degli Iacp, o altri enti analoghi, ma anche quelli gestiti da questi enti ma di proprietà dei Comuni.
Un’altra novità è che la cessione del credito di impostacorrispondente alla detrazione fiscale sarà possibile non solo per i lavori sulle parti comuni degli edifici condominiali, ma anche per gli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari. L’impresa o il fornitore che acquisirà il credito potrà a sua volta cederlo ad altri soggetti. Solo gli incapienti potranno cedere il credito alle banche.
Fondo di garanzia per l’eco-prestito
Per stimolare maggiormente la domanda di interventi, la bozza propone l’attivazione di un Fondo che offrirà garanzie a quanti intendano chiedere un prestito per pagare gli interventi di riqualificazione energetica del proprio immobile. Il Fondo avrà una dotazione complessiva di 150 milioni di euro (50 milioni all’anno dal 2018 al 2020 ripartiti tra Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico). Secondo le stime del Governo, con i 50 milioni messi a disposizione ogni anno per le garanzie sarà possibile stimolare investimenti per oltre 600 milioni di euro.Ecobonus e sismabonus, in arrivo una piattaforma per la cessione del credito
di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2017/10/normativa/ecobonus-e-sismabonus-in-arrivo-una-piattaforma-per-la-cessione-del-credito_60525_15.html
Ance e Deloitte stanno lavorando allo strumento per risolvere il problema della liquidità nei condomìni e nelle imprese
Rendere più agevole lo strumento della cessione del credito e quindi massimizzare il ricorso ad Ecobonus e Sismabonus. È l’obiettivo dell’accordo siglato tra Ance e Deloitte che hanno annunciato l’avvio di una piattaforma dove cittadini e imprese potranno cedere i propri crediti fiscali derivanti da interventi di messa in sicurezza antisismica e efficientamento energetico delle parti comuni degli edifici.
“Insieme a Deloitte, autorevole partner internazionale, è stato messo a punto uno strumento utile che offre soluzioni concrete - ha spiegato il presidente dell’Ance, Giuliano Campana - Spesso, infatti, i condòmini non hanno la liquidità necessaria per pagare gli interventi, né le imprese la sufficiente capacità finanziaria per accettare in pagamento crediti fiscali. Con la piattaforma Ance-Deloitte sarà invece possibile realizzare un mercato di questi crediti, minimizzando la spesa a carico dei condòmini e assicurando alle imprese la necessaria provvista finanziaria”.
“Abbiamo voluto creare una best practice per il settore – ha affermato Antonio Piciocchi, Equity Partner di STS Deloitte - in grado di coniugare l’efficienza nello scambio dei crediti, utilizzando uno strumento di analisi, verifica e certificazione già esistente in Deloitte per tutti i crediti fiscali, con la qualità degli interventi, grazie all’affidabilità delle imprese associate all’Ance”.
Solo nell’ambito degli interventi di riqualificazione energetica incentivati con l’Ecobonus, i condòmini incapienti possono cedere alle banche il credito di imposta corrispondente alla propria quota di detrazione.
Per effetto del disegno di legge di Bilancio 2018, la cessione del credito alle banche da parte degli incapienti potrebbe essere estesa anche agli interventi di riqualificazione energetica dei singoli immobili e al Sismabonus. Tra i beneficiari del Sismabonus potrebbero rientrare anche gli edifici di edilizia popolare. La piattaforma per la cessione dei crediti potrebbe quindi avere un’utenza molto vasta.
Cessione ecobonus e sismabonus, la piattaforma Ance-Deloitte
La piattaforma punta a risolvere alcuni problemi che ostacolano il ricorso all’Ecobonus e al Sismabonus nei condomìni: la mancanza di liquidità di condòmini e imprese, facilitando l’intervento del sistema bancario e garantendo sicurezza agli investitori interessati all’acquisto dei crediti d’imposta.“Insieme a Deloitte, autorevole partner internazionale, è stato messo a punto uno strumento utile che offre soluzioni concrete - ha spiegato il presidente dell’Ance, Giuliano Campana - Spesso, infatti, i condòmini non hanno la liquidità necessaria per pagare gli interventi, né le imprese la sufficiente capacità finanziaria per accettare in pagamento crediti fiscali. Con la piattaforma Ance-Deloitte sarà invece possibile realizzare un mercato di questi crediti, minimizzando la spesa a carico dei condòmini e assicurando alle imprese la necessaria provvista finanziaria”.
“Abbiamo voluto creare una best practice per il settore – ha affermato Antonio Piciocchi, Equity Partner di STS Deloitte - in grado di coniugare l’efficienza nello scambio dei crediti, utilizzando uno strumento di analisi, verifica e certificazione già esistente in Deloitte per tutti i crediti fiscali, con la qualità degli interventi, grazie all’affidabilità delle imprese associate all’Ance”.
Ecobonus e Sismabonus, misure in vigore e novità in arrivo
Ricordiamo che nei lavori di efficientamento energetico delle parti comuni e messa in sicurezza antisismica dei condomìni è possibile cedere il credito a oggetti terzi, cioè imprese e fornitori.Solo nell’ambito degli interventi di riqualificazione energetica incentivati con l’Ecobonus, i condòmini incapienti possono cedere alle banche il credito di imposta corrispondente alla propria quota di detrazione.
Per effetto del disegno di legge di Bilancio 2018, la cessione del credito alle banche da parte degli incapienti potrebbe essere estesa anche agli interventi di riqualificazione energetica dei singoli immobili e al Sismabonus. Tra i beneficiari del Sismabonus potrebbero rientrare anche gli edifici di edilizia popolare. La piattaforma per la cessione dei crediti potrebbe quindi avere un’utenza molto vasta.
Equo compenso, CUP ed RPT: non è ripristino dei minimi tariffari
di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/10/professione/equo-compenso-cup-ed-rpt-non-%C3%A8-ripristino-dei-minimi-tariffari_60480_33.html
Professionisti in piazza il 30 novembre per chiedere subito l’approvazione di una legge che tuteli la dignità professionale
La legge sull’equo compenso non ha nulla a che vedere con la reintroduzione dei minimi e perciò i professionisti scenderanno in piazza il prossimo 30 novembre per chiederne una celere approvazione.
Così Marina Calderone per il Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e Armando Zambrano per la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che hanno organizzato una manifestazione che mira a velocizzare l’approvazione del ddl Sacconi sull’equo compenso che sembra essere stato ‘bloccato’ dal Dipartimento delle politiche europee di Palazzo Chigi, secondo cui l’equo compenso equivarrebbe a reintrodurre le tariffe minime obbligatorie con conseguente necessità di previa notifica alla Commissione UE.
“L’obbligo di comunicazione alla Commissione di misure del genere”, fanno sapere il CUP e la Rete in un comunicato stampa “è previsto dalla Direttiva Bolkestein e i casi che richiedono la notifica sono indicati tassativamente; tra essi quello appunto delle “tariffe obbligatorie minime e/o massime che il prestatore deve rispettare. Chiarito ciò, vale la pena ricordare che ad oggi la giurisprudenza europea non ha mai sancito l’incompatibilità con il diritto europeo primario e/o derivato da fonti interne che stabilissero tariffe vincolanti, purché siano appunto determinate dallo Stato e applicate dal giudice come accadeva in Italia fino al 2006 e siano adottate, in coerenza con il principio di proporzionalità, alla luce di motivi imperativi di interesse generale, quali la protezione dei consumatori e/o la corretta amministrazione della giustizia”.
Di conseguenza, CUP e RPT ribadiscono, come aveva fatto in precedenza Maurizio Sacconi, che il disegno di legge all’esame del Parlamento non prevede affatto tariffe minime obbligatorie ma, molto più semplicemente, una presunzione giuridica (quindi superabile) per cui i compensi inferiori a quelli fissati dai parametri ministeriali sono da considerare iniqui. I parametri ministeriali sono, infatti, fonti statali e non atti delle professioni regolamentate, per cui è escluso che possano essere qualificati come intese restrittive della concorrenza.
Per CUP e Rete ne consegue che non sussiste affatto l’obbligo di previa notifica alla Commissione delle misure contenute nel ddl sull’equo compenso. Anzi, l’approvazione del provvedimento è in linea con l’art. 36 della Costituzione secondo cui ‘il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’.
Di conseguenza, i Consigli nazionali aderenti al Cup e alla Rete si mobiliteranno il 30 novembre a Roma, dove è stata organizzata una grande manifestazione a sostegno della dignità dei Professionisti Italiani.
Damiano ha, infatti, dichiarato: “La battaglia sull’equo compenso è la nostra battaglia. L’esperienza delle liberalizzazioni è stata un fallimento: siamo arrivati al lavoro gratuito nella Pubblica Amministrazione. Contro questa inaccettabile deriva abbiamo depositato, venerdì scorso alla Camera, una proposta di legge sull’equo compenso che riguarda i professionisti ordinisti e quelli non organizzati in ordini, albi e collegi. Per questi ultimi, la proposta è quella di partire esclusivamente dalla Pubblica Amministrazione, affidando a un apposito tavolo di concertazione presso il ministero del Lavoro la definizione dei parametri dell’equo compenso”.
“La discussione sull’equo compenso è in corso anche al Senato: la nostra proposta, non limitata ai soli Ordini, vuole anche impedire che si allarghi la distanza tra questi due mondi che il ‘Jobs Act del lavoro autonomo’ ha recentemente avvicinato”, conclude Damiano.
Per il Coordinamento Libere Associazioni Professionali (CoLap) “questa proposta, oltre a contemplare l’intero settore professionale italiano (professionisti ordinisti e associativi) sana l’unico vero squilibrio contrattuale nel mondo delle professioni ovvero il rapporto tra professionisti e la PA”.
Così Marina Calderone per il Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e Armando Zambrano per la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che hanno organizzato una manifestazione che mira a velocizzare l’approvazione del ddl Sacconi sull’equo compenso che sembra essere stato ‘bloccato’ dal Dipartimento delle politiche europee di Palazzo Chigi, secondo cui l’equo compenso equivarrebbe a reintrodurre le tariffe minime obbligatorie con conseguente necessità di previa notifica alla Commissione UE.
Equo compenso, non è una reintroduzione dei minimi tariffari
CUP e RPT, rispondendo alle presunte criticità sostenute dal Dipartimento delle politiche europee, sostengono che “l’equo compenso per i professionisti non ha nulla a che vedere con la reintroduzione delle tariffe minime obbligatorie e pertanto non c’è alcun motivo per fermare l’iter legislativo avviato in Parlamento per colmare il vuoto creatosi a partire con le liberalizzazioni del 2006”.“L’obbligo di comunicazione alla Commissione di misure del genere”, fanno sapere il CUP e la Rete in un comunicato stampa “è previsto dalla Direttiva Bolkestein e i casi che richiedono la notifica sono indicati tassativamente; tra essi quello appunto delle “tariffe obbligatorie minime e/o massime che il prestatore deve rispettare. Chiarito ciò, vale la pena ricordare che ad oggi la giurisprudenza europea non ha mai sancito l’incompatibilità con il diritto europeo primario e/o derivato da fonti interne che stabilissero tariffe vincolanti, purché siano appunto determinate dallo Stato e applicate dal giudice come accadeva in Italia fino al 2006 e siano adottate, in coerenza con il principio di proporzionalità, alla luce di motivi imperativi di interesse generale, quali la protezione dei consumatori e/o la corretta amministrazione della giustizia”.
Di conseguenza, CUP e RPT ribadiscono, come aveva fatto in precedenza Maurizio Sacconi, che il disegno di legge all’esame del Parlamento non prevede affatto tariffe minime obbligatorie ma, molto più semplicemente, una presunzione giuridica (quindi superabile) per cui i compensi inferiori a quelli fissati dai parametri ministeriali sono da considerare iniqui. I parametri ministeriali sono, infatti, fonti statali e non atti delle professioni regolamentate, per cui è escluso che possano essere qualificati come intese restrittive della concorrenza.
Per CUP e Rete ne consegue che non sussiste affatto l’obbligo di previa notifica alla Commissione delle misure contenute nel ddl sull’equo compenso. Anzi, l’approvazione del provvedimento è in linea con l’art. 36 della Costituzione secondo cui ‘il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’.
Equo compenso per la dignità professionale
Il diritto ad una retribuzione proporzionata, invece, è stato messo in pericolo dall’ultima sentenza del Consiglio di Stato che legittima di fatto gli enti pubblici a promuovere bandi senza compenso per il professionista e con la sola previsione del rimborso spese. C’è il rischio, per CUP e RPT che per lavorare con una pubblica amministrazione lo si debba fare necessariamente in modo gratuito, nonostante vengano garantite prestazioni professionali di qualità. È una condizione questa che toglie sicurezza, particolarmente ai giovani, rendendoli economicamente fragili.Di conseguenza, i Consigli nazionali aderenti al Cup e alla Rete si mobiliteranno il 30 novembre a Roma, dove è stata organizzata una grande manifestazione a sostegno della dignità dei Professionisti Italiani.
Equo compenso per professionisti e autonomi: il ddl Damiano
La battaglia per l’equo compenso ‘si gioca’ anche alla Camera (il ddl Sacconi è in discussione al Senato) dove il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano ha presentato lo scorso 7 luglio il disegno di legge 4582 (il cui testo è stato pubblicato oggi) per assicurare l’equo compenso sia ai professionisti riuniti in ordini sia agli autonomi senza albo.Damiano ha, infatti, dichiarato: “La battaglia sull’equo compenso è la nostra battaglia. L’esperienza delle liberalizzazioni è stata un fallimento: siamo arrivati al lavoro gratuito nella Pubblica Amministrazione. Contro questa inaccettabile deriva abbiamo depositato, venerdì scorso alla Camera, una proposta di legge sull’equo compenso che riguarda i professionisti ordinisti e quelli non organizzati in ordini, albi e collegi. Per questi ultimi, la proposta è quella di partire esclusivamente dalla Pubblica Amministrazione, affidando a un apposito tavolo di concertazione presso il ministero del Lavoro la definizione dei parametri dell’equo compenso”.
“La discussione sull’equo compenso è in corso anche al Senato: la nostra proposta, non limitata ai soli Ordini, vuole anche impedire che si allarghi la distanza tra questi due mondi che il ‘Jobs Act del lavoro autonomo’ ha recentemente avvicinato”, conclude Damiano.
Per il Coordinamento Libere Associazioni Professionali (CoLap) “questa proposta, oltre a contemplare l’intero settore professionale italiano (professionisti ordinisti e associativi) sana l’unico vero squilibrio contrattuale nel mondo delle professioni ovvero il rapporto tra professionisti e la PA”.
mercoledì 18 ottobre 2017
urbanistica Cantiere in via Quarto a Latina, l'azienda autorizzata a portare via i mezzi
Il cantiere di via Quarto a Latina in queste ore torna al centro dell'attenzione. La ditta è stata infatti autorizzara dal magistrato a prelevare i mezzi presenti nel cantiere, sottraendoli al sequestro.
Una vicenda che si trascina da tempo ed è al centro di un'indagine della magistratura, a seguito dell'esposto di un gruppo di cittadini e alla scoperta che alcune particelle cedute dal costruttore al Comune erano già dell'ente. Via le attrezzature, mentre la grande buca che tanto ha fatto discutere i residenti, invece, resta ancora lì, in bella vista.
Una vicenda che si trascina da tempo ed è al centro di un'indagine della magistratura, a seguito dell'esposto di un gruppo di cittadini e alla scoperta che alcune particelle cedute dal costruttore al Comune erano già dell'ente. Via le attrezzature, mentre la grande buca che tanto ha fatto discutere i residenti, invece, resta ancora lì, in bella vista.
Mercoledì 18 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 18:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.ilmessaggero.it/latina/cantiere_via_quarto_latina_azienda_autorizzata_portare_via_mezzi-3310059.html
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martedì 17 ottobre 2017
detrazione Irpef Approvata la Legge di Bilancio 2018: ecobonus, ristrutturazioni, incentivi per le PMI
Stabilizzazione dell’ecobonus per i condomini fino al dicembre 2021 e detrazione del 65% per le singole unità immobiliari per tutto il 2018. Possibile calo dello sconto fiscale per alcuni interventi. Portabilità dell'ecobonus. Proroga della "Nuova Sabatini". Conferma di superammortamento e iperammortamento.
17 ottobre 2017
La manovra 2018 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri e ora verrà discussa ed emendata dal Parlamento.
Tra i diversi provvedimenti è stata confermata la stabilizzazione dell’ecobonus per i condomini, almeno per i prossimi cinque anni (fino al 31/12/2021), e la detrazione del 65% per le singole unità immobiliari per il 2018. In dubbio se Confermate anche le agevolazioni fiscali del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia (ma si parla ventila anche la possibilità di una proroga pluriennale).
Alcune misure erano state annunciato pochi giorni fa in Commissione Ambiente della Camera dal ministro delle Infrastrutture Del Rio che aveva spiegato soprattutto le intenzioni del Governo sulle detrazioni fiscali per l'efficienza energetica.
Dovrebbe essere assicurato l’ecobonus anche per il 2018 per interventi su finestre e schermature, caldaie a biomasse e caldaie a condensazione, ma con una riduzione dello sconto: detrazione al 50% anziché al 65%, che invece dovrebbe essere estesa alla rimozione dell'amianto.
In generale cambia l’approccio a cui sta lavorando il MiSE: il beneficio dovrà essere più proporzionale al valore reale del risparmio energetico perseguito dal contribuente che ne fa richiesta.
Tuttavia per gli interventi su singole unità immobiliari, e questa sembra la novità più importante, l’ecobonus verrà ampliato anche grazie alla possibilità di cessione del credito (portabilità dell’ecobonus).
Con il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e al bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, vengono intanto completamente neutralizzate le clausole di salvaguardia.
Pertanto, almeno nel 2018, non ci saranno aumenti delle aliquote dell'Iva e delle accise.
Sono confermate le misure per il superammortamento (anche se con una soglia più bassa, forse dal 140 passerà al 130%) e l'iperammortamento (sempre al 250%).
Per assicurare continuità operativa e qualificare maggiormente gli investimenti in chiave “Industria 4.0” il governo proroga la misura di promozione delle piccole e medie imprese nota come “Nuova Sabatini”.
Sarà attivato poi il Fondo di garanzia per l’efficienza energetica, finanziato con 50 milioni di euro ripartiti tra Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero Ambiente, che potrebbe mettere in moto 600 milioni di euro di lavori per la ristrutturazione edilizia. Si tratta di garanzie su eventuali finanziamenti concessi da istituti di credito per l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico.
Tra le altre misure che potrebbero interessare i nostri lettori: il cosiddetto “bonus verde” con detrazioni del 36% (fino a 5mila euro di spesa) per la cura di giardini e terrazzi privati anche in aree condominiali e il rifinanziamento, per 200 milioni di euro, del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali al Sud.
In linea più generale, secondo il governo, la manovra 2018 è indirizzata da un lato al rispetto degli impegni di bilancio presi con la Commissione europea - la correzione del disavanzo strutturale dello 0,3% e il calo del deficit in rapporto al Pil all'1,6% - e dall'altro al rafforzamento di una crescita sostenibile e inclusiva, con la mobilitazione di risorse per il 2018 per circa 20,4 miliardi di euro.
Le coperture, in termini di efficientamento di spesa e maggiori entrate derivanti in gran parte dal contrasto all'evasione, ammontano a circa 9,5 miliardi, mentre 10,9 miliardi di € rappresentano l'effetto netto espansivo della manovra, che interesserà in particolare le aree meno avanzate del Paese.
17 ottobre 2017http://www.qualenergia.it/articoli/20171017-presentata-la-legge-di-bilancio-2018-ecobonus-ristrutturazioni-incentivi-le-pmi?platform=hootsuite
sabato 14 ottobre 2017
Incarichi professionali all'Università senza bando pubblico, revoca in autotutela Latina - Il Comune ha dubbi sulla legittimità della procedura adottata. Affidamento da oltre 211 mila euro
di Marianna Vicinanza http://www.latinaoggi.eu/news/politica/57433/incarichi-professionali-alluniversita-senza-bando-pubblico_-revoca-in-autotutela
La prudenza amministrativa e le verifiche procedurali non sono mai troppe quando si parla di incarichi sopra soglia soprattutto in un Comune dove una inchiesta come Olimpia ha lasciato strascichi pesanti nel campo di appalti e contratti. E' probabilmente in questa ottica che l'ufficio urbanistica ha avviato l'istruttoria per l'annullamento in autotutela delle due determine che affidavano incarichi di programmazione e studi di ricerca al dipartimento di ingegneria civile Ambientale (Dicea) dell'università Sapienza di Roma. Si trattava di due impegni di spesa da 211mila euro totali che non sono passati per una procedura ad evidenza pubblica: una ratificava il contratto da 100mila euro tra Comune e Università che ha ad oggetto "procedure e strumenti di pianificazione di carattere innovativo per il miglioramento della qualità urbana", l'altra invece sanciva la convenzione per il finanziamento di un posto da ricercatore da 111mila euro per studiare l'"Analisi delle tendenze evolutive del Litorale del Comune di Latina nell'ambito dell'unità fisiografica compresa tra Capo d'Anzio ed il Circeo". Era stata l'opposizione a segnalare alcune criticità nel percorso di collaborazione con l'Università, prima Alessandro Calvi di Forza Italia e poi Marco Fioravante del Pd. «L'amministrazione di fatto ha arginato il codice degli appalti facendo una convenzione e un affidamento diretto sempre allo stesso dipartimento della Sapienza, qui il presupposto dell'accordo tra enti non regge». Così Calvi, che aveva citato la sentenza numero 3849 del luglio 2013 del Consiglio di Stato in cui una Asl aveva stipulato un accordo con il dipartimento di una università motivandolo con la deroga contenuta nell'art. 15 della l. 241/1990, che prevede la possibilità per le amministrazioni di stipulare fra loro accordi di collaborazione per attività di interesse comune, formula che consente l'affidamento diretto di servizi». La sentenza fa una netta distinzione tra due istituti giuridici ben diversi, accordi di cooperazione e contratti e ritiene che la riconducibilità del rapporto ad un contenuto economico escluda la sussistenza di un comune interesse pubblico perseguito dalle amministrazioni. In sostanza in caso di contratto economico non si può parlare di cooperazione perché si prefigura un interesse privato. E' probabile che l'amministrazione già stesse vagliando questi aspetti e che il dirigente Cappiello, firmatario delle determine, abbia voluto fare maggiore chiarezza nel procedimento avvalendosi di uno strumento previsto dalla legge, l'annullamento in autotutela che "permette di rimuovere unilateralmente e autonomamente gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione dell'interesse pubblico". In particolare attraverso il potere di autotutela, l'amministrazione può risolvere controversie potenziali – relative ai propri provvedimenti prescindendo dal ricorso all'autorità giudiziaria. In questo caso l'assenza di procedure ad evidenza pubblica ed il fatto di affidare parte di progettazioni all'Università contrariamente agli ultimi pronunciamenti in materia che lo vietano, avranno pesato sulla scelta di muoversi con più cautela. Questo non esclude che il Comune si affidi all'Università ovviamente, ieri presente a Latina in occasione della relazione del prof Colarossi proprio sulla rigenerazione urbana, ma a questo punto lo farà con canali diversi. http://www.latinaoggi.eu/news/politica/57433/incarichi-professionali-alluniversita-senza-bando-pubblico_-revoca-in-autotutela
Marianna Vicinanza
venerdì 13 ottobre 2017
Rottamazione cartelle esattoriali, così a metà corsa si scopre che si poteva anche non pagare in tempo
Anche questa volta arriva puntuale un decreto del governo che cambia le carte in tavola e permette di tornare in gioco anche a chi non ha versato la prima o la seconda rata della rottamazione. Un ripescaggio - o meglio, un vero e proprio condono nel condono - teso a salvare qualcuno buttando a mare ciò che resta della credibilità dello Stato e che fa infuriare tutti coloro che hanno pagato puntualmente e con sacrificio L'analisi di Paolo Fior http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/13/rottamazione-cartelle-esattoriali-cosi-a-meta-corsa-si-scopre-che-si-poteva-anche-non-pagare-in-tempo/3912612/?utm_source=feedburner&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+IlFattoQuotidiano-Feed+%28Il+Fatto+Social+Feed%29
Coletta ordina all'ex consigliere Malvaso di mettere in sicurezza il cantiere di Borgo Piave Latina - Il provvedimento del sindaco per la sistemazione e pulizia dell'area alle porte della città
http://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/57409/coletta-ordina-allex-consigliere-malvaso-di-mettere-in-sicurezza-il-cantiere-di-borgo-piave
Coletta ordina all'ex consigliere Malvaso di mettere in sicurezza il cantiere di Borgo Piave
Il provvedimento del sindaco per la sistemazione e pulizia dell'area alle porte della città
Latina - 2 ore fa - Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha firmato una ordinanza con cui intima la pulizia e messa in sicurezza del cantiere di Borgo Piave, quello sotto sequestro giudiziario in seguito all'inchiesta della famosa variante Malvaso. Il destinatario del provvedimento è proprio l'ex consigliere comunale di Forza Italia Enzo Malvaso. "Nel corso del tempo - si legge nell'ordinanza di Coletta - la recinzione di cantiere in alcune parti risulta cade [...]
mercoledì 11 ottobre 2017
provincia di Latina SELEZIONE PUBBLICA PER L'INSERIMENTO CON BORSA DI STUDIO DI QUATTRO PRATICANTI AVVOCATO PRESSO L'AVVOCATURA PROVINCIALE
http://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13296
La Provincia di Latina ha indetto una selezione pubblica che riguarda l'inserimento di quattro praticanti avvocato, con borsa di studio, presso l'Avvocatura Provinciale, ai sensi dell'art. 5 del Regolamento provinciale dell'Avvocatura.
Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 6 Novembre 2017, ore 12,00.
La documentazione, di seguito allegata, è pubblicata all'Albo pretorio on-line e nella Sezione Amministrazione trasparente al seguente link: http://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12670
Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 6 Novembre 2017, ore 12,00.
La documentazione, di seguito allegata, è pubblicata all'Albo pretorio on-line e nella Sezione Amministrazione trasparente al seguente link: http://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12670
giovedì 5 ottobre 2017
Latina, condono edilizio in stand by. Buttarelli: pronta delibera per ripresa espletamento pratiche
di Rita Cammarone https://www.latinacorriere.it/2017/10/05/latina-condono-edilizio-stand-by-buttarelli-pronta-delibera-ripresa-espletamento-pratiche/